
Una truffa nel mondo dell’arte ordita da una società di Lugano sfocerà presto in un processo. La titolare, una 61enne di nazionalità belga fingeva di essere un intermediario che millantava mandati per la vendita di opere originali. Fra queste, le tele del maestro impressionista Paul Cézanne. Come riferito ieri sera dalle Cronache della Rsi, la donna è la responsabile della Empire Fine Arts Sagl. Vittima del raggiro, invece, un gallerista di Parigi, a cui la 61enne fece credere di essere stata incaricata, da una fondazione americana, di vendere dipinti di Cézanne.
Rassicurato da documenti rivelateesi poi fasulli, nell’agosto 2016 il commerciante le versò l’acconto di 85mila euro per l’acquisto (a 85 milioni), de “La Montagne Sainte-Victoire vue des Lauves”. Poco giorni dopo la dona tentò di vendere “La Citerne dans le parc du Château Noir” a 93 milioni di euro. Prima di versare l’anticipo, il francese scoprì però l’inganno e lo denunciò. Lunedì il pp Andrea Maria Balerna ha rinviato a giudizio la 61enne che, difesa da l'avvocato Giovanni Molo, alle Assise Correzionali dovrà rispondere di ripetuta truffa, ripetuta falsità in documenti e ripetuto riciclaggio di denaro. Soldi che il gallerista, rappresentato da Stefano Ferrari, ha recuperato soltanto in minima parte.