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Lugano, vicesindaco: Badaracco vs Quadri. Incognita Lombardi

I due municipali confermano che si candideranno per la carica, bocche cucite invece in casa Ppd. Una decisione in seno al Municipio è attesa in ottobre.

Filippo Lombardi (Ppd), Roberto Badaracco (Plr) e Lorenzo Quadri (Lega) (Foto Ti-Press)
21 settembre 2021
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Lorenzo Quadri o Roberto Badaracco? Il vicesindaco di Lugano sarà, verosimilmente, uno di loro due. Ma c’è l’incognita Filippo Lombardi. Mentre per il sindacato, dopo la scomparsa di Marco Borradori, è arrivata la candidatura del solo sindaco ad interim e attuale vice Michele Foletti, i ‘giochi’ sono apertissimi e meno scontati per il vicesindacato. Sia il capodicastero Formazione, sostegno e socialità, sia quello Cultura, sport ed eventi, hanno confermato a ‘laRegione’ l’intenzione di candidarsi per la carica. Non abbiamo invece ricevuto una risposta da parte dell’ex consigliere agli Stati, ma secondo voci di corridoio anche Filippo Lombardi potrebbe avanzare la propria candidatura.

I voti e l’anzianità di Quadri

«Non ho motivo di non candidarmi, sarebbe strano non farlo» ci dice Quadri. Il municipale leghista è, con poco più di 10’000 voti ottenuti alle ultime elezioni comunali, il secondo nella ‘linea di successione’ e quindi erede naturale alla carica di Foletti. «Sono anche il municipale con più anzianità di servizio (a Palazzo civico dal 2008, ndr) – ricorda –. Poi certo, il Municipio ha facoltà di decidere come vuole, ma credo che certi criteri andrebbero seguiti. E per l’area politica Lega-Udc non ha senso rinunciare a qualcosa sulla quale abbiamo i migliori diritti». Ma anche Badaracco, il terzo municipale più votato – 7’700 voti circa, sebbene togliendo le preferenze di scheda lo scarto con Quadri sia di circa 700 voti –, nonché il prediletto al di fuori della Lega, ritiene di poter vantare delle pretese, cosa che ha per altro già fatto pochi mesi fa. «Sì, mi ero candidato già ad aprile, rinunciando poi a favore di Foletti. Mi sembra naturale che ora ripresenti la candidatura con ancor più forza e convenzione». E più chances? «Forse sì. La situazione è completamente cambiata in pochi mesi. Con l’ingresso di Tiziano Galeazzi in Municipio, avere sia sindacato che vicesindacato per un partito che ha due seggi su sette è un po’ tanto. Aggregando invece il Plr, si arriverebbe a una rappresentanza di quattro su sette. C’è poi una questione di rappresentatività che, con il mio dicastero legato alla cultura, agli eventi, allo sport, sarebbe più semplice da portare avanti».

Badaracco punta sulla coesione

Ma il vero punto è un altro: la coesione. «In questo momento, nel quale siamo tutti in difficoltà per la morte di Borradori, credo che la Lega abbia bisogno di sostegno sui grandi temi. Lo abbiamo visto nelle ultime settimane quanto sia importante lavorare tutti assieme, in maniera coesa. I temi sono molto complessi. C’è la questione del Polo sportivo e degli eventi (Pse), sulla quale si andrà a votare a fine novembre. Sono capodicastero ed è un progetto al quale credo molto. La mia posizione sull’ex Macello inoltre è nota, credo che un vicesindaco che rappresenti in questo momento una posizione più conciliatoria sia la scelta migliore per il Municipio». Una posizione sostenuta anche dalla sezione cittadina del Plr. «Sì, intendiamo rivendicare il vicesindacato – conferma la co-vicepresidente Morena Ferrari Gamba –, se davvero questo Municipio punta sulla coesione nei prossimi tre anni, sarebbe la decisione più saggia per una questione di equilibrio. La Lega non ha più la maggioranza relativa in Municipio e in Consiglio comunale siamo il primo partito». Il Plr, però, di municipali ne ha due. Karin Valenzano Rossi non ha risposto alle nostre domande. A proposito di coesione, dobbiamo aspettarcela fra i due liberali? «Non credo proprio che ci saranno guerre interne. Penso, come sempre valga il buon senso. Quello che conta è l’interesse del partito», spiega Ferrari Gamba.

Bocche cucite in casa Ppd

Ci potrebbe, però, essere un ‘terzo incomodo’ nella questione: l’ex consigliere agli Stati Filippo Lombardi. Rappresentante del quarto partito, il Ppd, e penultimo in graduatoria con 6’200 voti circa, ma ciononostante – stando a voci che con il diretto interessato non siamo riusciti a verificare – interessato alla carica. «Ne discuteremo, ma non lo abbiamo ancora fatto. È prematuro – ha tagliato corto la presidente sezionale Benedetta Bianchetti –. Si tratterà di una decisione collegiale della sezione». Lo scenario tuttavia, a oggi, sembrerebbe non trovare accoglienza. «Credo che il discorso di candidature esterne al Plr cada immediatamente – per Ferrari Gamba –: gli altri non hanno un gruppo sufficientemente grande alle spalle». Concorda Quadri: «In base a quale calcolo potrebbe andare a qualcuno del Ppd? Con tutta la simpatia per Filippo, non risponderebbe a nessuna logica». In casa leghista, la candidatura del direttore del ‘Mattino della Domenica’ sarà «naturalmente» sostenuta, ma la porta è aperta anche ad altre soluzioni, come ci svela il capogruppo Lukas Bernasconi: «Premesso che si tratta di una dinamica interna al Municipio, guardando soltanto ai numeri, e dal nostro punto di vista è giusto così, la carica spetterebbe a Quadri. È ipotizzabile però che nelle dinamiche di scelta entrino anche altre dinamiche e non sarebbe uno scandalo. Borradori è stato un sindaco estremamente presente, chiedere lo stesso a Foletti sarà difficile. Per questo potrebbe volerci un vicesindaco che possa parzialmente compensare». Un patto fra i due partiti maggiori non è quindi da escludere? «Ci può stare, affinché il Municipio ritrovi serenità e compattezza in vista delle sfide importanti, proprio a partire dal Pse».

Quadri e il precedente del 2013

Coesione e compattezza quindi. Eppure fino a un mese fa sia sindaco che vice appartenevano alla stessa lista. «Non sarebbe infatti né un’anomalia né un cambiamento dello status quo – sostiene infatti Quadri –. La nomina a vicesindaco di Foletti non ha seguito quella logica lì. La storia della coesione tiene fino a un certo punto. Mi sembra più una questione di facciata, dal momento in cui è chiaro che chi è in Municipio non ha nessun controllo su quel che succede in Consiglio comunale. Non è assegnando al Plr la carica di vicesindaco che si garantisce la pace in Cc. Le logiche di tipo partito continueranno a sussistere. Ricordo inoltre che in passato il Plr controllava sia sindacato sia vicesindacato». «Vero – ammette Ferrari Gamba –, ma erano altri tempi: avevamo il 30% dei voti. Oggi non ci sono partiti con maggioranze così solide». A Quadri, infine, facciamo notare che – qualora non diventasse vicesindaco – sarebbe la seconda volta che si troverebbe nella situazione di non ricoprire la carica, pur essendo per il più votato fra i municipali rimanenti. Era infatti già capitato nel 2013, a vantaggio di Giovanna Masoni Brenni. «In quell’occasione c’erano state dinamiche di contrapposizione personale che adesso non ci sono – precisa –, e se anche dovesse finire come nel 2013 non mi strapperei le vesti: i problemi dei luganesi sono altri».

Galeazzi: ‘Non mi candido’

Chi, attualmente, sembrerebbe fuori dai ‘giochi’ sono l’ultimo arrivato Tiziano Galeazzi e la municipale socialista, fanalino di coda in quanto a preferenze, Cristina Zanini Barzaghi. «Io non mi candido – svela il municipale Udc –. Sto facendo un corso accelerato da municipale (ride, ndr) e ho già abbastanza lavoro. Desidero inserirmi e iniziare bene, per me conta questo ora: collaborare e portare avanti quello che mi è stato affidato». «È un accordo che deve trovare il Municipio, che dovrà decidere se privilegiare il peso elettorale o quello politico – aggiunge il presidente sezionale Alain Bühler –. Se si trova un accordo per un vicesindaco diverso da quello che per numero di voti sarebbe il candidato naturale, una quadratura che metta d’accordo tutte le forze politiche senza spaccature ulteriori, non avremmo nulla da ridire. Ci sono temi molto importanti da portare avanti».

Zanini Barzaghi: ‘Non mi sbilancio’

«Solitamente se la giocano i due partiti più votati – sottolinea Zanini Barzaghi –. Sono aspetti delicati, che vengono discussi in Municipio, in serenità. Ricordiamo che dobbiamo discutere ancora dei dicasteri, confermarli. Non mi sbilancio, dipende da come la discussione verrà portata in Municipio. L’unica cosa che mi sento di dire è che sarei in grado di farlo e che, con Quadri e Foletti, ho più anzianità di servizio. Ciò che mi preme di più è che si possa lavorare bene». E se la municipale non si sbilancia, lo fa un po’ di più Tessa Prati (co-presidente della sezione socialista di Lugano): «Ci sono dei numeri che parlano abbastanza chiaramente. Quindi quello che ci aspettiamo è che sarà uno dei due più votati dopo Michele Foletti, ossia Lorenzo Quadri e Roberto Badaracco. Se la decisione rimane fra questi due nomi, non riteniamo che ci debba essere molta discussione, se viceversa si allarga a persone che sono state meno votate o arrivate da poco, allora il discorso potrebbe cambiare».

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