Locarno, Minusio, Losone, Orselina, Brione s/Minusio e Tenero-Contra aderiscono alla proposta di pre-studio. Ma sul Piano è buio
Contandosi e guardandosi in faccia sopravvive sostanzialmente un solo scenario: quello denominato “Urbano”, con l’aggiunta di Tenero-Contra, che però limita il suo interessamento a Minusio, più l’“adottata” Mergoscia. Naufraga invece quello chiamato “Piano”, che si sbriciola dopo gli abbandoni di Gordola, Cugnasco-Gerra e Lavertezzo, non disponibili ad aderire al pre-studio per approfondire il loro scenario; e non poco sembra entrarci l’annosa questione delle Gerre di Sotto, indivisibili da Locarno.
In più, escono di scena, dopo esservi entrate in un secondo momento, su chiamata esterna, Cadenazzo e Gambarogno. A questo proposito il sindaco di sponda sinistra, Gianluigi Della Santa, nota che «abbiamo semplicemente ritenuto che i tempi non siano maturi, a poco più di un decennio dalla nostra aggregazione, per affrontarne una nuova. Non escludiamo nulla per il futuro, né verso il Locarnese né verso il Bellinzonese. Per ora però ci concentriamo sui nostri progetti e completiamo quelle tappe ancora mancanti della nostra aggregazione».
Il contesto attualizzato è stato comunicato dal Dipartimento delle istituzioni (Di) dopo aver preso atto delle risposte ricevute dai Municipi del Locarnese cui aveva proposto di partecipare a un pre-studio per approfondire le potenzialità di nuove unioni istituzionali: quella della zona urbana con Losone, Locarno, Orselina, Brione s/Minusio e Minusio; e quella del Piano di Magadino con Gordola, Lavertezzo, Cugnasco-Gerra e Tenero-Contra.
In una nota diffusa ieri, lo stesso Di ha precisato che “fra i Municipi che hanno aderito alla proposta di un pre-studio, è tuttavia emersa la richiesta di ottenere alcune precisazioni e garanzie”. Pertanto, lo stesso Dipartimento ha programmato alcuni momenti di confronto che si terranno ancora questo mese e che “consentiranno di perfezionare i termini e i confini della collaborazione, trovando soluzioni condivise che permettano di proseguire le discussioni in modo che siano soddisfatte le esigenze espresse dai Comuni coinvolti”.
Allo stato attuale emerge appunto un buon compattamento nella zona urbana, con l’adesione (scontata) della Città polo, oltre che di Losone, Brione s/Minusio, Orselina, Minusio (prima reticente sulla larga scala, poi più conciliante) e, come accennato, Tenero-Contra, che sulle prime veniva indicato come elemento del progetto sul Piano, ma dopo aver generosamente deciso di accettare l’invito del commissariato Mergoscia, ha guardato verso Minusio, vista la reciproca “attrazione”, già più operativa che platonica visti i diversi servizi già in comune, come acqua potabile e sicurezza.
Intanto sul Piano, per l’omonimo scenario, fanno dunque notizia le diverse defezioni: con Tenero-Contra hanno detto “no” anche Gordola, Lavertezzo e Cugnasco-Gerra. La posizione di Tenero-Contra viene spiegata dal sindaco Graziano Crugnola, in questi termini: «A nostro avviso i progetti “Urbano” e “Piano” proposti dalla Sel sono troppo ampi. Intravediamo però come interessante opportunità quella di poter dedicare le risorse a disposizione dei Comuni e della Sezione degli enti locali per approfondire il potenziale di sviluppo e le sinergie che andrebbero a crearsi attraverso uno scenario meno esteso, circoscritto inizialmente ai Comuni di Tenero-Contra, Minusio e Mergoscia».
Gli approfondimenti con questi due Comuni, per Crugnola, «dovranno essere sviluppati come un tutt’uno; procedure bilaterali separate non permetterebbero di avere una visione completa delle potenzialità di sviluppo e delle criticità nel nuovo comprensorio». Per altro, «come già sottolineato da altri Comuni, anche da noi vale il principio per cui la nostra disponibilità ad aprire il discorso non è una promessa di matrimonio. Riteniamo tuttavia importante procedere con questo studio di opportunità mirato così da avere elementi oggettivi che ci aiuteranno a decidere su basi solide del nostro futuro».
Il secondo diniego di peso al Piano arriva da Gordola, cui lo scenario allargato proposto dal Cantone non piace anche se «la nascita di un forte Comune sul Piano era, è e sarà anche in futuro lo scenario di riferimento», come sottolinea il sindaco Damiano Vignuta. Gordola dice di aver «preso atto del vincolo posto di non poter perlomeno valutare se, in questo contesto, il quartiere delle Gerre di Sotto potesse essere un valore aggiunto»; così, «tenuto conto anche delle risposte degli altri Comuni», ha ritenuto infine di «confermare la ferma volontà di procedere con le discussioni aggregative con Lavertezzo, con cui abbiamo intense e costruttive collaborazioni. Dopo un incontro dei rispettivi esecutivi, siamo già al lavoro per definire i prossimi passi».
Conferma l’intesa con Gordola Andrea Berri, sindaco di Lavertezzo: «Dopo numerosi incontri con i sindaci dei vari Comuni limitrofi, il Municipio ha deciso di creare un gruppo di lavoro tra Gordola e Lavertezzo per riprendere le trattative interrotte nel 2018/2019 e verificare la situazione attuale, concentrandosi su una nuova possibile istanza aggregativa. In ogni caso prima di inoltrare quest’ultima, si effettuerà un sondaggio con la popolazione dei due Comuni».
Non le manda a dire, rimanendo sul Piano, Michele Dedini, sindaco di Cugnasco-Gerra. La premessa è che «riguardo alla tematica aggregativa il Municipio, che ha da anni istituito un dicastero “Aggregazioni”, ha sempre tenuto un atteggiamento di apertura, confermando più volte la propria disponibilità a partecipare attivamente alla discussione». Per altro, aggiunge, «Il nostro spirito di apertura si è però scontrato con una serie di vincoli categorici posti dal Cantone: in primis la rinuncia totale a voler considerare nella discussione i territori delle Gerre di Sotto. Vincoli che non sono condivisi da parte nostra. Per questo motivo abbiamo deciso di chiamarci fuori da discussioni che non abbraccino il territorio del Piano nella sua totalità. Tale decisione è stata presa dopo aver consultato tutti i gruppi politici presenti sul nostro territorio comunale». E infine: «Se in un futuro lontano il Locarnese sarà un Comune unico, aggregando anche le valli che confluiscono sul Piano, un passo intermedio potrebbe essere un forte Comune del Piano di 23mila abitanti, che da Cugnasco-Gerra arrivi fino a Minusio. A questo giro di discussioni noi però non siamo presenti, e magari gli studi in corso creeranno un’altra situazione con cui ci dovremo confrontare».
Passando ai favorevoli e/o possibilisti, è significativo il gesto di responsabilità operato da Minusio, che pur preferendo pensare più in piccolo, non si sottrae a un contesto più ampio. Lo circostanzia il sindaco, Renato Mondada: «Dopo le dovute valutazioni, Minusio aveva deciso di dedicare le risorse a disposizione dei Comuni e della Sel per approfondire il potenziale di sviluppo e le sinergie che andrebbero a crearsi attraverso uno scenario aggregativo meno esteso di quello urbano e circoscritto al nostro Comune, con Tenero-Contra e Mergoscia». Tuttavia, aggiunge subito dopo, «allo stesso tempo ci siamo resi conto che limitarci solo a Tenero e Mergoscia significava de facto compromettere tutto lo scenario urbano. Cadendo infatti Minusio come secondo Comune più popoloso, avrebbero potuto generarsi dinamiche tali da creare dei problemi che andavano oltre la nostra posizione. Perciò, per non compromettere appunto sul nascere un discorso aggregativo più ampio, abbiamo poi scritto alla Sel di essere favorevoli a mettere a disposizione i dati raccolti durante l’elaborazione della documentazione del buon governo, anche per l’approfondimento dello scenario aggregativo urbano».
Scenario di cui intende far parte Orselina, come sottolinea la sindaca Samantha Garbani Nerini: «Ho appreso con piacere che i Comuni coinvolti abbiano aderito: per noi era infatti importante che tutti i Comuni partecipassero a questo pre-studio per discutere della creazione di una nuova entità comunale capace di sviluppare al meglio le sue peculiarità presenti sul territorio e diventare un partner forte verso l’esterno». Mentre Brione s/Minusio, stando al sindaco Franco Gandin, «è sostanzialmente scettico sull’aggregazione, ma si è comunque detto disposto ad approfondire il tema aderendo al pre-studio organizzato dal Cantone. Abbiamo tuttavia posto l’accento sul fatto che il comprensorio preso in esame debba essere il più ampio possibile e comprendere (almeno in questa fase) tutti i Comuni urbani. Inoltre, bisogna secondo noi salvaguardare l’identità collinare».
Fra i favorevoli allo scenario “Urbano” c’è poi Losone, il cui sindaco Ivan Catarin può confermare che «noi abbiamo deciso di essere presenti al tavolo delle trattative per partecipare alla raccolta dei dati e alla discussione. Si può anche interpretare questa scelta come un’ulteriore tappa per perseguire il modello di “buon governo”, che Losone aveva intrapreso nel 2023 con il progetto di bilancio partecipato». Così come sottolineato dal suo omologo Crugnola, anche Catarin precisa che «i passi compiuti finora non vanno visti come la firma di una cambiale in bianco». E aggiunge che «per dipingere lo scenario “Urbano” saranno coinvolti nelle fasi successive anche i diversi settori economici, il Consiglio comunale e la popolazione».
Sull’aggiornamento fornito dal Cantone si esprime Nicola Pini, sindaco di Locarno, che lo giudica «sicuramente un passo positivo, perché si inizia un percorso importante al di là di quello che potrà essere il risultato finale; risultato chiaramente tutto da discutere e da decidere. Ora si vanno a identificare le opportunità e a costruire gli scenari, per capire come affrontare le sfide. È in ogni caso bello che ci siano tanti Comuni disposti a sedersi attorno allo stesso tavolo, allo stesso livello, per discutere assieme e capire se vi sono le opportunità di promuovere una migliore qualità dei servizi ai cittadini e favorire uno sviluppo sociale ed economico della regione. Noi a questo tavolo ci sediamo con positività e apertura».
Quanto alla questione delle Gerre di Sotto, tema-cardine per alcuni sindaci del Piano, Pini è chiaro: «Sono un quartiere importante e strategico per la Città, nel quale stiamo investendo molto come attrattività e capacità residenziale, nella zona industriale e a livello paesaggistico e naturalistico, con il Parco del Piano di Magadino. Il territorio di Locarno sul Piano è grande quanto quello urbano, ed è quindi per noi una parte assolutamente importante. Come Città siamo sempre stati aperti a lavorare e ragionare assieme ai Comuni limitrofi sul Piano, ad esempio per creare una sola Città equilibrata tra centro e Piano. Purtroppo non mi sembra di aver mai trovato, in tal senso, una grande apertura».