Luganese

Milione sparito? 'Non me lo spiego, non so, non ricordo'

I debiti accumulati fra i motivi dell'agire del 63enne, impiegato in una fiduciaria di Castagnola e a processo a Lugano.

29 luglio 2019
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Circa 1,3 milioni di debiti accumulati nei mesi precedenti i furti. Questo il motivo alla radice dei crimini commessi - e ammessi - dal 63enne italiano accusato di aver sottratto poco meno di un milione di franchi ad alcuni clienti della fiduciaria luganese che gestiva e della quale era co-azionista con la compagna. «Ho fatto una sciagurata, un disastro» ha ammesso poco fa durante l’interrogatorio che la presidente della Corte delle Assise criminali, Francesca Verda Chiocchetti, sta conducendo.

Sebbene l’imputato abbia ammesso già durante l’inchiesta i fatti - avvenuti a Castagnola nell’autunno del 2017 -, il suo atteggiamento processuale si sta, finora, caratterizzando da una serie di «non so», «non ricordo», «non me lo spiego». Secondo quanto emerso sin qui, sembrerebbe che l’attività fiduciaria dell’uomo stesse andando bene: si era specializzato nella consulenza per far rientrare in Italia capitali depositati in un primo momento sulla piazza finanziaria luganese e successivamente trasferiti in paradisi fiscali. «Mi contattavano perché io spiegavo loro che si potevano far rientrare con bonifici estero su estero», ha spiegato. E proprio una di queste transazioni sarebbe all’origine del grosso buco debitorio: 1,3 milioni di euro. Circa 300’000 euro se li sarebbe fatti prestare da un conoscente per restituirli, ma tutto sarebbe precipitato a fine estate 2017: l’intermediario del creditore - che afferma di non aver mai conosciuto - lo avrebbe minacciato. «Mi ha detto che mi avrebbero sparato in testa, sono rimasto sconvolto. Hanno detto che avrebbero ammazzato la mia famiglia». Alla minaccia avrebbe replicato che avrebbe fatto «il possibile». Ossia, derubare le cassette di sicurezza che aveva in gestione. Parte di queste sono state scassinate, mentre le restanti sono state violate con una chiave duplicata all’insaputa dei clienti.
Sono attese nelle prossime ore la requisitoria del procuratore pubblico Zaccaria Akbas e l’arringa dell’avvocato della difesa Felice Dafond.

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