Luganese

Sant'Anna e Ars Medica pronte a tornare alla normalità

Dal 27 aprile ritorno alle attività mediche e chirurgiche: "Un'interpretazione rigorosa dell'Ordinanza federale ha avuto ripercussioni negative sull’assistenza dei più vulnerabili"

19 aprile 2020
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Accogliendo con favore la decisione del Consiglio federale di revocare il divieto dei trattamenti non urgenti a partire dal 27 aprile, il gruppo svizzero di ospedali e cliniche Swiss Medical Network, di cui fanno parte anche le cliniche Sant'Anna di Sorengo e Ars Medica di Gravesano, "sta attuando – si legge in una nota stampa – delle rigorose misure igieniche, di controllo e di screening per garantire ai pazienti di avere nuovamente accesso alle consultazioni mediche, agli interventi e alle visite di controllo in un contesto che sia altamente idoneo alla situazione". Il gruppo specifica che la lotta che unisce l’insieme del settore sanitario, privato e pubblico, rimane una priorità assoluta e che sarà in grado di introdurre degli adattamenti, se necessario.

Nei suoi 21 stabilimenti e altrettanti centri ambulatoriali, Swiss Medical Network riprenderà quindi tutte le attività mediche e chirurgiche a partire da lunedì 27 aprile: "Questa ripresa sarà accompagnata da rigorose misure igieniche, di controllo e di screening al fine di garantire ai pazienti la massima protezione in un ambiente sicuro. Il corpo medico e tutti i membri del personale sono stati appositamente formati per fornire un’adeguata assistenza a ciascun caso nel nuovo contesto dettato dalla situazione in corso. L'accesso alle strutture e agli studi medici sarà controllato e ciascun paziente sarà esaminato in modo preventivo. Sarà inoltre richiesta la compilazione di un questionario medico relativo ai sintomi da covid-19 per successiva valutazione da parte del personale di cura. Le consultazioni di anestesia prima di ogni intervento chirurgico saranno rafforzate e adattate".

Swiss Medical Network accoglie con favore il sostegno dei Cantoni alla decisione federale, poiché è essenziale che i pazienti non siano esposti a rischi maggiori per la loro salute correlati al rinvio delle visite mediche e dei trattamenti. Si è reso evidente – non manca di annotare il gruppo che opera nella sanità – "come un'interpretazione eccessivamente rigorosa dell'Ordinanza federale del 20 marzo abbia talvolta avuto delle ripercussioni negative sull’assistenza medica dei più vulnerabili". Il gruppo ringrazia infine le cellule di crisi cantonali "per averlo reso parte integrante dell'organizzazione predisposta per fronteggiare il culmine della crisi e conferma di essersi già organizzato in modo tale da rendere immediatamente disponibili tutte le proprie risorse qualora la situazione dovesse richiederlo, tenendo dunque ben presente come la priorità rimanga ovviamente la lotta unita contro la pandemia".

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