Luganese

Fiume di eroina, un'altra condanna

34 mesi sospesi (per terapia) a uno dei tossicodipendenti che spacciarono a Lugano per i grossisti albanesi

Tipress
8 novembre 2019
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La storia è nota e risale all'estate 2018, quando alcuni albanesi arrivarono in città e, appoggiandosi per il deposito e lo smercio della droga a tossicodipendenti locali, inondarono Lugano di eroina, venduta a prezzi decisamente bassi. Se i principali responsabili di questo traffico sono già stati condannati a pesanti pene detentive, oltre i 5 cinque anni di carcere, basisti e complici sono poi comparsi mano a mano in aula penale, ultimo oggi un 25enne ticinese.

Il giovane, un pregiudicato per reati di droga, ma anche per rapina, lesioni e violazione di domicilio,  è stato condannato a 16 mesi per il suo ruolo, di basista e spacciatore, nell'importante traffico di eroina con baricentro nella zona di Bozzoreda, Pregassona, dove viveva. A questa pena si sommano altri 18 mesi che erano stati sospesi con la condizionale della precedente condanna, l'anno scorso. La condanna complessiva è quindi di 34 mesi, che saranno però  nuovamente sospesi per consentire un periodo di cure dentro una struttura specializzata.

La dipendenza da droghe e alcol  è  infatti il filo rosso che attraversa la vita di questo giovane, avvezzo agli spinelli fin dai primi anni delle scuole medie e poi rapidamente passato alle droghe pesanti. Il temperamento fumantino e rissoso hanno spesso fatto il resto, relegandolo ai margini della vita civile. Mai lavorato, da sempre in assistenza, mai avuto la patente dell'auto, che però amava guidare. Tra i reati di cui ieri è stato riconosciuto colpevole c'è anche un pesante eccesso di velocità (95 km/h su 50) al volante di una potente Bmw che gli era stata prestata.

Il 25enne ha peraltro ammesso tutti i fatti che gli sono stati contestati a partire dal traffico di 317 grammi di eroina, detenuti in casa per conto dei due albanesi (condannati qualche mese fa), vendendo personalmente circa metà della droga a una mezza dozzina di tossicodipendenti. Come negli altri processi della serie, l'accusa è stata sostenuta dalla procuratrice pubblica Valentina Tuoni. La sua richiesta di pena è stata ridotta di 2 mesi, così come chiesto dal'avvocato difensore Giorgia Maffei: il giudice Amos Pagnamenta ha motivato la sentenza ricordando pure l'esito di una perizia psichiatrica, che fa fede di una leggera scemata responsabilità dovuta, oltre che alla droga, alle  circostantze di vita dell'imputato. Egli dalla Svizzera francese, dove è detenuto, vorrebbe spostarsi in un istituto ticinese come Villa Argentina, ma questa richiesta verrà esaminata successivamente.

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