Luganese

La supplica degli abitanti di Campione

Oltre alla protesta di ieri, con il blocco dell'accesso all'enclave, una lettera aperta alla curatela del Casinò

Ti-Press
17 marzo 2019
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Una lettera aperta alla curatela del Casinò per una supplica, senza precedenti in Italia, in quanto non si è mai visto che un intero paese chiede ai curatori fallimentari della Casinò Campione d'Italia Spa, società di gestione dell casa da gioco di ''riflettere con la massima profondità e ampiezza sulle conseguenze, per noi irrimediabili, che il vostro eventuale ricorso contro la decisione della Corte d'Appello di Milano in Cassazione potrebbe provocare. Il vostro oggi non è più un dovere ma è una scelta''.

Lunedì scorso si è appreso che la quarta sezione della Corte d'Appello di Milano, accogliendo i reclami, per un vizio di forma, che chiama in causa i giudici di Como, aveva annullato il fallimento del Casinò sentenziato il 27 luglio 2018, dal Tribunale fallimentare del capoluogo. Nelle motivazioni dei giudici d'appello un inciso che rappresenta un macigno: la Casinò Campione d'Italia Spa può essere dichiarata fallita. Un ricorso in Cassazione non da parte della curatela, che non ha titoli per farlo, bensì da parte del pm Pasquale Addesso, sostituto della Procura di Como, sarebbe la fine dell'enclave che già si trova sull'orlo dell'abisso finale. La curatela ha tempo trenta giorni, cioè fino all'11 aprile, per impugnare la sentenza. Senza l'impugnazione il rinvio degli atti a Como impegna il Tribunale civile lariano a celebrare un nuovo processo entro sessanta giorni. E per quanto è dato sapere il fascicolo rinviato dai giudici milanesi è già arrivato sul tavolo del Tribunale fallimentare di Como. Questa sorta di balletto è incomprensibile ai più, che non riescono a districarsi fra i codici, anche perchè i tempi della giustizia non sono scanditi dall'orologio'', bensi quello dell'almanacco che scandisce i giorni, le settimane, i mesi, quando in riva al Ceresio il tempo dovrebbe essere scandito dalle ore. Nella lettera aperta della comunità campionese alla curatela si legge anche che ''abbiamo resistito fino ad oggi ai duri colpi inferti quotidianamente da questa inattesa calamità. Ora siamo esasperati e ci sentiamo impotenti, consumati da un'attesa che sembra non avere fine, che esaurisce le nostre forze e minaccia i nostri precari equilibri''.

E l'esasperazione ieri pomeriggio era palpabile all'Arco della Pace dove oltre trecento campionesi, con una catena lunga una ventina di metri hanno bloccato l'accesso e l'uscita dall'enclave. Sul posto i carabinieri del Nucleo di Campione, anche due pattuglie della polizia cantonale che hanno fermato il traffico allo svincolo di Bissone. Una protesta pacifica che, iniziata alle 13, si è protratta sino alle 17.30. Solo un paio di attimi di tensione. La protesta ha ottenuto un primo risultato: martedì alle 11 una delegazione sarà ricevuta dal prefetto Ignazio Coccia. Non si esclude che possa esserci un collegamento in videoconferenza con i vice premier Luigi di Maio e Matteo Salvini.

 

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