Luganese

Lugano, 'la Città finanzi l'acquisto di e-bike'

Lanciata online una petizione che chiede all'autorità politica di stanziare un contributo massimo di 500 franchi a favore di chi compra bici elettriche

19 settembre 2019
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Andare in bicicletta potrebbe contribuire ad alleviare il traffico che intasa non solo il centro città ma anche la periferia nei mesi in cui la temperatura lo consente. L’utenza su due ruote a Lugano è in netta crescita. In sella circolano anche agenti della Polizia della Città di Lugano, ci sono in costruzione piste ciclabili e la rete di Bike Sharing di PubliBike, alla luce del successo riscontrato in tutto il comprensorio, continua ad aumentare (38 stazioni e 238 biciclette, metà delle quali elettriche). In questo contesto, sono inevitabili i conflitti con le quattro ruote e con i pedoni a causa dei ciclisti che usano anche i marciapiedi. Tanto da spingere l’autorità a indire una campagna di sensibilizzazione promossa dalla Polizia Città di Lugano con Pro Velo Ticino.

Ora c’è chi – Leandro de Angelis – qualche giorno fa ha lanciato una petizione (su change.org) che chiede al Municipio di Lugano di sussidiare l’acquisto di bici elettriche con un 30 per cento del prezzo fino a un massimo di 500 franchi. Una forma di contributo già in uso in alcuni Comuni ticinesi. Secondo il promotore, “Lugano ha un grande problema: il traffico. La città e la società ne hanno anche un altro: il cambiamento ambientale, al quale il traffico contribuisce. A fronte di questi problemi, Lugano fa troppo poco, infatti anni fa la città ha eliminato i contributi all’acquisto di bici elettriche, dimostrando scarsa coerenza”. A suo parere, “con la creazione di un fondo di 500’000 franchi, si potrebbero sussidiare almeno 1’000 bici elettriche ogni anno, facendo di Lugano un esempio di sostegno alla mobilità sostenibile e creando ricadute positive sull’ambiente, la mobilità cittadina, la salute dei luganesi, il turismo e dunque di riflesso anche l’economia sul medio e lungo termine”.

‘Spazio anche per le piste ciclabili’

Ci fossero più e-bike, secondo il promotore della petizione, “si riuscirebbero a diminuire il traffico e le code rendendo più veloci gli spostamenti, creando lo spazio per ciclopiste o strade chiuse al traffico motorizzato e a ridurre “l’utilizzo di carburanti e dunque l’emissione di gas responsabili di cambiamenti climatici e problemi fisici”. Da qui, anche la richiesta di elargire sussidi per la conversione di bici normali in bici elettriche o per la sostituzione della batteria che dovrebbe anche venir presa in considerazione”. Difficile che arrivi a ottenere così tanto dall’ente pubblico che comunque non sta con le mani in mano. E nei mesi scorsi ha presentando il piano per realizzare piste ciclabili, mentre 13 chilometri di percorsi urbani sono stati già realizzati a cui si aggiungono 1,4 chilometri che dall’imbocco di via Lucchini da viale Cattaneo arriva fino a via Beltramina e un’altra pista di 1,7 km che dal ponte del liceo percorre viale Castagnola e, all’imbocco di via delle Scuole, prosegue a nord fino alla salita Viarno.

Intanto, le e-bike si moltiplicano anche sui sentieri di montagna. Il mercato è in crescita e gli enti turistici stanno puntando su questa nicchia. Tanto che, come ha scritto ieri il ‘Cdt’, sta prendendo forma un progetto, già approvato a Berna e a Bellinzona che hanno assicurato un contributo massimo del cinquanta percento dei costi, che prevede una quindicina di posti per la ricarica elettrica delle mountain bike lungo le vette della valle del Cassarate. E Lugano Region, assieme all’azienda regionale per lo sviluppo del Luganese, sta affinando il tutto con gli interessati.

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