Luganese

Lugano, bullismo e cybermobbing: esistono modi per difendersi

Resi noti i risultati del sondaggio in 26 sedi scolastiche cittadine nell'ambito della campagna 'Sbullo' promossa dalla polizia comunale

TI-Press
(I danni psicologici)
9 marzo 2020
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Difendersi? Si può e si deve. Oggi esistono misure per preservarsi efficacemente da fenomeni come bullismo, cyberbullismo o cybermobbing ma anche da una dipendenza sempre più marcata dalla frequentazione di social network, blog e internet. Lo hanno desunto a chiare lettere i 476 allievi di quinta elementare di 26 classi dell’Istituto scolastico cittadino che hanno partecipato alla campagna di prevenzione “Sbullo” promossa dalla Polizia della città di Lugano nel corso del mese di febbraio in stretta collaborazione con la direzione didattica. Ecco il bilancio, reso noto dalla polizia cittadina.

L'iniziativa

L’iniziativa, giunta alla sua sesta edizione, si prefiggeva in sintesi di educare i giovani ai valori del rispetto, dell’identità e delle differenze, della stima e dell’autostima, delle emozioni e del loro riconoscimento. Nel contempo puntava però anche a trattare il tema della violenza, dei furti, dei danneggiamenti e dei graffiti; ad aiutare i ragazzi ad affrontare consapevolmente i rischi che si possono incontrare navigando nella rete e sui social network; a far apprendere loro la protezione dei propri dati personali, foto o selfie che vengono caricati sui social network; infine a predisporre i giovani a comunicare immediatamente le situazioni rischiose ai propri genitori e a dialogare apertamente con i docenti a scuola. Senza naturalmente dimenticare - evidenzia in un comunicato stampa la polizia di Lugano - "che lo scopo della campagna era e resta proprio quello di motivare i ragazzi ad essere loro stessi la prima linea di difesa contro forme di violenza insensata, preparandoli adeguatamente a difendersi da situazioni inadeguate".

Ebbene, l’iniziativa preparata dalla forze dell’ordine ha ottenuto anche quest’anno il massimo gradimento da parte dei ragazzi e dei docenti - fanno sapere i promotori della campagna preventiva. Da martedì 4 febbraio e sino al 21 febbraio, il sergente Claudio Mastroianni e l'appuntato Patrick Bruehwiler si sono recati nelle varie sedi scolastiche, visitando le 26 classi di quinta elementare per un totale, come detto, di 476 allievi.

Lezioni di due ore sui temi sensibili

Due ore. Tanto è stata la durata prevista delle lezioni impartite ai giovani, che - evidenziano gli organi di polizia - hanno potuto "esprimere le loro opinioni a 360 gradi e, soprattutto, formulare una “cascata” di domande, tutte “in tema”, a dimostrazione di una sempre più grande competenza in materia e attenzione ai problemi che si incontrano in rete".

Il dato più interessante emerso nell’arco di questi incontri - prosegue il comunicato stampa - riguarda "l’utilizzo e la frequentazione di social network, blog e internet da parte dei piccoli internauti, che risulta in costante aumento. Anche discutere del gioco del momento "Fortnite" ha fatto salire l'interesse dei ragazzi, toccando gli aspetti della "dipendenza", della sua violenza (nonostante che durante le battaglie non si veda  il "sangue"), e dal rischio di spese "folli" (in altre parole, come si dice oggi, "shoppare" senza misura)".

Unica nota negativa, che ha lasciato un po' perplessi i promotori, "la scarsa affluenza registrata alla serata informativa indirizzata ai genitori, organizzata alle scuole Elementari di Breganzona mercoledì 29 gennaio". Solo una quarantina le persone presenti all'incontro, che ha visto la partecipazione del magistrato dei minorenni, Reto Medici. Buono il gradimento dei partecipanti all'iniziativa di informazione e prevenzione, i quali si sono detti molto soddisfatti dei contenuti proposti e affrontati.

La tematica riguardante il bullismo, il cybermobbing e problematiche affini, può essere affrontata in qualsiasi momento: il tema viene infatti trattato da diversi opuscoli editi dalla Prevenzione svizzera della criminalità, consultabili e scaricabili in rete, visitando il sito: www.skppsc.ch/it.

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