CAMPIONE D'ITALIA

Campione, oltre 500 firme contro l'unione doganale europea

Monta la protesta: centinaia di residenti si sono ritrovati nuovamente in piazza per un incontro illustrativo

15 marzo 2019
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Si sono ritrovati in piazza a centinaia per far sapere che non intendono perdere la proprie prerogative messe a rischio dall'inclusione di Campione d'Italia nell'area doganale europea.

Roberto Canesi, presidente del Comitato Civico di Campione d'Italia che unitamente al Gruppo Residenti Campionesi ha promosso l'incontro illustrativo, ha ricordato “a puro titolo semplificativo”, alcuni dei servizi pubblici essenziali che, per la particolare collocazione geografica di Campione e l'assoluta non continuità territoriale con l'Italia, non possono che essere garantiti da enti e strutture svizzere. Tra questi ci sono i servizi sanitari e di ambulanza, le scuole, i trasporti pubblici e locali, le immatricolazioni veicoli e patenti, i servizi di raccolta e smaltimento rifiuti, quelli postali e di collegamento telefonici, il sistema di depurazione delle acque fognarie, i servizi di pronto intervento dei pompieri di Melide, di cura e manitenzione dell'unica strada di accesso al territorio di Campione. Da qui la forte preoccupazione dei campionesi. C'è anche da aggiungere che si paventa la possibilità di una nuova dogana all' ''Arco'' che delinea il confine tra Bissone e Campione.

A questo proposito Roberto Canesi, ha fatto presente che l'Agenzia delle dogane di Como ha già chiesto dei locali in cui dovrebbero prendere posto anche le Fiamme Gialle della Guardia di Finanza di Como. La Direttiva Comunitaria sarebbe dovuta già essere in vigore dal primo gennaio scorso ma è slittata a seguito di un intervento del commissario prefettizio Giorgio Zanzi presso il Ministero dell'Economia. L'ex prefetto di Varese è riuscito a ottenere lo slittamento dell'entrata in vigore della Direttiva Comunitaria.

La serata è valsa anche a raccogliere firme – la cifra ha già superato 500 – su una petizione che sarà inviata, in prima istanza, al commissario prefettizio Zanzi chiamato a intervenire affinché la direttiva venga annullata o quanto meno venga sospeso il processo di attuazione della stessa. Saranno perciò interessati sia Bruxelles che Roma ma anche Berna. Le autorità svizzere hanno già avuto occasione di manifestare perplessità.

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