Locarnese

Locarnese arrestato per droga a Tenerife, cadute le accuse di associazione mafiosa

Rimesso in libertà, è finito di nuovo in manette a Treviso per la richiesta di estradizione verso il Ticino

Il momento del fermo sui tetti di Adeje
(Policia Nacional)
8 dicembre 2025
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È caduta l’accusa di associazione mafiosa per il 29enne del Locarnese (detto il Tigre) catturato a Tenerife (mentre fuggiva sui tetti di alcune abitazioni) lo scorso marzo nel corso di un'operazione antidroga. A settembre era stato estradato in Italia nell’ambito della maxi-inchiesta “Millennium” contro la ’ndrangheta, ma ora, come anticipato dalla Rsi, l’ipotesi di reato è caduta per decisione del Tribunale del riesame di Reggio Calabria. Tribunale che lo scorso 22 ottobre ha rilevato una oggettiva esiguità delle imputazioni. Molti i dubbi sulla conoscenza da parte del 29enne del contesto organizzato in cui operava.

L'uomo è stato quindi rimesso in libertà, ma a Treviso è finito di nuovo in manette visto che su di lui pende un ordine di arresto internazionale spiccato dalla Procura ticinese. È accusato, nell’ambito dell’inchiesta “Viva”, di un ingente giro di cocaina. Sarebbe stato alla testa di un gruppo che, dal gennaio del 2023 al novembre del 2024, ha venduto, soprattutto nel Locarnese, un quantitativo stimato tra i 23 e i 46 chili di coca. Ricordiamo che nell’ambito della stessa inchiesta sono stati fermati altri imputati (in totale una decina). Pendente alla Corte dei reclami penali c’è attualmente la proposta della procuratrice pubblica Anna Fumagalli di disgiungere il procedimento penale a carico del “Tigre” da quello degli altri imputati.

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