Luganese

Funicolare degli Angioli a Lugano, si cerca l'idea

E l'ingegner Renzo Pesciallo ci illustra le particolarità uniche:argano di un battello e contrappeso che scende per venti metri sotto la stazione a monte

Ti-Press
18 giugno 2018
|

Potrebbe tornare a fare su e giù la funicolare degli Angioli di Lugano, bene culturale protetto, da anni in stato di abbandono. Il Municipio di Lugano ha ripreso l’incarto e, come si ricorderà, ha concesso un credito di investimento per coordinare il mandato di studio in parallelo affidato Colombo+Casiraghi Architetti Sa di Lugano (cfr, ‘laRegione’ del 20 aprile).

Cosa si aspetta da questo mandato il Municipio che nel frattempo ha risposto a tre atti sull’argomento? «Ci aspettiamo una proposta di contenuto che abbia forte impatto e richiamo su tutta l’area della città alta – risponde Michele Bertini, vicesindaco di Lugano e titolare del dossier –. Cerchiamo idee che diano carattere, valore e attrattiva all’intersezione di via Motta con via Maraini, dove oggi c’è il posteggio dell’ex albergo» in uno spazio non ben definito. Una sorta di non luogo senza sbocchi.

Rimettere in funzione la funicolare con il suo impianto meccanico di grande valore (cfr, articolo sotto) è tutto sommato relativamente semplice. Prosegue il vicesindaco: «Non bisognerà concepire la funicolare come mezzo di trasporto pubblico, per questo c’è già quella della stazione Ffs. Occorre piuttosto concepire un intervento che dia valore e qualità alla parte alta della Città (tipo una piattaforma panoramica con un esercizio pubblico), con una buona dose di coraggio e una visione futuristica in chiave turistica».

La funicolare deve insomma assumere il significato di un luogo da non perdere per chi raggiunge Lugano ed è questo il senso del ripristino della funicolare. «Chi verrà a Lugano, dovrà sentire che non può rinunciare a passare dalla funicolare storica – osserva il titolare del dossier –. Si potrebbe pure immaginare un potenziale collegamento con il parco del Tassino. Chiaro che occorrerà ponderare e valutare la fattibilità tecnica e finanziaria e questo verrà fatto nell’ambito della valutazione costi-benefici da parte del Municipio una volta in mano le proposte giunte a palazzo Civico».

Il credito che verrà chiesto al Consiglio comunale si inserisce in un contesto di investimenti pubblici nella parte alta della città, dove sono comunque già stati spesi diversi milioni di franchi per la stazione, l’annessa terrazza e la scalinata che scende, la funicolare, la cattedrale, senza dimenticare il Lac. Quando giungeranno le idee il Municipio dovrà tenere conto di diversi interessi in gioco.

A cominciare dalla tutela e dalla valorizzazione del bene culturale, del potenziale turistico, del collegamento di mobilità lenta tra piazza Luini, il parco del Tassino e la stazione, l’entrata del parco del Lac, le destinazioni della torretta intermedia e dell’arrivo della funicolare, senza dimenticare di valorizzare in maniera adeguata la tecnica unica dell’impianto a fune. Intanto, come detto l’esecutivo ha risposto a tre richieste di consiglieri comunali confermando l’intenzione di valutare il ripristino della struttura.

Il credito di investimento verrà sottoposto al legislativo, un aiuto potrebbe giungere dal Cantone che dovrebbe dichiarare la funicolare bene protetto, mentre sempre agli occhi del Municipio sarebbe difficilmente attuabile posare un’opera artistica lungo la scalinata.

Unica a livello svizzero

Una doppia fune traente, un argano recuperato probabilmente da un ascensore di un battello e un contrappeso che scende verticalmente per una ventina di metri lungo un pozzo sotto la stazione a monte. Sono le particolarità uniche a livello svizzero della funicolare degli Angioli di Lugano che la Città vorrebbe rilanciare se riuscisse tramite il concorso a trovare un’idea valida (cfr, articolo sopra).

Ad illustrarcele è l’ingegner Renzo Pesciallo (attuale direttore degli impianti di Airolo-Pesciüm ed esperto d’impianti a fune) che conosce molto bene la struttura. Egli, in qualità di consulente (Pesciallo Consulting & Engineering), ha infatti già effettuato due studi sulla funicolare costruita nel 1913 dalle Officine Meccaniche Stigler di Milano. Dapprima, nel 2009, ha analizzato sette possibili varianti che vanno dalla ristrutturazione storica (replica dell’originale), al rilancio vero e proprio (impianto moderno) con addirittura due varianti di collegamento fino al Parco del Tassino.

Dopodiché, la Città ha chiesto all’ingegnere di approfondire nei dettagli la variante “ristrutturazione storica”, in particolare cosa e come occorre fare unitamente all’analisi dei costi. Poi, nel dicembre 2014, un altro passo in avanti: il Municipio di Lugano ha chiesto alla Pesciallo Consulting & Engineering un ulteriore approfondimento, in base alle prescrizioni federali e cantonali, su come procedere per ottenere l’approvazione dei piani, l’autorizzazione di esercizio, eventuali sussidi e come intervenire affinché le normative sui disabili vengano ottemperate.

In altre parole, tutte le informazioni necessarie sui requisiti odierni nel caso l’autorità politica decidesse di presentare la domanda all’autorità federale o cantonale a dipendenza del tipo di autorizzazione. Già allora l’ingegner Pesciallo ha reso attenta la Città sull’importanza di definire la finalità della stazione a monte in via Giuseppe Motta. Ma quali sono le particolarità della funicolare? Anzitutto, la vettura trainata mediante una doppia fune di trazione (di regola le funicolari hanno un’unica fune traente).

L’altra particolarità, l’argano (con dentatura in legno) con contrappeso (di per sé già una rarità nelle funicolari) che addirittura non corre parallelo al tracciato ma bensì in un pozzo verticale sotto la stazione (sistema Stigler).. Nella stazione a monte della struttura luganese, venne infatti scavato un pozzo di venti metri per consentire al contrappeso di scendere e salire. Un adattamento unico quest’ultimo nel mondo delle funicolari.

Da sottolineare che nella costruzione all’inizio del secolo scorso, probabilmente per ragioni economiche, era stato riutilizzato l’argano di un ascensore preso da un battello. Merita infine una nota anche la bellissima ringhiera in ferro battuto che corre lungo la scalinata degli Angioli rispettivamente il tracciato della funicolare.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔