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I commercianti insorgono, ‘no al muraglione della vergogna’

Tensioni per la messa in opera della riqualifica in centro paese, con le nuove fermate del bus. Poi Comune e progettista capiscono e tornano indietro

L’idea di muraglione che “chiudeva fuori” Piazza Canevascini
21 ottobre 2023
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Tutto è bene ciò che finisce bene, ma a Tenero, negli ultimi mesi, lo sviluppo urbanistico della piazza del paese ha tenuto con il fiato sospeso più d’uno. Fino alla decisione del Municipio di limitare l’impatto del progetto in cantiere, per tornare a una soluzione decisamente più condivisa.

‘Ne ho viste tante, ma questa...’

«Ho su commercio dal ’74, di Tenero-Contra conosco ogni sasso, ma una situazione come quella che si stava delineando, con dei cambiamenti così drastici, non l’avevo mai vista». Rimane agitato, Sergio Anselmi. Il primo motivo è molto personale, quasi “intimo”: un nuovo palo della luce a ridosso dell’entrata, da via San Gottardo, nel piazzale dello stabile commerciale di famiglia, che «impedisce le manovre più elementari e mette in evidenza quanto poco certa gente rifletta prima di realizzare degli accorgimenti viari»; il secondo, più generale, riguarda il previsto nuovo assetto di Piazza Canevascini, il centro del paese, nell’ambito del progetto di sistemazione viaria che prevede soprattutto la creazione delle nuove fermate per i bus – con tutto quanto ne consegue a livello di adeguamento stradale – ma anche una profonda ridefinizione di quanto è situato a sud-est della strada cantonale, verso l’ex parcheggio, il chiosco comunale, il parco e un nucleo con diversi commerci.

Motivo principale dell’incredulità di Anselmi, e di una nutrita pletora di concittadini, era la prospettiva di quello che la comunità aveva già ribattezzato “il muro della vergogna”: «La struttura che era prevista è lì da vedere – dice indicando lo “scheletro” di pannelli in legno di quello che doveva diventare un alto muraglione in cemento armato –: per una piazzetta equilibrata e fragile come quella di Tenero, un vero, inspiegabile obbrobrio. Avrebbe chiuso completamente la vista dalla strada verso il centro, che è l’intrinseco valore aggiunto della zona. Per fortuna le proteste, fra le quali quelle dell’associazione che rappresenta noi commercianti, hanno avuto un effetto e a quanto pare il Comune è tornato a più miti consigli».

Una retromarcia che è confermata dal sindaco, Marco Radaelli, ricordando gli antefatti: «Stiamo parlando di un progetto Cantone-Comune previsto nell’ambito del Piano di agglomerato. Si trattava sostanzialmente di valorizzare le fermate del bus, adeguando il campo stradale. Il problema principale nasceva dalla struttura della fermata sulla corsia in direzione di Bellinzona, che determinava in effetti un ingombro giudicato eccessivo. Ce ne siamo resi conto e siamo tornati al progetto originario».

Un obiettivo era tutelare i volatili

Più nello specifico entra il segretario comunale Nicola Maggetti: «Nel ’22 ci era stato presentato un progetto di massima per il rifacimento di Piazza Canevascini e su quella base lo stesso progettista ha poi proposto un intervento sulle fermate del bus, che fosse in sinergia con il primo. L’obiettivo era proteggere la parte pregiata del centro paese dalla strada, ma il risultato rischiava in effetti di essere controproducente. Il progetto mirava inoltre a porre rimedio alle cosiddette “pensiline killer”, pericolosamente trasparenti per i volatili che vi si schiantano contro. Alla fine è apparso evidente, ed è riconosciuto dal Municipio, che per ridurre il rischio per gli uccelli vi sono soluzioni ben meno invasive».

Piazza Viva: ‘Municipio comprensivo’

Come riferito da Anselmi, un ruolo in questo cambio di rotta l’ha avuto l’associazione Piazza Viva, che rappresenta i commercianti di Tenero. Il presidente, Pietro Caroni, nota che «il Municipio ci aveva convocati dopo che avevamo sollevato la questione del progetto di riqualifica della piazza; un progetto che non si capiva bene dove andasse a parare. Noi stessi, dopo aver direttamente finanziato alcuni interventi, ci siamo trovati sorpresi sia dalla tempistica del cantiere – davvero molto prolungato, e che ha causato molti disagi a tutti i commercianti – sia, soprattutto, dall’alto muro che avrebbe completamente schermato i negozi del centro per chi provenisse dalla cantonale. Questo, oltretutto, in contrasto rispetto a tutto quanto discusso in passato». Gli è che a quanto risulta una decisione di interrompere il cantiere e di tornare sui propri passi era stata presa dal Municipio già nei giorni precedenti l’incontro con i commercianti. «Va in ogni caso sottolineato – conclude Caroni – che da parte delle autorità ci sono stati ascolto e comprensione, nonché la disponibilità a cambiare rotta per andare incontro alle esigenze di tutti».

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