Lugano

Sparò all’ex compagna a Solduno, si apre il processo

Il giovane sangallese è accusato, tra le altre cose, di tentato assassinio, coazione e sequestro di persona per i fatti avvenuti il 21 ottobre 2021

26 novembre 2023
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Oltre due anni dopo i fatti, si apre il 27 novembre presso la Corte delle assise criminali a Lugano (presidente Siro Quadri, giudici a latere Giovanna Canepa Meuli e Luca Zorzi) il processo al giovane sangallese che la sera del 21 ottobre 2021, in via Vallemaggia a Solduno, sparò all’ex compagna, una 22enne locarnese, ferendola gravemente. Per questo, l’accusa principale ipotizzata dal procuratore pubblico Roberto Ruggeri (che intende chiedere una pena superiore ai cinque anni) è di tentato assassinio (in via subordinata, tentato omicidio). Il giovane confederato, difeso dall’avvocato Luca Guidicelli, dovrà rispondere pure di – tra le altre cose – coazione, sequestro di persona e rapimento, lesioni gravi, esposizione a pericolo della vita altrui e infrazione alla legge federale sulle armi.

Dal sequestro al colpo di fucile

Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, il 21 ottobre 2021 era infatti giunto presso l’abitazione di Solduno della sua ex ragazza armato – oltre al fucile aveva con sé anche una pistola soft air, un coltello, un bruciatore da campeggio, manette, nastro isolante e prodotti per la pulizia – e una volta introdottosi nell’appartamento, aveva obbligato lei e il nuovo fidanzato a legarsi a vicenda, mettendo a quest’ultimo anche del nastro sulla bocca e le cuffiette con la musica, per impedirgli di sentire quanto avesse da dire. Liberata per permetterle di zittire il suo cagnolino, la ticinese era scappata, riuscendo però a compiere solo pochi passi all’esterno del palazzo, dove dopo averla raggiunta l’aggressore le aveva sparato (secondo quest’ultimo in maniera accidentale) attraverso il vetro dell’entrata del condominio. A quel punto era tornato nell’appartamento, aveva liberato l’altro ragazzo e aveva atteso l’arrivo della polizia. Dopo 13 giorni d’ospedale e diverse operazioni, la vittima era infine tornata a casa, mentre lo svizzero-tedesco non è più uscito di prigione, dove è rimasto in regime di carcerazione preventiva prima e in espiazione anticipata della pena in seguito.

Una lunga serie di episodi

Il ragazzo d’oltre Gottardo non era comunque nuovo ad atteggiamenti sopra le righe. Nel dicembre 2020, aveva già minacciato la ticinese con un taser in un albergo di Locarno. Inoltre lei e un’altra giovane avevano subito pressioni di ogni tipo, quali pedinamenti, la geolocalizzazione via telefonino, il blocco di qualsiasi contatto sui social media con persone di sesso maschile. Non a caso al sangallese era stato intimato il divieto di avvicinarsi all’ex compagna, anche a causa di un video minaccioso in cui lo si vedeva sparare. Non pago, in estate aveva pure rintracciato e raggiunto l’allora 22enne in Toscana, dove stava trascorrendo le vacanze con i parenti, ai quali aveva tagliato le gomme dell’auto.

A tutto ciò, si aggiunge un episodio avvenuto il 5 gennaio 2020 a Kriessern, nel Canton San Gallo, con l’imputato che avrebbe appoggiato la lama di un coltello al collo di un uomo.

Lieve scemata imputabilità

Oggetto di una perizia psichiatrica, gli è riconosciuta una lieve scemata imputabilità. Medio-alto il rischio di recidiva, secondo l’esperto nominato dalla Procura riducibile unicamente attraverso un trattamento psichiatrico stazionario.

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