Luganese

Campione fa i conti pure con l'emergenza abitativa

Alessandra Bernasconi, ex capo dell'ufficio marketing del casinò: 'Cresce il numero di coloro che non sono più in grado di pagare l'affitto'.

Ti-Press
14 gennaio 2019
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Campione d'Italia non è l'anticamera del Paradiso né il Comune in cui tutti stanno bene, anche perché i nodi sono arrivati al pettine e nessuno si è preso la briga di evitare che ciò accadesse. Si stenta a crederlo ma in riva al Ceresio hanno scoperto che esiste anche la povertà e hanno incominciato a fare i conti con una emergenza abitativa. Il presidio permanente, voluto dalla Rsu del Casinò, per testimoniare la volontà di resistere allo tsunami che si è abbattuto sull'enclave, con il passare è diventato la base operativa del ‘banco alimentare’ per la raccolta e successiva distribuzione ad un numero crescente di campionesi, non solo anziani la cui pensione si è ridotta all'osso, ma anche ex dipendenti della casa da gioco, di pacchi contenenti generi alimentari.

''Sono oltre un centinaio - sostiene Alessandra Bernasconi, ex capo dell'ufficio marketing del Casinò, nonché presidente della Cooperativa che aveva dato la propria disponibilità a contribuire alla gestione della casa da gioco -. Sino a quando non sarà riaperto il Casinò, la situazione è destinata a farsi sempre più pesante. C'è gente che da mesi non percepisce lo stipendio e dovrà attendere sino al 1° l'indennità di disoccupazione. Una situazione che ha fatto emergere una realtà sempre più acuta''. Quale? ''L'emergenza abitativa. Cresce il numero di coloro che oltre a non avere soldi per fare la spesa, non sono più in grado di pagare l'affitto di casa, la bolletta dell'energia elettrica e del riscaldamento. Molti si sono visti tagliare servizi così importanti''.

E l'emergenza abitativa? ''Da parte dei proprietari di casa assistiamo a atteggiamenti differenti. C'è chi sfratta (e fra questi, in un primo tempo, anche il Comune, ndr), ma c'è anche chi ha dimezzato la pigione. Altri, invece, partecipi della situazione in cui molti campionesi si sono venuti a trovare, hanno deciso di sospendere il pagamento degli affitti in attesa di tempi migliori, anche se non è facile prevedere quando succederà''. Tempi migliori rispetto a quelli attuali sembrano destinati a tornare, ma è scontato Campione d'Italia non tornerà ad essere l' ''anticamera del Paradiso''.

Molte cose stanno cambiato. Un esempio? Eccolo. La  decisione del commissario prefettizio Giorgio Zanzi di usare la cesoia e tagliere il sostanzioso contributo a favore delle famiglie i cui figli frequentano gli istituti scolastici superiori e universitari del Canton Ticino. Lo si legge nell'avviso pubblicato nei giorni scorsi all'albo pretorio del Municipio. Il Comune dell'enclave paga (o meglio dovrebbe pagare, ma non ha risorse per farlo) 80 mila franchi ogni sei mesi. Complessivamente 160 mila franchi. Somma tutto sommata modesta, soprattutto se confrontata con i 100 mila franchi spesi in una sera per uno spettacolo pirotecnico o i 130 mila franchi per la Festa della donna del 2017, quando già si sapeva che in riva al Ceresio la situazione era disastrosa. 

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