
Questa volta a far tremare la ciclicamente sconquassata Sanità lombarda, spesso al centro di inchieste giudiziarie (leggi i casi San Raffaele e Fondazione Maugeri) stando ai magistrati della Procura di Monza è il presidente della Commissione Sanità in Regione Lombardia, Fabio Rizzi, già senatore, pupillo del governatore Roberto Maroni (che lo ha già scaricato).
Rizzi faceva pure parte di un gruppo di medici anestesisti che hanno lavorato per un determinato periodo con il centro specializzato nell’inseminazione in vitro, il ProCrea di Lugano. Una collaborazione, ci spiega la direzione di ProCrea, finita da oltre sei anni dopo la sua elezione in Italia. Un medico rianimatore, il consigliere regionale leghista, in carcere a Monza per una storia di mazzette e appalti truccati, dal ricchissimo curriculum, dal 2008 responsabile dell’Unità Operativa di anestesia e rianimazione degli Istituti clinici “Iseni” di Lonate Pozzolo e Terapia del Dolore all’Università dell’Insubria di Como e Varese, è conosciuto anche in Ticino e non solo dall’ambiente universitario che ha frequentato l’ateneo insubrico. Infatti, Fabio Rizzi, che teneva i soldi delle presunte mazzette, nel freezer, nel pieno del dibattito politico sulla fecondazione assistita - la legge è stata varata in Italia il 19 febbraio 2004 - ha collaborato con la clinica privata ProCrea, che lo ha avuto fra i suoi collaboratori, come detto, ma solo in qualità di medico anestesista.
Da Lugano a Chiasso il successivo passaggio di Fabio Rizzi. Nella città aggrappata alla ramina, l’ex senatore, nonché consigliere regionale in carica, leghista della prima ora, sino ad una decina di giorni fa è stato un apprezzato consulente scientifico in un istituto para-sanitario.