Luganese

Nepal, un'Ong ticinese fa rivivere il villaggio di Saipu

Oltre seicento case, due scuole e un ambulatorio: a quattro anni dal terremoto il villaggio rinasce grazie all'Ong Kam For Sud e alla generosità dei ticinesi

25 novembre 2019
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Oltre seicento case private, due scuole, un ambulatorio medico dotato del reparto maternità. Questo l’ottimo bilancio degli oltre quattro anni di duro lavoro dell’Organizzazione non governativa (Ong) Kam For Sud, che venerdì a Lugano ha presentato i risultati di quanto fatto in Nepal, a seguito del terremoto che ha colpito il Paese asiatico nel 2015.

Per questo importante progetto vi è stato un «appoggio massiccio dal Ticino» non solo dal punto di vista finanziario (del milione di franchi raccolti in Svizzera, ben 700’000 circa provenivano dal Ticino), ma anche di volontari muratori e carpentieri, sottolinea la coordinatrice progetti Silvia Lafranchi Pittet.

Un sostegno che ha permesso all’organizzazione di aiutare su più fronti gli abitanti del villaggio di Saipu; lavorando a stretto contatto con le autorità locali, che assicureranno il mantenimento delle strutture costruite dall’Ong. Kam For Sud è presente in Nepal, e più specificatamente a Saipu, da ventun anni e sono diversi i progetti portati a termine nella regione. Oltre a Lafranchi Pittet, a raccontare la propria esperienza e i risultati ottenuti sul posto in questi ultimi anni c’erano il vicepresidente dell’Ong Michele Passardi e l’operatore cinematografico Francesco Chiesa.

Rinascere dalle macerie

Era un bel sabato soleggiato il 25 aprile del 2015 e diverse famiglie avevano, fortunatamente, deciso di lasciare le proprie abitazioni per goderselo, quando il catastrofico terremoto di magnitudo 7,8 mise in ginocchio il villaggio e il territorio circostante. Non solo le case private, ma anche le scuole e la struttura che funzionava da centro medico vennero rase al suolo.

Kam For Sud si mobilitò immediatamente per assistere la popolazione in difficoltà. Dopodiché iniziò un laborioso progetto suddiviso in due fasi per ricostruire il villaggio. Un’impresa difficile anche dal punto di vista logistico visto che Saipu si situa in un’impervia zona collinare, a 140 chilometri dalla capitale nepalese e, come ricordato da Passardi, «per lungo tempo era raggiungibile solo a piedi». Inoltre, le case del villaggio sono sparpagliate per il territorio e costruite su terrazzi in pendenza, rendendo quindi le condizioni di lavoro particolarmente difficili.

Benefici anche per le aree limitrofe

La prima fase del progetto ideato dall’Ong consisteva nella formazione di 100 carpentieri e muratori locali, che si è svolta anche grazie all’aiuto dei volontari. La seconda fase si è concretizzata con la ricostruzione con tecniche antisismiche del villaggio, compresa una casa per il personale che non sempre vive nei pressi dell’ospedale. Per aiutare in modo efficace la popolazione, Kam For Sud ha optato di pagare la manodopera che ha lavorato alle costruzioni delle case, permettendo così alle famiglie di percepire i sussidi del governo e utilizzare così questi soldi, oltre ai propri risparmi, per personalizzare le proprie case. Un progetto ambizioso che si è riusciti a terminare in breve tempo. Questo risultato è stato possibile grazie all’enorme sostegno finanziario ricevuto e anche grazie al prezioso lavoro dei volontari e di coloro che lì hanno svolto il servizio civile.

Kam For Sud tiene particolarmente a lavorare «gomito a gomito» – come evidenziato da Pittet – con le autorità e la popolazione, e proprio questo modus operandi aiuta a creare fiducia e a rilanciare l’economia. I carpentieri e muratori formati grazie a questo programma avranno infatti ancora anni di lavoro davanti a sé visto il bisogno che tutt’ora sussiste in villaggi vicini. Oltretutto Kam For Sud aveva già in corso un progetto per le scuole che volgerà al termine nel marzo dell’anno prossimo. Progetto che è stato allungato viste le difficoltà; prima la guerra civile (2003-2006) e poi il terremoto. Tuttavia, da marzo 2020 i nove docenti impiegati nelle due scuole verranno pagati dal governo nepalese. L’ambulatorio medico e le due scuole sono invece già stati consegnati al governo nepalese, garantendo così la loro durata nel tempo.

E quindi, dopo anni di duro lavoro, lo scorso 23 ottobre si è festeggiato a Saipu per la ricostruzione del villaggio, delle scuole e dell’ambulatorio medico. Una giornata gioiosa, alla quale hanno partecipato anche quaranta ospiti ticinesi. 

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