Luganese

Acqua-Fuoco-Terra-Cielo: 20 anni e un nuovo ‘look’

Rinnovato nel giubileo il sentiero di Sonvico. Aggiunti un nuovo punto di osservazione e una carbonaia didattica, e restaurata la cappella

19 agosto 2019
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Un nuovo punto di osservazione, una carbonaia didattica e il restauro della cappella della Madonna d’Arla. In occasione delle venti candeline spente a inizio estate, il sentiero storico di Sonvico Acqua-Fuoco-Terra-Cielo si è rifatto il look, arricchendosi di nuovi elementi. Il percorso è stato rinnovato nel tracciato e nella segnaletica – omologata a quella degli altri cammini tematici della regione –, grazie alla collaborazione tra l’Associazione Amici del Torchio di Sonvico, il Dicastero spazi urbani della Città di Lugano e l’Ente turistico del Luganese.
Grazie all’itinerario che si snoda circolarmente attraverso uno splendido paesaggio, si scopre il patrimonio culturale, storico ed artistico del posto. Ventotto punti segnalati accompagnano i visitatori attraverso il viaggio, fornendo preziose informazioni: sulla natura dal punto di vista faunistico e botanico, sui notevoli beni culturali della storia civile e religiosa della comunità di Sonvico, sugli elementi naturalistici peculiari del territorio, quali castagneti, faggeti, bosco umido e zone rurali. E poi: elementi etnografici della civiltà contadina locale – pozzi, mulini, cantine, lavatoi, fornaci per la produzione della calce, terrazzamenti per la coltivazione e muri a secco – e altri legati all’archeologia industriale degli anni Trenta del secolo scorso: condotte dell’acqua del fiume Franscinone per la produzione di energia elettrica e la diga, ad esempio. Inaugurato nel 1999, il sentiero costituisce quindi anche uno stimolo a riflettere sulla natura e sugli esseri umani stessi. Il progetto risale però al 1996, quando il Consiglio comunale approvò il messaggio del Municipio. A dirigere i lavori fu l’ingegnere Francesco Ryf, con la collaborazione del pianificatore dell’allora Comune di Sonvico, l’architetto Thomas Meyer. Un sostegno forte fu dato anche dall’Azienda elettrica comunale di Massagno, sulla cui proprietà si snoda parte di questo sentiero, e dall’Ente turistico Valli di Lugano. Disponibilità e consenso per intervenire sui loro fondi furono dati inoltre pure dai proprietari dei terreni e dei manufatti interessati dal percorso. Il valore del sentiero fu riconosciuto da subito anche da altri enti. Il Fondo nazionale svizzero per il paesaggio ha co-finanziato l’opera, che nel ’99 ha ottenuto il 2° premio dell’Associazione svizzera per la pianificazione del territorio. Vent’anni dopo, e ancor più oggi con le infrastrutture rinnovate, il percorso ha assunto un ruolo di rilievo tra i sentieri tematici del Luganese.

Oltre 900 km per escursioni

«Abbiamo numerosi sentieri tematici nel Luganese, che sommati a quelli per l’escursionismo e per chi pratica la Mountain Bike, raggiungono i 900 km di percorrenza» ci spiega Andrea Ghirlanda, responsabile delle infrastrutture della Regione Valli di Lugano dell’Ente turistico del Luganese. «Famiglie, sportivi, persone del posto, entusiasti delle Mountain Bike»: l’utenza è variegata. E i percorsi godono di ottima salute: «Ogni anno più e più gente visita i nostri sentieri, anche perché continuiamo a rimodernarli affinché sia migliore l’esperienza vissuta», rivela Ghirlanda. Le attività outdoor rappresentano quindi un segmento turistico in crescita per la regione, tant’è che l’ente punta molto su quest’aspetto. Ma c’è un modo per quantificare i visitatori? «Abbiamo ordinato venti contatori di passaggi per i sentieri – spiega il responsabile –. Al momento stiamo facendo una sperimentazione con tre/quattro apparecchi». Nonostante siano stati riscontrati alcuni problemi (i contatori non sempre distinguono persone e bici), il sistema verrà implementato con la prossima stagione turistica.

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