Autogestione a Lugano, il Ps propone un mediatore e dialogo

Il gruppo Ps in Gran Consiglio, all'indomani della decisione del Municipio di Lugano (a maggioranza risicata, i tre esponenti leghisti e il vice-sindaco, Michele Bertini) volta ad adottare una linea più dura nei confronti del Centro autogestito Csoa che potrebbe culminare con lo sgombero dell'ex Macello, firma un'interrogazione all'attenzione del Consiglio di Stato, primo firmatario, Raoul Ghisletta. Premettendo di condannare "ogni atto di violenza avvenuto il 30 ottobre in Piazza Molino Nuovo e per le strade di Lugano", il partito socialista richiama al rispetto da parte di tutti i contraenti della convenzione sottoscritta tra il Cantone, il Comune di Lugano e i rappresentanti dell’autogestione, e formula all'indirizzo del governo numerose domande. Fra cui quella volta a sapere se il Consiglio di Stato non intenda "proporre una mediatrice o un mediatore per cercare di ricucire il dialogo tra l'autogestione e il Municipio di Lugano, allo scopo di creare un clima che consenta di discutere tra le parti l'insieme dei problemi esistenti, come avviene sovente nelle altre città svizzere". Sempre il Ps chiede lumi circa i mezzi che il Municipio e o governo intenderebbero utilizzare in caso di sgombero e se i tempi scelti sarebbero quelli entro Natale qualora la maggioranza di Municipio e/o governo lo ordinassero.

Intanto questa sera l'annunciata - e poi annullata - manifestazione di un ignoto gruppo non legato all'autogestione in Piazza Indipendenza non ha in effetti avuto luogo. Sul posto nessun presidio preventivo della polizia né anima viva. Solo le luci del cantiere attorno all'obelisco, giovani in prossimità dei vicini bar e il clima freddo di un autunno che politicamente potrebbe annunciarsi caldo.