Locarnese

Alpinismo giovanile, il progetto educativo del Club alpino

Se ne è discusso all'assemblea della sezione locarnese del Cas. Pe la Colonna di soccorso, il 2022 è coinciso con un aumento degli interventi

22 aprile 2024
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Portare in montagna ragazzi e ragazze, con le famiglie, per avvicinarli all'escursionismo e condividere, con loro, la voglia di natura e il piacere di scoprire le bellezze del territorio. È l'impegno che si è dato, sin dalla sua nomina alla guida del CAS (Club alpino svizzero) sezione di Locarno, un decennio or sono, Hans Jürg Frei. Un progetto che, come lo stesso presidente ha spiegato venerdì sera ai soci accorsi alla 104esima assemblea del sodalizio, tenutasi a Orselina (a far gli onori di casa Luca Pohl, ex sindaco del Comune collinare e socio attivo del Club) purtroppo non ha ancora permesso di raccogliere i frutti sperati. «Purtroppo – spiega alla Regione – il nostro movimento giovanile non funziona ancora come avremmo voluto. Siamo confrontati con la mancanza di nuove leve e siccome sappiamo che i giovani sono il nostro futuro, cercheremo di organizzare attività loro dedicate, facendo leva sulla motivazione e le aspettative, cercando di capire cosa ancora frena un loro maggior coinvolgimento. L’obiettivo che ci dobbiamo porre, come dirigenti, è coinvolgerli e dare loro spazio adeguato. Cerchiamo anche due nuovi, preferibilmente giovani membri di comitato per l’incarico di segretaria/o e responsabile capanne. Dovremo seguire l'esempio di altre società che fanno un ottimo lavoro con questa fascia di associati».

Se dal fronte delle nuove generazioni di alpiniste e alpinisti appassionati i risultati sono un tantino al di sotto delle attese, buone notizie arrivano dagli altri settori del CAS. Le innumerevoli e variegate attività del programma illustrato (dall'arrampicata alle semplici escursioni, passando per gli eventi nella natura) suscitano interesse. Anche a livello finanziario, il sodalizio è passato, in un decennio, da una situazione di ‘precarietà’ a una solida. Un risultato ottenuto grazie anche al gran lavoro di volontariato dei suoi soci (circa 930, con un trend positivo).

Positivo anche il bilancio delle capanne (non più gravate da ipoteche) di Alzasca e Robiei. La prima, grazie al sistema di rotazione dei custodi (volontari), riscuote successo. I capannari sono motivati, si alternano, propongono una cucina dai menù variegati e questo fa felici gli escursionisti di passaggio o che pernottano. Anche a livello logistico, le cose sembrano ben organizzate. Pure in alta Vallemaggia, presso la nostra capanna Basòdino, il nuovo custode sta facendo un ottimo lavoro e questo fa ben sperare per il futuro della destinazione. Il regolare lavoro di manutenzione delle infrastrutture alpine consente risparmi e di mettere a disposizione dell'utenza dei rifugi comodi, funzionali e accoglienti tutto l'anno.

Crescono gli infortuni e c'è chi non si ferma davanti al maltempo

È aumentato il numero delle persone vittime di infortuni o bisognose di aiuto sulle montagne della nostra regione lo scorso anno. Rispetto al 2022, si registrano venti richieste d'intervento in più. Siamo passati da 51 a 71 missioni. La conferma arriva dalla Colonna di soccorso del Club Alpino svizzero sezione di Locarno. In 4 casi l'infortunio ha avuto conseguenze letali. Cifre, quelle del bilancio, analizzate dal capo colonna Andres Maggini e dalle quali emergono picchi significativi di interventi nei momenti “caldi” della stagione turistica, allungatasi ormai tra maggio e fine ottobre quando la media passa da 3/4 missioni di salvataggio al mese a una dozzina circa.
Come lo scorso anno, nella maggior parte dei casi gli interventi sono stati richiesti per infortuni (con vari gradi di gravità) che si sono verificati durante attività di escursionismo, in mountain bike e alpinismo, ricerca di dispersi. Le cause degli interventi si discostano poco da quelle degli anni precedenti: cadute, perdita di orientamento e malori. Il capo soccorso parla di numeri “tranquillizzanti” perché contenuti sul totale di persone che vanno in montagna ogni giorno. Merita però una segnalazione il fatto che, contrariamente a quanto avveniva in passato, gli escursionisti oggi si muovono anche col maltempo. Questo è un nuovo fattore che dobbiamo considerare, dal momento che poi, non di rado, sorpresi dai repentini cambiamenti atmosferici (pioggia, nebbia, innalzamento improvviso dei corsi d'acqua), obbligano i soccorritori a difficili interventi di recupero (anche con l'appoggio dell'elicottero), che richiedono anche più squadre sul terreno contemporaneamente. Per questo, anche d'intesa con i capannari, si cerca di convincere i frequentatori delle montagne poco pratici a desistere dal mettersi in cammino se il meteo annuncia tempo variabile o brutto.
Nonostante negli ultimi anni sia esploso il numero degli appassionati di bici (con la versione elettrica), il numero di infortuni tra i patiti delle due ruote non è in aumento. Segno che - spiega Maggini - i tracciati sono ottimamente preparati e segnalati e che i ciclisti sono ben equipaggiati.
Volendo tracciare una mappa territoriale degli interventi, la zona che ne ha registrati di più è quella delle valli, anche se non si può parlare di località più ‘insidiose’ di altre. Le richieste arrivano insomma da ogni angolo del territorio locarnese. Se si vuol trovare l’identikit “medio” della persona soccorsa, sono i turisti a capeggiare la classifica degli infortuni, mentre guardando alle fasce d'età dei soccorsi, in molti casi si tratta di giovani (membri di comitive).
La montagna è un ambiente severo, che richiede preparazione, attrezzatura adeguata e consapevolezza delle proprie capacità. Il rischio zero non esiste e per questa ragione la Colonna di soccorso, dalla sua nuova base di Riazzino inaugurata nel dicembre del 2022, è sempre pronta, con i suoi volontari altamente specializzati, a correre in aiuto di chi è in difficoltà. Parallelamente, grazie anche alle moderne App, svolge un ruolo di prevenzione e assistenza telefonica a chi si trova in difficoltà o ha smarrito il sentiero. Tante volte basta una semplice chiamata per togliersi dai guai e raggiungere la propria destinazione in tutta sicurezza. Evitando che l'uscita si trasformi in disgrazia.

Per poter finanziare la propria attività, la Colonna di soccorso conta sull'indispensabile sostegno della popolazione. Prossimamente partirà quindi

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