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Neggio, continua la 'guerra' fra Comune e il viticoltore

Emergono nuovi sviluppi della vertenza innescatasi una decina di anni fa con l'acquisto di un sedime venduto dalla signora Balli-Soldati

Una veduta del Comune di Neggio (Ti-Press)
22 aprile 2021
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Pare che ci vogliano ancora anni prima di arrivare a una pace auspicata da tempo. Cominciata oltre dieci anni fa, continua a suon di ricorsi e controricorsi la vertenza fra il Comune di Neggio e Sandro Gianella, il viticoltore che ha avviato un'attività agricola nell'ampio sedime di 46'000 metri quadrati, una parte del quale corre lungo la strada cantonale. La sua proprietà e le sue iniziative sono oggetto di una serie di contestazioni da parte dei vicini a causa di presunti abusi edilizi. Abusi che per il momento restano presunti siccome sono contestati in varie sedi anche se l'autorità comunale li considera tali. Tuttavia, le decisioni delle autorità amministrative e giudiziarie competenti non sono definitive. Nel frattempo, si è conclusa con un nulla di fatto, o meglio, un decreto di abbandono, confermato dalla Corte dei reclami penali, la denuncia sporta dal viticoltore nei confronti dell'ex sindaco e dell'intero Municipio. Ma andiamo con ordine.

Tre le questioni in sospeso

Il ripristino di una strada agricola per il transito sul suo sedime contestata è tuttora oggetto di una procedura ricorsuale. L'ultima decisione risale a oltre tre anni fa (dicembre 2017) da parte del Consiglio di Stato ed è sfavorevole al viticoltore. Rimasta in sospeso, dopo l'intervento del Municipio, a cui il governo cantonale ha dato ragione, anche la ristrutturazione dell'edificio abitativo esistente e la riattazione di un rustico. Di recente, a oltre nove anni dalla costruzione, il viticoltore ha ricevuto dal Municipio l'ordine di demolizione sia per il rustico che la casa di residenza primaria. Un ordine che però è stato nuovamente contestato perché sarebbe viziato da errori nelle decisioni. Già, perché le modifiche sono state approvate nel 2012 dal Comune che autorizzò gli interventi alla precedente proprietaria. Anche per questo motivo, il proprietario si dice pronto ad arrivare fino al Tribunale federale. La precedente proprietaria, lo ricordiamo è la signora Balli-Soldati che, poco meno di dieci anni fa, mise in vendita la sua vasta proprietà a Neggio (villa compresa), una parte della quale si trova sul Comune di Magliaso, con l’abitazione fuori dalla zona edificabile. Ai suoi parenti la signora concesse un’opzione di acquisto che la famiglia non volle tuttavia esercitare. Constatato il disinteresse della parentela, l’oggetto venne successivamente acquistato da Gianella. In fase di compravendita, quando venne sottoscritto il diritto di compera, la signora, a suo nome, presentò al Comune una domanda edilizia per ristrutturare l’immobile. Dal momento dell'acquisto, per il nuovo proprietario è cominciato il 'calvario' che gli impedisce, per fortuna solo in parte, di svolgere l'attività agricola e di produrre vino biologico.

Il Municipio può definirlo 'abusatore'

Tre pratiche, dicevamo, non ancora concluse ma nel frattempo il viticoltore è stato dipinto dal Municipio come una persona che ha "manifesta e temeraria abitudine di non rispettare il diritto edilizio e pianificatorio". Affermazioni che agli occhi della Procura e della Crp sono ritenute incisive ma non "impertinenti, esorbitanti dal necessario o diffuse in malafede. La circostanza che siano arrivate a diversi uffici cantonali costituisce un aspetto inevitabile in qualsiasi procedura contenziosa". Della serie, in una vertenza ci può stare che una delle parti usi termini forti verso l'altra. Da ui, il decreto di abbandono confermato dalla Crp. Nel caso concreto, Gianella si sente tuttavia discriminato visto che le procedure in questione non sono per nulla definitive. Non solo. Si sente vittima di accanimento da parte dell'autorità comunale. Un esempio? Nei mesi scorsi, almeno una volta il Municipio di Neggio gli ha chiesto di sistemare una abuso edilizio verificato da un drone ma commesso in un'altra parcella. Sempre recentemente, il noto avvocato residente a Neggio parente della precedente proprietaria ha telefonato al Comune di Magliaso chiedendo spiegazioni in merito picchetti blu apparsi nel bosco ritenendo che li avesse posati il viticoltore. Invece, erano stati inseriti, con tanto di autorizzazione comunale da suoi parenti. Intanto, il Municipio di Neggio ha impedito a Gianella l'uso di una mini-turbina eolica (che mirava ad abbassare i costi della corrente), contro la quale è stato presentato un ennesimo ricorso.

 

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