Lavizzara

‘La Sinfonia di Peccia’, un monumentale dono

Spentesi le polemiche legate agli aiuti comunali al Cis, il legislativo dovrà prossimamente pronunciarsi sulla donazione dell'artista Depurtuis

(Scuola di scultura di Peccia)
12 marzo 2024
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La ‘Sinfonia di Peccia’. Una maxi scultura oggetto, qualche mese fa, di critiche da parte dei referendisti che si opponevano al credito di 50mila franchi quale partecipazione del Comune di Lavizzara alla riorganizzazione operativa della Fondazione che gestisce il Centro internazionale di scultura di Peccia (Cis). Costoro la ritenevano infatti una sorta di ‘regalo avvelenato’. Passata la bufera su questa realtà istituzionale dopo la votazione che ha spianato la strada agli aiuti economici promessi dall'ente pubblico, a fine novembre, ecco che la monumentale scultura creata dall’artista vodese Marcel Dupertuis (valore stimato in 300mila franchi) torna a far parlare di sé. Entra infatti, metaforicamente, nella sala del legislativo che sarà chiamato a votare, il 26 marzo, due messaggi strettamente legati tra loro. Dupertuis, da tre decenni attivo in Ticino e conosciuto anche fuori dai confini nazionali, ha infatti deciso di donare al Comune questa sua monumentale creazione in marmo bianco della Lavizzara realizzata in loco. L'opera è stata interamente finanziata da terzi attraverso una raccolta fondi. L'idea del Municipio è di posare la statua (10 tonnellate di peso) dedicata alla comunità sul sagrato della chiesa di Sant'Antonio Abate a Peccia, dove farà bella mostra di sé quale monumento pubblico. Un biglietto da visita per il futuro Parco delle sculture previsto, appunto, a Peccia e che rappresenterà secondo l'esecutivo “un vettore d’integrazione tra la popolazione della Lavizzara, il Cis, il segmento del turismo culturale, gli sponsor e i mecenati”. In pratica i consiglieri comunali dovranno accettare l'omaggio.
Il secondo messaggio riguarda invece un credito di 20mila franchi da destinare proprio alla posa della scultura.

Il rilancio della Val Serenello

Il legislativo sarà tra le altre cose chiamato a pronunciarsi anche su un credito di 40mila franchi quale partecipazione del Comune al progetto di rilancio-miglioria alpestre e di gestione del paesaggio rurale nella Val Serenello. In questo caso si tratta di un'iniziativa del Patriziato di Brontallo (con il coinvolgimento dei patriziati della valle), coordinata dalla Sezione forestale (VII Cirondario) che mira a salvaguardare l'attuale attività agricola e alpestre del territorio in questione, creando nel contempo opportunità di lavoro attraverso un richiamo turistico. Gli interventi previsti partono dal recupero di manufatti (cascinali, stalle, sentieri, muri a secco, pascoli) per arrivare alla creazione di un prodotto territoriale completo che serva da volano all'economia e allo sviluppo sociale della Lavizzara.

E intanto rinasce la bottega

Venerdì 8 marzo, intanto, a Sornico un’adunata di una trentina di persone ha dato il via alla Cooperativa della Botega da la Lavizzara. Un'esperienza nata sulle ceneri di un progetto nato 17 anni or sono grazie alla spinta di Astrid Lorenzetti, voluta per rilanciare il territorio e aiutare la gente del posto (e i turisti di passaggio), rinsaldando lo spirito di comunità di un piccolo paese e immettendo linfa in una realtà a rischio spopolamento. A dicembre dello scorso anno la gerente che aveva preso a cuore le sorti del piccolo commercio ha cessato la sua attività e in assenza di una subentrante la Botega ha dovuto chiudere i battenti; ora, come detto, si rilancia. La nuova Bottega al pianoterra del già Palazzo Cotti, impostata su criteri moderni d’avanguardia, ripartirà nei prossimi mesi con la regia di tre donne residenti a Sornico: la stessa Astrid Lorenzetti con Laura Poncia Andreoli e Tanya Scolla. A breve partiranno pure le sottoscrizioni delle quote di adesione della Cooperativa, il cui capitale servirà per finanziare i primi lavori e per l’acquisto dell’inventario. Un primo passo è realizzato.

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