Locarno

Una casa ‘condivisa’ quale sede per la Protezione civile

L'edificio sorgerà in via alla Morettina e andrà a completare il polo di soccorso alla popolazione, consentendo sinergie con i partner di primo intervento

(Protezione civile Locarno)
23 novembre 2023
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Avanza, a piccoli passi, la nuova sede consortile della Protezione civile di Locarno e Vallemaggia (PCi). Non ci sono ancora progetti precisi e nemmeno stime indicative dei costi ma si sa già, per contro, dove sorgerà e quale sarà il suo ‘ingombro’. Grazie alla collaborazione della Città di Locarno, che ne curerà la costruzione, è stato innanzitutto possibile trovare gli spazi idonei, in prossimità dell'attuale Centro dei servizi di pronto intervento (Cpi) in via alla Morettina, accanto alla sede del Salva (Servizio ambulanza). È stato incaricato un apposito gruppo di lavoro per valutare, al meglio, le possibilità edificatorie, coinvolgendo nel discorso altri enti interessati nell'ottica di trovare delle sinergie e che consentano di contenere i costi di gestione ed edificazione. E al tirar delle somme si è arrivati a stabilire che il futuro immobile destinato ad accogliere il Consorzio protezione civile con uffici e magazzini sarà edificato su cinque piani, come l'esistente Cpi, nei quali altri inquilini troveranno casa, dando così forma a un piccolo polo di soccorso alla popolazione. Oltre al Salva, come noto, nell'area si trovano già i Civici pompieri e la Polcomunale di Locarno.

A Minusio il centro di accolta e prontezza elevato

La comunicazione è giunta in occasione della presentazione dei conti preventivi 2024 del Consorzio, da parte del presidente, Alex Helbling, il quale sempre in tema di investimenti, ne ha citato in particolare, di grande attualità dopo la grandinata dello scorso 25 agosto, vale a dire la realizzazione di un vero e proprio centro di accolta e prontezza elevato. Catastrofi naturali e situazioni di emergenza rendono necessario dotare il Consorzio di strutture predisposte a un'accoglienza secondo standard moderni, con ambienti dotati di un arredamento confacente alle esigenze, privi di barriere architettoniche, idonei a persone anziane o con problemi di mobilità. Insomma le vecchie stanze ‘tipo caserma’ con letti a castello non assolvono più questa funzione. Per questa ragione, si è rivolta l'attenzione sull'impianto Csp di Minusio (sotto le scuole Vignascia), che con un opportuno lifting potrebbe alloggiare una cinquantina di persone per un lasso di tempo contenuto (24/48 ore) assicurando agli ospiti una permanenza conveniente. La Protezione civile conta di investire 50mila franchi a tale scopo.

Il pro capite più basso di tutte le Regioni di PCi

Detto degli investimenti più significativi all'orizzonte, due parole sono state spese dal presidente del Consorzio e dal segretario consortile, Fabio Rianda, anche sulle altre cifre del documento contabile (il primo allestito con un nuovo modello di riferimento-base, come avvenuto con i Comuni). Le stime di spesa indicano uscite per 2,07 milioni, ricavi per 552mila franchi e un fabbisogno chiesto ai Comuni di 1,52 milioni (+64mila franchi rispetto al preventivo 2023); nell'insieme, si registra un incremento delle spese per 194mila franchi (10,3%) e degli introiti (+130mila) con un pro capite per abitante di 21,70 franchi (il più basso di tutte le Regioni di Protezione civile del Ticino). Per quanto concerne i singoli conti, la voce spese per il personale merita un accenno. L'incremento significativo delle uscite è da ricondurre all'aggiunta – accanto agli scatti di anzianità – di un carovita ipotizzato all'1,5%; si prevede inoltre l'assunzione di un nuovo istruttore che andrà a sostituire, al momento del pensionamento fra tre anni, l'attuale responsabile dell'istruzione. Non da ultimo, l'implementazione del nuovo programma informatico per la gestione dei rifugi (oltre 3’300 quelli sparsi nel nostro territorio, tra pubblici e privati) e l'attribuzione dei posti protetti renderà necessaria l'assunzione, pro tempore, di personale ausiliario (stagisti) per circa 6 mesi. La messa in esercizio del programma richiederà circa 27mila franchi. Sempre in tema di spese, in quelle legate ai beni e servizi da segnalare un incremento di 40mila franchi derivanti dal soldo versato in funzione del grado acquisito (in base alle modifiche imposte a livello federale).

Un -40% di effettivi con la nuova impostazione

Se a livello contabile la situazione economica del Consorzio non preoccupa (la liquidità in gestione inerente ai contributi sostitutivi ammonta a 11,75 milioni di franchi) altrettanto non si può dire delle cifre relative, stavolta, al numero di militi. C'è una data fatidica, che è quella del 1°gennaio 2026, che avrà ripercussioni su tutte quelle manifestazioni di carattere pubblico proposte nel Locarnese. Ebbene a decorrere da quella data gli organizzatori non potranno più contare, come sino a ora, sulla preziosa collaborazione dei militi del Consorzio. Il contributo della PCi sarà, dunque, giocoforza limitato. Un aiuto che verrà meno perché a livello di ricambio generazionale dei militi, saranno più quelli prosciolti dagli obblighi di servizio delle ‘new entry’. A fine 2025 scadrà infatti la clausola con il Consiglio di Stato che prevede, per i militi incorporati, l'obbligo di prestare servizio fino a 40 anni. Nel caso specifico, come spiegato dal sostituto comandante Patrik Arnold, la nostra regione di Protezione civile perderà il 40% degli effettivi proprio per via di questa nuova impostazione. Tra loro, oltrettutto, molti quadri e specialisti.
La coperta si fa dunque sempre più corta, ma malgrado ciò anche l'anno in corso il prezioso supporto della Protezione civile a Comuni, enti o associazioni (una settantina le richieste in media all'anno) non è certo venuto meno: 35 interventi di pubblica utilità, 206 militi pionieri impegnati per complessive 1’442 giornate di lavoro molto apprezzato dai committenti.

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