Locarnese

Per tutte le ‘beghe’ in Polcom poche risposte (ed evasive)

Una fitta coltre di ‘non dico’ viene calata dal Municipio di Locarno sulle richieste di chiarimento avanzate da Sinistra Unita e Verdi

(Ti-Press)
29 novembre 2023
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Risposte laconiche o addirittura “non risposte”, giustificate con il fatto che “il Municipio non entra nel merito di singole procedure amministrative, soprattutto per rispetto del segreto d’ufficio e della protezione dei dati personali”. Questo, aggiungendo che “ogni segnalazione viene trattata con serietà e nel rispetto del Regolamento organico dei dipendenti e delle leggi superiori”.

Non hanno cavato granché, Sinistra Unita e Verdi, dai loro atti parlamentari riguardanti il funzionamento del Corpo di polizia cittadino. Dalle due risposte fornite proprio in queste ore dall’esecutivo emergono infatti soprattutto dei “non dico”, coperti dall’asserita necessità di rifarsi al segreto d’ufficio e alla protezione dei dati.

Le interrogazioni erano state presentate ad agosto, quindi prima che alla testa del Corpo venisse nominato Simone Terribilini. La prima è datata 7 agosto ed era stata presentata dalla Sinistra Unita, la seconda 23 agosto ed era il frutto di un sodalizio fra Sinistra Unita e I Verdi di Locarno.

Di favoritismi e atti moralmente reprensibili

Fra i temi sollevati in una e nell’altra v’erano i presunti favoritismi di cui avrebbe goduto un’agente donna che avrebbe “intrattenuto rapporti intimi con un alto funzionario della Polizia comunale”; ma anche le colpe di “un alto funzionario della Polcom” che “avrebbe commesso atti moralmente reprensibili, non richiesti, nei confronti di una stagista attiva negli uffici della polizia cittadina”. A queste richieste di chiarimento il Municipio ha però risposto picche, notando sostanzialmente che non bastano delle voci, ma ci vogliono dei fatti accertati.

Interrogato poi sull’incidenza delle assenze in Polcom negli ultimi 4 anni, la Città non ha voluto entrare nel merito, se non garantendo che “nel 2022 e nel 2023 non sono state segnalate divergenze significative con gli altri settori dell’Amministrazione”.

Anziano malmenato: condannati e poi?

Ci sono, poi, due altri casi che avevano fatto discutere. Il primo è quello del capogruppo e dell’agente che durante il lockdown avevano malmenato un anziano che si era recato in un supermercato nonostante il divieto, e per questo erano stati condannati per abuso d’autorità (entrambi) e per lesioni semplici (uno dei due). Alla domanda se Locarno abbia inflitto delle sanzioni ai due agenti condannati non viene sostanzialmente data alcuna risposta.

L’altro caso era quello delle immagini rubate da un agente, con un cellulare, dalle videocamere di sorveglianza della stazione, e poi pubblicate su Instagram (situazione virata nel penale, che però il Ministero pubblico aveva risolto con un proscioglimento dall’accusa di violazione del segreto d’ufficio). Ebbene, alle domande sui ritardi con cui il Municipio si era attivato con la Procura, su un eventuale ammonimento inflitto all’agente e alla sua permanenza in Polcom anche nei mesi seguenti, nonché su eventuali altre sanzioni, il Municipio risponde di essere “venuto a conoscenza della fattispecie mediante un rapporto del precedente comandante, che fra le proposte di misure da intraprendere non menzionava la necessità di fare una segnalazione al Ministero pubblico”. Pertanto, si era deciso di attendere gli approfondimenti affidati dall’ex procuratore Bertoli e, solo dopo, segnalare il caso alla magistratura. “Tale modo di procedere era stato frutto di un’attenta ponderazione degli interessi in gioco, che si è rivelata corretta, vista anche la decisione di non luogo a procedere del procuratore generale”, nota l'esecutivo. Nessun chiarimento viene poi però fornito circa eventuali altre sanzioni.

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