CAMPIONE D'ITALIA

Campione, il fallimento sarà discusso in Appello

L'udienza è convocata il 22 novembre a Milano. E si terrà anche se il legale incaricato dalla giunta Salmoiraghi dovesse rimettere il mandato

Ti-Press
9 novembre 2018
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Il prossimo 22 novembre in Corte d'Appello del Tribunale di Milano saranno discussi i tre reclami presentati da Comune, Casinò di Campione d'Italia spa e Banca Popolare di Sondrio contro il fallimento, decretato lo scorso 26 luglio dai giudici fallimentari di Como, della società di gestione della casa da gioco campionese.

''L'udienza non è in discussione, anche qualora il legale incaricato dalla giunta guidata dal sindaco Salmoiraghi dovesse rimettere  il mandato'' sostiene il commissario prefettizio Giorgio Zanzi. Una affermazione che spazza via le preoccupazioni sorte dopo che è stato scritto che l'avvocato Massimo Fabiani, esperto del diritto della crisi d'impresa, ordinario dell'Università del Molise, giù giudice civile presso i Tribunali di Milano e di Varese, starebbe valutando di rimettere il mandato. L'incarico a Fabiani, da parte della giunta Salmoiraghi, prevedeva che la parcella sarebbe stata pagata da privati per mancanza di risorse da parte del Comune. Per quanto è dato sapere alla delibera non sarebbero seguiti atti concreti. ''Ricevuto l'incarico nessuno si è fatto sentire – dice a 'laRegione' l'avvocato Fabiani –. Solo in una occasione ho parlato con il commissario prefettizio. Lo sentirò la prossima settimana''. Insomma, intende rimettere l'incarico? ''Non sono in grado di risponderle. Posso solo dirle che se lascio io, abbandona anche il mio collega incaricato dalla società del Casinò''.

Queste parole confermano che la situazione in riva al Ceresio è sempre più accartocciata, anche se non si esclude la possibilità di superare anche questo nuovo ostacolo. Una soluzione in discussione in queste ore, per cui risulta inopportuno parlarne. Nella peggiore delle ipotesi si presenterebbero solo i legali della Banca Popolare di Sondrio che nei confronti del Casinò vanta un credito per decine di milioni di euro. C'è anche da aggiungere che sia l'avvocato Fabiani che gli altri due ricorrenti, nel momento del reclamo, hanno depositati gli atti a sostegno del concetto di non fallibilità della Casinò Campione d'Italia spa. Insomma, i giudici dell'appello avrebbero sufficienti elementi per prendere una decisione.

L'assenza dei legali del Comune (socio unico della società di gestione della casa da gioco) e della Casinò Campione d'Italia spa sottrarrebbe alla causa ulteriori elementi sui quali i giudici sarebbero chiamati a chinarsi. In sostanza sarebbe indebolita la posizione dei ricorrenti, che pur partendo da una posizione svantaggiata (''non siamo alla pari, ma poco sotto'' sintetizza l'avvocato Fabiani), hanno ampi margini per vedersi accolto il reclamo.

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