Lugano

Caso Carige, a Milano chiusa l'istruttoria su Enderlin. In febbraio, parola all'accusa

(Francesca Agosta)
19 dicembre 2017
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Chiusa l’istruttoria processuale, che potrebbe essere riaperta qualora Davide Enderlin decidesse di presentarsi in aula, cosa che non ha mai fatto, per una dichiarazione spontanea o per sottoporsi all’esame dell’accusa e al controesame della difesa, si avvia a conclusione il processo a Milano, nei confronti del consulente d’affari ticinese, già consigliere comunale Plr a Lugano. Davanti ai giudici della XI sezione penale del Tribunale del capoluogo lombardo (presidente Carlo Coppa), Enderlin deve rispondere del reato di riciclaggio nell’ambito della maxi truffa ai danni di Banca Carige di Genova. La prossima udienza è fissata al 14 febbraio, con la requisitoria del pubblico ministero Sergio Spadaro, che ha ereditato dai giudici liguri il filone riguardante Enderlin.

Tutto ruota attorno al presunto riciclaggio di 23 milioni di euro trasferiti a Lugano per acquistare le quote dell’Holidey Inn. Seguiranno le arringhe dei difensori di Enderlin che, negli interrogatori a cui è stato sottoposto a Genova ha sempre negato tutti gli addebiti. I testi dell’accusa, gli investigatori della Guardia di finanza di Genova sentiti a Milano, hanno ribadito quanto affermato nel processo terminato in febbraio a Genova. Pare scontato che il pm Spadaro si soffermerà sulle conclusioni a cui sono giunti i giudici genovesi, visto che il processo milanese sospeso in attesa della sentenza dello scorso 22 febbraio. Sentenza di condanna a otto anni di carcere a Giovanni Berneschi, presidente di Carige e a nove anni per Sandro Maria Calloni, residente a Lugano. Oltre alla confisca di beni per una trentina di milioni di euro.

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