Luganese

Nel mondo di George Bush c’era anche Lugano

Il 41esimo presidente Usa morto venerdì fu più volte allo Splendide. ‘Per lui un’oasi di pace, faceva jogging sul lungolago’

3 dicembre 2018
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Ci sono stati anche un po’ di terra luganese e legami di amicizia intensa nella longeva vita del 41esimo presidente degli Stati Uniti d’America, George H. W. Bush, morto venerdì all’età di 94 anni e per cui dopodomani, mercoledì, il governo americano ha predisposto una giornata di lutto nazionale.

«Guardi, ho proprio qui la lettera che Bush mi ha scritto a giugno in risposta alle mie condoglianze rivoltegli otto mesi fa alla morte di sua moglie Barbara» – dichiara Marcella Lauro, vedova dello storico direttore dell’albergo Splendide di Lugano, Aniello, deceduto nel 2008. Ed è proprio il manager alberghiero che nella sua straordinaria carriera ha saputo intessere la sorprendente amicizia con l’inquilino della Casa Bianca, anche se essa è maturata dopo la sua presidenza avvenuta tra il 1989 e il 1993, presidenza ricoperta anche dall’omonimo figlio, George W. Bush in carica dal 2001 al 2009.

«Almeno tre volte Bush (senior, ndr) è venuto a Lugano» – assicura la nostra interlocutrice. Ma come è nato questo forte legame, proseguito proprio fino a pochi mesi fa con la sua missiva di ringraziamento? «Venne a Lugano la prima volta per commemorare una fondazione svizzera di sua proprietà. Era una persona umile. Non scorderò mai quel giorno in cui stavamo seduti nella hall dello Splendide e disse ai camerieri che ci stavano servendo un tè: ‘Lasciate stare, Marcella la servo io’. E questo dice tutto».

Una cortesia corrisposta fra l’allora uomo più potente del mondo e i coniugi Lauro. «Noi siamo stati anche invitati a casa sua nel Texas. Ogni Natale ci inviava regali». Come si trovò a Lugano Bush? «Sin dalla prima volta gli incontri furono molto familiari e spontanei. Lui aveva certamente accanto a sé uomini della sicurezza, ma non ricordo scorte personali. A Lugano si sentiva molto libero, non si mostrava come ex presidente degli Stati Uniti d’America, anche se lo riconoscevano e la sicurezza doveva spesso allontanare i molti curiosi. Con mio marito faceva jogging sul lungolago. Bush amava Lugano. Diceva che era una oasi di pace, di calma e tranquillità».

Jvan Weber: ‘Lo vidi ma da lontano’

La memoria di Marcella Lauro torna a circostanze attorno a uno degli eventi più tragici della storia degli Stati Uniti: «Bush venne allo Splendide di Lugano anche otto giorni dopo gli attentati alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001. Era molto scosso e risentito per le migliaia di morti. Facemmo una tavolata nella sala blu, con lui si era portato un giovane sacerdote americano e ricordo che dicemmo una preghiera in memoria delle vittime prima di pranzo». Marcella Lauro sapeva delle difficili condizioni di salute dell’ex presidente Bush, negli ultimi tempi costretto su una sedie a rotelle e malato da anni del morbo di Parkinson. «Ricordo che mio marito andò a trovarlo in occasione del suo 82esimo compleanno, l’anno in cui Bush si regalò un volo in paracadute». Tre o quattro le visite a Lugano di George H. W. Bush, tra cui il 5 aprile 2001, quando l’ex presidente Usa e la first Lady Barbara vennero ricevuti a Villa Favorita dalla baronessa Carmen Thyssen-Bornemisza. Anche l’ex comandante della polizia comunale di Lugano, Jvan Weber, ricorda le visite luganesi di Bush, «già, perché, come è naturale, dovevamo assicurare un servizio di sicurezza coordinato tra noi, tra agenti della Cantonale e i servizi federali. Anch’io vidi Bush, ma solo da distante».

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