Luganese

Molino: 'C'è un'inchiesta penale', le polizie non commentano

Il comandante della polcomunale di Lugano, Roberto Torrente, e la polizia cantonale non rilasciano dichiarazioni in merito alle prove documentate di Unia

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(TI-PRESS)
2 giugno 2021
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La demolizione dell'ex sede dell'autogestione era già nei piani di polizia e autorità cittadina? Da noi interpellato, il comandante della polizia città di Lugano, Roberto Torrente, in margine alla prova documentale portata da Unia secondo cui sabato, già prima dell'occupazione dell'Istituto Vanoni da parte dei manifestanti avvenuta alle 18.30, almeno una delle tre imprese incaricate di demolire l'ex Macello aveva ricevuto l'ordine di entrare in servizio "da parte del comando della polizia di Lugano" alle 17.50. Dunque l'abbattimento, contrariamente alle dichiarazioni rilasciate in questi giorni dalle autorità cittadine, sarebbe stato pianificato in anticipo? «Siccome si tratta di una faccenda attualmente oggetto dell'inchiesta del Ministero pubblico noi non possiamo rilasciare nessuna dichiarazione».

Da nostre informazioni, il dispositivo intervenuto sabato era sotto la guida della polizia cantonale, che si è avvalso anche di altre polizie, tra cui agenti della polizia città di Lugano. Abbiamo tentato di raggiungere il comandante della polizia cantonale, Matteo Cocchi. Ma anche qui vige il silenzio. Il servizio comunicazione della polizia cantonale, da noi interpellato, ribadisce: «Essendoci un'inchiesta penale in corso non prendiamo posizione in merito».   

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