Luganese

Casinò di Campione, si spera nella riapertura entro fine anno

I giudici di Como ammettono con riserva il concordato preventivo. Il sindaco Roberto Canesi è ottimista. Si lavora alle modifiche richieste

Il Casinò di Campione d'Italia (Ti-Press)
20 maggio 2021
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«Non sorprende la decisione dei giudici del fallimento di ammetterci con riserva al concordato preventivo» commenta Marco Ambrosini, amministratore unico della Casinò Campione d'Italia. La società di gestione della casa da gioco dell'enclave, chiusa da quasi tre anni, entro il 3 giugno, deve depositare negli uffici della cancelleria del Tribunale fallimentare di Como un differente classamento dei creditori, così come avevano sollecitato i commissari giudiziari. A questo proposito Roberto Canesi, sindaco di Campione d'Italia osserva: «Non ci sono problemi ad accogliere le osservazioni dei commissari giudiziari che i giudici hanno fatto proprie. I nostri avvocati si sono già messi al lavoro per integrare il piano concordatario. La decisione dei giudici la valuto positivamente, in quanto se ci fossero stati vizi procedurali in grado di non ammettere la nostra società al concordato preventivo ce lo avrebbero detto, respingendo la nostra richiesta». Quindi? «Fermo restando che in una situazione così complicata come è stata quella che abbiamo dovuto affrontare e continuiamo ad affrontare, dobbiamo stare saldamente con i piedi per terra, sulla riapertura del Casinò che da sempre è stato il nostro obbiettivo in quanto per Campione d'Italia non c'è futuro senza la casa gioco sono moderatamente ottimista», afferma il sindaco. Si può fare una previsione su quando il Casinò riaprirà i battenti? «Non vorrei correre troppo in avanti, anche perché ancora non c'è il via libera dei giudici – risponde Canesi –. Posso però dire che il Casinò dopo quasi tre anni di chiusura è in buone condizioni. Non bisogna dimenticare che siamo ancora alle prese con la pandemia. Bisognerà vedere come sarà con la vaccinazione che grazie alla disponibilità del Canton Ticino sta andando molto bene».

Bisognerà poi superare l'omologazione

Canesi non si sbilancia: indicativamente non esclude che le luci all'interno della cattedrale laica di Mario Botta potranno essere riaccese entro la fine dell'anno. Una scadenza condivisa dall'amministratore unico Marco Ambrosini: «Una volta ottenuta l'ammissione al concordato, la procedura non è ancora terminata. C'è da superare la fase dell'omologazione. Una fase che prevede una serie di adempimenti che richiederanno qualche mese. Nel frattempo, la società, essendo tornata in bonus, potrà compiere tutti i passi necessari per riprendere l'attività. Fra i passi più importanti, c'è l'assunzione dei dipendenti che inizialmente saranno 175. Un altro aspetto da tenere in considerazione è l'evoluzione del Covid 19». Il piano concordatario prevede l'assunzione di altri cento dipendenti entro cinque anni, il periodo previsto per il pagamento dei debiti. Un pesante fardello che aveva indotto i giudici civili di Como ha dichiarare il 27 luglio 2018 il fallimento del Casinò, annullato dal tribunale del riesame di Milano, che aveva rilevato un vizio di forma: la mancata visione del piano concordatario. Quello di tre anni fa, molto diverso rispetto a quello ammesso con riserva. Come è facile immaginare la notizia dell'ammissione con riserva al concordato preventivo in riva al Ceresio è immediatamente circolata, attraverso un diffuso passa parola. ''Finalmente una prima buona notizia'' il commento unanime, anche se un po' tutti i campionesi dimostrano di uniformarsi alle considerazioni del loro sindaco. ''Sembra d'intravedere la luce in fondo al tunnel'' molti aggiungono.

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