Luganese

Muzzano e Cureglia: quando il timone passa da donna a donna

Entrambi i Municipi vantano due sindache, come già nella precedente legislatura. Intervista a Verena Hochstrasser e Tessa Gambazzi Pagnamenta.

Verena Hochstrasser (sindaca di Muzzano) e Tessa Gambazzi Pagnamenta (sindaca di Cureglia) (Foto Ti-Press)
27 settembre 2021
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Diverse per percorso di vita e provenienza politica, ma unite dal destino. Verena Hochstrasser (classe 1954) e Tessa Gambazzi Pagnamenta (1966) sono state elette lo scorso aprile sindache rispettivamente di Muzzano e Cureglia: uniche donne nei due Municipi che guidano ed entrambe succedono ad altre due sindache, Simona Soldini e Nicole Volontè Pagani. Le abbiamo incontrate per fare il punto sui temi prioritari nei due Comuni della cintura urbana luganese.

Com’è nata la vostra passione per la politica?

Hochstrasser: La mia poco a poco. I miei genitori non erano attivi in politica, ma mio fratello è stato municipale a Muzzano. In famiglia si parlava poco di politica, io mi sono interessata soprattutto a causa del lavoro. Dal 1975 al 2015 ho insegnato alle scuole elementari e ho quindi avuto rapporti ottimi e regolari con cancelleria e Municipio. Oggi, dirigendo il dicastero Formazione, gioco in casa (ride, ndr). Nel 1996 sono entrata in Consiglio comunale con il Ppd e ci sono rimasta vent’anni, finché nel 2016 sono stata eletta in Municipio, nel quale oggi rappresento la lista civica Alternativa per Muzzano.

Gambazzi Pagnamenta: La mia passione è nata in famiglia. Mio papà Marco è stato municipale (sempre per il Plr, ndr) a Lugano a cavallo fra gli anni Sessanta e Settanta. Ricordo la sua biblioteca, che conteneva molti libri di autori come Benedetto Croce, Bertrand Russell, Norberto Bobbio o Tocqueville che molto ha influenzato le mie scelte, per citarne alcuni. Ne ero molto affascinata. Ho studiato relazioni internazionali a Ginevra, dove ho vissuto per dodici anni e con alcune amiche ho avviato quasi per gioco un’attività imprenditoriale (la linea d’abbigliamento Kenko Hoshi oggi conta sei negozi in Romandia, ndr). Nel 1999 sono tornata in Ticino e mi sono reinventata professionalmente lavorando nel marketing e trasferendomi nel 2006 a Cureglia. Di politica mi sono sempre interessata, ma il momento giusto per entrare attivamente è arrivato nel 2012.

Uniche donne e sindache. Si lavora bene in Municipio?

Gambazzi Pagnamenta: Mi trovo bene con i colleghi e sento che c’è uno scambio paritario. Devo dire che in generale nel mondo politico non ho avvertito discriminazioni. Un po’ di più in quello professionale... Credo però che ci vorrebbero più donne in politica, perché portano competenze diverse rispetto agli uomini e altrettanto utili.

Hochstrasser: La collaborazione è buona e si lavora bene. Nel 2021 dovrebbe essere normale. È vero che su alcuni temi qualche sguardo femminile in più farebbe comodo. Per incitare le donne a mettersi a disposizione credo che si debba lavorare molto ancora sul retaggio culturale.

Qual è la ‘ricetta’, secondo voi, per andare d’accordo in Municipio e per una collaborazione fruttuosa?

Hochstrasser: Discutere, a volte con foga per sostenere le proprie convinzioni, è giusto. Ciò che conta è saper trovare il compromesso e se l’obiettivo comune per tutti è fare il massimo per il proprio Comune, è più facile. Se si fatica a trovare il compromesso, quando è possibile il tema andrebbe rimandato per permettere altri accertamenti: ci deve essere la disponibilità di andare a cercare altre soluzioni. Credo inoltre che sia molto importante non far cadere i progetti per partito preso.

Gambazzi Pagnamenta: Concordo. Credo che la chiave sia il buon senso. Bisogna essere trasparenti, parlarsi e confrontarsi, ma alla fine una condivisione va trovata. Penso che il nostro sistema di milizia, in particolar modo a livello comunale, agevoli il pragmatismo e il buon senso. Ho l’impressione che pian piano anche gli steccati dovuti a diverse appartenenze politiche si stanno assottigliando.

Aggregazioni: Muzzano ha recentemente respinto, per pochissimo, l’unione con Collina d’Oro. È un tema tabù? E a Cureglia se ne parla?

Hochstrasser: Se ne parla poco ora effettivamente. Chi era favorevole è rimasto tale e chi era contrario anche. È la seconda proposta di aggregazione (la prima con Lugano circa quindici anni fa, ndr) bocciata. Nei prossimi dieci anni non credo sarà un tema.

Gambazzi Pagnamenta: Il primo Piano cantonale delle aggregazioni è stato percepito piuttosto male, non era piaciuta l’imposizione dall’alto. Si tratta di un tema meno comprensibile, rispetto ad altri casi, per Comuni che finanziariamente sono solidi. Quando si tornerà a parlarne, quindi, sarà un processo piuttosto lungo. Collina Nord è una realtà che potrebbe piacere, ma nessuno sta facendo il primo passo e quindi per il momento si lavora sulle collaborazioni intercomunali.

Come fare allora per rimanere attrattivi in un contesto dove sono tante le realtà comunali simili fra loro?

Gambazzi Pagnamenta: È importante non diventare dei ‘comuni-dormitorio’. Abbiamo un nucleo molto bello e ben cinque ristoranti sul territorio. È importante vivere il paese. Il fatto di incontrarsi, conoscere la comunità dove si abita, è un grande valore aggiunto. Siamo vicini alla città, ma la percezione di sicurezza è maggiore. Alla città dobbiamo cercare di essere collegati il meglio possibile, ma restando immersi nel verde. E poi naturalmente avere un moltiplicatore d’imposta attrattivo aiuta.

Hochstrasser: Per noi è un po’ diverso. Di nuclei ne abbiamo più d’uno perché siamo un comune sparso. Ci sono zona residenziali, industriali, ricreative ed agricole. La nostra caratteristica è la grande varietà che offriamo, ma mantenerla in modo armonioso è anche una sfida. Inoltre, sul nostro territorio abbiamo tutte le principali vie di comunicazione. In queste condizioni, il problema è mantenere una zona residenziale attrattiva e allo stesso tempo sviluppare le restanti aree.

Il tema della mobilità dà più d’un grattacapo a Muzzano...

Hochstrasser: Vero. Nel nucleo ci sono strade molto strette e gli ingorghi si creano molto facilmente. Abbiamo chiesto quindi di limitare il transito parassitario a determinate fasce orarie, ma il Consiglio di Stato ha risposto picche. Vorremmo quantomeno fare una prova, per questo abbiamo impugnato la decisione e ora siamo in attesa della decisione del Tribunale cantonale amministrativo (Tram). Non siamo inoltre d’accordo con la dismissione della tratta collinare della Ferrovia Lugano-Ponte Tresa. Abbiamo introdotto un’opposizione alla decisione che però non è ancora ufficiale, a breve avremo un incontro con gli altri oppositori per capire come muoverci.

A proposito di ricorsi, Cureglia è toccato da quello sulla casa per anziani consortile di Comano.

Gambazzi Pagnamenta: Il Consiglio consortile non si è ancora riunito in seguito al nuovo ricorso. Allo stato attuale un supporto al progetto c’è ancora, ma bisogna discuterne assieme per capire come procedere.

Legislatura breve, ma tanti progetti? Tre a testa che vorreste portare a casa entro il 2024.

Gambazzi Pagnamenta: La valorizzazione del Parco Rusca: un bellissimo parco della casa comunale, ma poco sfruttato. Con l’associazione Jazz in Bess abbiamo pensato di proporre dei piccoli concerti, per iniziare. Poi, alcuni anni fa il Comune ha acquistato Casa Balmelli, dove ci piacerebbe realizzare un progetto intergenerazionale con appartamenti protetti per anziani autosufficienti e un asilo nido. Adesso siamo a livello di progettazione. E come terza cosa portare avanti delle importanti varianti di Piano regolatore (Pr) e presentarle al Cc in tempi ragionevoli.

Hochstrasser: Vorremmo avviare la prima tappa della sistemazione delle strade di accesso al nucleo. Poi c’è il rifacimento delle piazze di Agnuzzo. Terzo grande argomento sono le varianti di Pr della zona del Piano del Vedeggio: la pianificazione della zona è stata approvata in Cc nel 2004 ma poi è stata bloccata per dieci anni a causa del progetto della circonvallazione Agno-Bioggio, ora in seguito a una recente decisione del Tram siamo ritornati di fatto al Pr degli anni Ottanta.

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