Luganese

Lugano, quando il conducente straniero non paga la multa

Dal 2018 al 2020, il totale degli introiti non incassati è dell’1% (101’000 franchi), mentre la Città ha percepito oltre dieci milioni di franchi

Il blocco ‘Sheriff’ installato dalla polizia in caso di mancato pagamento di multe o a veicoli immatricolati all’estero
(Ti-Press/Archivio)
17 dicembre 2021
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Sfiora i 101’000 franchi (l’1% degli introiti non incassati) il totale delle multe non pagate dagli automobilisti stranieri a Lugano dal 2018 al 2020. Lo si evince dalla risposta del Municipio all’interrogazione presentata da Ugo Cancelli e Urs Lüchinger (entrambi Plr) presentata nel gennaio del 2019. L’esecutivo, aggiornando la situazione al 25 novembre di quest’anno, precisa tuttavia che non si può parlare di un vero e proprio mancato pagamento definitivo delle contravvenzioni inflitte dalla polizia di Lugano. In parecchi casi, infatti, il saldo dell’infrazione avviene anche dopo un anno. In aggiunta, il Municipio spiega che l’anno scorso, a causa della pandemia, che ha ridotto i volumi di traffico, ha comportato il calo del 13% delle contravvenzioni. Le multe non pagate dagli automobilisti stranieri a Lugano hanno lasciato un buco di 12’830 franchi nel 2018, pari allo 0,4% di quanto ha incassato la polizia, ossia circa 3’544 franchi. La percentuale aumenta all’1,3% (pari a poco meno di 51’000 franchi), l’anno successivo sale all’1,4% (pari a circa 37’000 franchi). Ciò significa che la Città di Lugano in tre anni ha incassato oltre 10 milioni di franchi attraverso contravvenzioni.

I più indisciplinati? I francesi

Nella risposta, il Municipio fornisce inoltre il dato relativo alle multe non pagate suddiviso per i tre principali Paesi di provenienza dei conducenti. In estrema sintesi, su un totale di 8’170 multe, gli italiani non hanno saldato il 4,9%. Si dimostrano invece più indisciplinati i conducenti tedeschi, visto che su un totale di 315 multe, non ne hanno pagate il 6,66%, mentre i francesi su 77 multe, ne hanno saldate meno del 90%. Il problema, precisa il Municipio, è quasi sempre legato alle difficoltà di reperire gli indirizzi dei contravventori. Per l’Italia, non è possibile l’accesso al Pubblico registro automobilistico gestito dallo Stato italiano, nemmeno si possono avere informazioni dal Centro di cooperazione doganale di Chiasso. Per il resto d’Europa, la Divisione polizia può accedere al sistema Mofis, gestito dalla Confederazione, con i Cantoni e il Principato del Liechtenstein. L’esecutivo assicura che, per i pochi casi che ancora sfuggono alle procedure d’incasso, si valuteranno eventuali adeguamenti affinché le multe non pagate diminuiscano. Infine, per quanto riguarda l’impiego di apparecchi ‘blocca ruote’ (denominati sceriffi), la Città di Lugano li sta utilizzando da diversi anni, per importi arretrati pari e superiori ai 100 franchi, mentre per i veicoli con targhe straniere vengono bloccati quando i conducenti non sono reperibili e quando la vettura ostacola gravemente la circolazione.

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