Luganese

In aula uno dei pazienti punta il dito contro l'operatore scagionato

Epatite C al Civico, la Corte ha chiuso l'istruttoria dibattimentale. Pellanda (Eoc): 'L'operatore sanitario responsabile dell'errore non è stato ancora individuato'

Si ricomincia domani alle 8.30 (Ti-Press)
9 luglio 2019
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Si ricomincia domani mattina alle 8.30. Il processo infinito per il caso di contagio di epatite al Civico di Lugano proceduto a singhiozzo con incidenti processuali e una richiesta di ricusa del giudice Siro Quadri (respinta) riprenderà domani con la requisitoria del Pp Moreno Capella. Intanto, la Corte ha chiuso l'istruttoria dibattimentale. Il direttore generale dell'Eoc, Giorgio Pellanda è stato interrogato dal giudice. Pellanda ha fatto sapere che a tutt'oggi l'operatore sanitario responsabile dell'errore che ha portato al contagio di epatite C di tre pazienti non è stato individuato. Inizialmente, un operatore era stato indagato e poi scagionato e infine risarcito delle spese legali sostenute. Eppure oggi pomeriggio uno dei tre pazienti presenti in aula ha assicurato che fu lui ad iniettargli il liquido di contrasto prima dell'esame della Tac. Un novum che il giudice Quadri ha posto a verbale. Pellanda oggi ha ribadito che si è trattato di 'un errore umano' e, in merito, alla tracciabilita' degli operatori responsabili dei liquidi di contrasto ai pazienti nulla è mutato dal 19 dicembre 2013. Domani sarà concluso il processo e sarà resa nota la data della sentenza.

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