Locarnese

‘Nuovi progetti con troppe case secondarie’. A Losone i dubbi della Lista della sinistra

Un'interpellanza punta il dito contro le scelte di tre enti di diritto pubblico (fondazioni e parrocchie) e pone diversi quesiti al Municipio

Uno sviluppo edilizio che suscita perplessità
(Ti-Press)
11 dicembre 2025
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L'area delle campagne di Losone nei decenni è diventata una zona residenziale costellata di centinaia di case, per la maggior parte residenze primarie. Una crescita che non sembra arrestarsi: recentemente all'albo comunale sono state pubblicate tre richieste di licenza edilizia per altrettanti complessi abitativi. Uno è riservato esclusivamente ad alloggi secondari mentre gli altri due sono misti (case primarie e di vacanza). La questione non è sfuggita alla Lista della sinistra losonese che, a firma Daniele Cavalli, ha deciso di presentare un'interpellanza al Municipio per chiedere chiarimenti.

I tre terreni di grandi dimensioni, appartengono (o appartenevano) “a enti di interesse pubblico: la Fondazione Aurelio Camani, la Parrocchia di Losone e la Parrocchia di Ascona tramite la Fondazione Beato Pietro Berno – si legge nell'interpellanza –. Questi spazi costituivano un'importante riserva edificatoria per il Comune”.

E ancora: “​I tre progetti prevedono una quota significativa di abitazioni secondarie, con il rischio concreto di alimentare dinamiche speculative, far lievitare i prezzi degli immobili e ridurre ulteriormente la disponibilità di alloggi primari per i residenti. ​ Inoltre, portano a un aumento della quota di abitazioni secondarie nel Comune, che già oggi è tra i pochi dell'agglomerato urbano a presentare una soglia inferiore al 20 per cento”. Soglia decisa alle urne dal popolo svizzero nel 2012, con il voto a favore di una limitazione delle case secondarie. ​

“È paradossale – scrive Cavalli – che terreni appartenenti a enti di diritto pubblico vengano destinati a progetti che non rispondono né ai bisogni della popolazione residente, né agli obiettivi fissati dalla pianificazione territoriale (Scheda Piano direttore R6) né alla politica cantonale dell'alloggio (Piano Cantonale dell'alloggio)”.

Seguono le domande: “Come mai il Municipio ha ritenuto accettabile destinare terreni appartenenti alla Fondazione Camani, alla Parrocchia di Losone e alla Parrocchia di Ascona, con la Fondazione Beato Pietro Berno, a progetti orientati al mercato privato invece che all'edilizia primaria o di utilità pubblica? ​Il Municipio era a conoscenza fin dall'inizio che tali progetti avrebbero previsto un'elevata quota di abitazioni secondarie? ​Come giustifica il Municipio la scelta di favorire seconde residenze su terreni di enti pubblici o para-pubblici? ​Quali misure pianificatorie intende adottare per garantire che, in futuro, i terreni vengano utilizzati a beneficio della popolazione residente e non per progetti a rischio speculativo?”.