Luganese

Ex macello di Lugano: 'Solo rabbia e frustrazione'.

Centro sociale: mentre il municipale Lorenzo Quadri liquida la questione con la solita classe, l'Aida biasima l'agire di Municipio e Consiglio comunale.

Ti-Press
19 maggio 2019
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“La fuga in avanti del sindaco Borradori, che ha annunciato l’imminente disdetta della convenzione, non fa che peggiorare le cose. Se c’era un filo che teneva legate le due parti e che si sarebbe potuto trasformare in trama e più avanti in tessuto, ora non c’è più niente, solo rabbia e frustrazione”. Questa, in estrema sintesi, è la lettura degli ultimi sei giorni giorni da parte dell’Associazione idea autogestione (Aida).

Lunedì sera, ricordiamo, il centro sociale è stato di fatto escluso dal futuro dell’ex macello dalla votazione del Consiglio comunale di Lugano che ha ratificato il credito per progettare il sedime, confermando l’impostazione voluta dal Municipio. Mentre il municipale leghista di Lugano Lorenzo Quadri sul ‘Mattino’ di oggi ha liquidato la questione, con la solita classe, “Autogestiti: föö di ball!”, l’associazione che difende il principio dell’autogestione biasima l’esecutivo e la maggioranza del legislativo. Secondo il portavoce dell’Aida Bruno Brughera, “ancora poco tempo fa nel corso di un dibattito, il vicesindaco Michele Bertini rassicurava giovani liceali sulla volontà di dare loro l’opportunità di frequentare il centro autogestito. Infatti, la problematica non è solo fra città è Csoa, ma coinvolge un numero elevato di giovani che nel centro sociale trovano il loro punto di riferimento, per aggregazione, per svago e per intraprendere esperienze socioculturali”.

E ancora: “Non sarà certo l’istituzione di una commissione speciale come quella annunciata a risolvere il problema! È sconcertante che vi siano inseriti solo dipendenti del Comune e rappresentanti del Cantone (e dove la presenza di un poliziotto non ha ragione di esistere) senza cercare di coinvolgere gli attuali inquilini e contemplare la partecipazione di rappresentanti della società civile”.

Aida punta il dito contro “la disinformazione sulla reale situazione, si sono usati dei pretesti per denigrare la vera essenza di questa esperienza autonoma, facendo credere all’opinione pubblica che ci fosse una situazione di violazione permanente della legalità, che andava ripristinata il prima possibile. Sintomatica l’esternazione del vicesindaco che plaude all’esito della votazione in consiglio comunale dicendo: abbiamo ridato il macello ai luganesi! Già perché chi gestisce e frequenta sono degli usurpatori venuti da chissà dove...”.

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