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‘Moon&Stars resterà a Locarno... se sarà possibile’

Il patron della manifestazione Dani Büchi risponde all’apertura del Municipio cittadino a cambiare, dal 2027, date e organizzatori per i concerti estivi

26 marzo 2025
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«Nel 2027 Moon&Stars ci sarà, noi speriamo a Locarno, ma se non dovesse essere possibile lo faremo altrove, in Ticino o in un’altra località svizzera».

Va dritto al punto il patron di Moon&Stars Dani Büchi nel commentare, in esclusiva alla Regione, la decisione del Municipio di Locarno di aprire una sorta di concorso (a Palazzo Marcacci la definiscono una “richiesta di manifestazione di interesse”) per poter, dal 2027, continuare ad assegnare in uso accresciuto la Piazza Grande, nonché eventuali ulteriori spazi pubblici, per l’organizzazione di concerti e manifestazioni collaterali. Nel 2026 scadrà infatti l’accordo quinquennale (poi prolungato di un anno in seguito alla pandemia da Covid) con la Msf Moon and Stars Festival Sa, che da oltre 20 estati anima il “salotto” locarnese con la grande musica e molto altro. Un appuntamento ormai consolidato e di successo (nel 2024 è andata in scena la 20esima edizione da record, oltre 140mila spettatori) che precede di un paio di settimane il Locarno Film Festival, per una formula decisamente vincente per l’intera regione. O perlomeno così sembrava, perché i vertici della rassegna cinematografica hanno nel frattempo messo sul tavolo l’ipotesi di anticipare l’evento da agosto a luglio, “spingendo” l’Esecutivo cittadino ad aprire a sua volta – e qui sta la novità – all’ipotesi di spostare i concerti, sempre all’interno di luglio o persino ad agosto.

«Non è stata una sorpresa, sapevamo che con l’accordo in scadenza nel 2026 il Municipio avrebbe dovuto procedere in questo modo, non poteva fare altrimenti – afferma Büchi –. Con l’Esecutivo locarnese c’è un dialogo aperto, i rapporti erano già buoni in passato e lo sono rimasti anche dopo le elezioni del 2024. Anzi se possibile sono ulteriormente migliorati. L’unica cosa forse è che si sarebbe potuto scegliere un momento migliore per richiedere le candidature, perlomeno per quel che ci riguarda, perché siamo nel pieno dei preparativi per l’edizione 2025 e avere anche l’onere di presentare entro il 16 maggio una proposta completa (con tutto ciò che comporta) per il periodo dal 2027 al 2031 rappresenta davvero un grande impegno».

‘Faremo la nostra proposta, se non andrà bene guarderemo altrove’

Ciò non toglie che tra le candidature che da qui al 16 maggio arriveranno sul tavolo del sindaco Nicola Pini, ci sarà sicuramente anche quella di Moon&Stars… «Certo, presenteremo ancora la nostra e speriamo di poter svolgere la manifestazione a Locarno anche dopo il 2026, ma se non sarà possibile ce ne faremo una ragione e la organizzeremo altrove. Perché Moon&Stars è chiaramente legato a Locarno e alla Piazza Grande, ma non morirebbe senza di loro. Il nostro è un appuntamento, un marchio ormai consolidato e conosciuto, che va ben oltre all’organizzazione dei concerti in piazza, riempie tutta la città, gli alberghi, i ristoranti, i bar, i commerci. Un vero e proprio traino per tutta la regione e non a caso anche nel 2020, al momento di rinnovare l’accordo con Locarno, avevamo altre possibilità in Ticino. Per cui non saprei dire se è Moon&Stars ad avere più bisogno di Locarno o il contrario, probabilmente entrambe le cose. Fattostà che al momento la nostra priorità è presentare la candidatura alla Città e trovare una soluzione che accontenti tutti».

Ossia? «Per quel che ci riguarda, sarebbe davvero molto, molto difficile sia anticipare i concerti, sia spostarli ad agosto. Questo perché a inizio luglio nella svizzera tedesca non sono ancora iniziate le vacanze e sappiamo tutti quanto siano importanti gli “ospiti” da oltre Gottardo non solo per la nostra manifestazione ma per tutta l’economia locale. Ad agosto invece sarebbe complicato per gli artisti, per la concomitanza con altre rassegne musicali e per il fatto che molta gente è in vacanza».

‘C’è margine per confermare le nostre date e anticipare il Festival’

Ma allora come assecondare l’idea del Pardo di anticipare la kermesse? «Secondo me c’è margine per lasciare noi nelle date attuali e spostare avanti di qualche giorno il Film Festival. Si tratta solo di mettersi d’accordo e soprattutto di ottimizzare i tempi (leggasi accelerare, ndr) per effettuare i cambiamenti logistici tra i due eventi. Le relazioni con il Festival sono buone come non mai. Due manifestazioni così importanti e imponenti devono lavorare insieme, dieci anni fa, prima del nostro arrivo, non era così, i due appuntamenti erano quasi in contrapposizione, oggi invece c’è una bella collaborazione. Questo mi fa rimanere positivo e pensare che ci siano i margini per trovare una soluzione condivisa».

Alle belle e fiduciose parole segue anche una constatazione un po’ amara… «Tutto ruota attorno alle date del Film Festival, ma per tutto ciò che porta alla Città e alla regione, la posizione di Moon&Stars a Locarno è molto forte, forse pure più del Festival stesso. Ne sono consapevoli anche i vari attori coinvolti nella promozione del Locarnese, organizzazione turistica regionale in primis. Per questo mi dispiace vedere un po’ di squilibrio nel trattamento ricevuto, perché il messaggio che passa è che se il Festival vuole cambiare date si deve per forza fare, anche buttando all’aria tutto il resto».

‘Rischio non necessario, come inserire un frullatore in una boccia di pesci’

Sì perché se è vero che la situazione venutasi a creare potrebbe concludersi in maniera positiva per tutti, sempre secondo Büchli comporta anche dei rischi non indifferenti… «A Locarno abbiamo due degli eventi più “forti” della Svizzera, che sono in ottimi rapporti tra loro e con il Municipio e che insieme formano un binomio di grande successo per tutta la regione, che oltretutto vive di turismo. Per mettere in dubbio tutto questo, dovrebbe esserci una motivazione molto forte, un chiaro beneficio, che però io non vedo. Sia anticipare il Film Festival a luglio, sia spostare i concerti (a prescindere da chi li organizza) potrebbe non funzionare. È un po’ come inserire un frullatore in una boccia di pesci rossi, poi toglierlo e aspettare che si calmino le acque per vedere se i pesci sono ancora vivi. Non ha senso. Chi si assume questo rischio? La Città è pronta a farlo “solo” per assecondare il Festival? E magari perdere Moon&Stars e il suo indotto economico di oltre 60 milioni per ricominciare da zero, senza un nome come il nostro e con tante incognite? Sono valutazioni che dovranno fare i municipali una volta ricevute le proposte per i concerti e sentite le richieste del Festival. Nel caso questi ultimi dovessero davvero voler spostare tutta la rassegna a luglio, non vorrei proprio essere nei panni di un municipale chiamato a decidere cosa fare… Per quel che ci riguarda siamo tranquilli, perché siamo convinti della bontà del lavoro che abbiamo portato avanti in questi anni e della qualità del nostro “prodotto”».

Il senso di responsabilità oltre l’aumento della tassa e l’incertezza

Una consapevolezza che vale anche per il “senso di responsabilità maturato nei confronti di una regione che ci ospita da anni e che ci porterà ad esempio a investire ancora nelle prossime due edizioni (quella 2025 è prevista dal 10 al 20 luglio, ndr), pur non avendo la certezza di poter continuare anche dal 2027”. Allo stesso modo porta ad accettare un aumento della tassa d’uso (da 50 a 60mila franchi rispetto al periodo 2020-2026, a cui se ne aggiungono altri 6mila per ogni singola serata di eventi) che “di principio faccio fatica a capire, perché il valore che apportiamo alla Città è enorme. Altre località pagherebbero per avere la nostra manifestazione. E lo fanno, offrendo centinaia di migliaia di franchi in sovvenzioni per portare da loro gli eventi. Ma va bene così, anche questo dimostra quanto ci teniamo a rimanere a Locarno».

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