Locarnese

La grandine nel Locarnese ha ammaccato il cuore, non la volontà

La pioggia del weekend ha creato ulteriori disagi, ma le persone colpite, addetti ai lavori e autorità non si sono persi d’animo e insieme sono ripartiti

28 agosto 2023
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I danni verranno pian piano sistemati, le emozioni rimarranno. Emozioni forti di chi ha vissuto direttamente, ma anche indirettamente, la tanto eccezionale quanto per certi versi drammatica grandinata che venerdì sera ha devastato buona parte del Locarnese, in particolare Losone e Locarno.

Un evento dall’impeto fuori dal comune al quale sono oltretutto seguite altre intense piogge nei giorni successivi, dando davvero poca tregua a chi – e sono stati in moltissimi – si è ritrovato a effettuare una corsa contro il tempo per porre riparo alla devastazione lasciata da proiettili ghiacciati grandi come albicocche, che frantumando tutto quello che hanno trovato sulla loro strada hanno di fatto aperto il varco per l’acqua, caduta come detto in abbondanza dal cielo nelle ore successive. E così dopo essere già intervenuti una quarantina di volte (su circa 270 richieste di soccorso) tra venerdì e sabato, i Pompieri di Locarno (con militi anche di Tenero e Brissago) sono nuovamente stati chiamati in causa in maniera praticamente ininterrotta nelle ore successive, tra sabato e domenica, intervenendo ancora in una quarantina di occasioni sulle circa cento richieste pervenute, prevalentemente per allagamenti e messa in sicurezza di parti pericolanti.

A ciò si sommano auto distrutte (completamente o in parte), altri vetri frantumati, tegole volate, tapparelle ammaccate, strade rese inagibili, giardini arati, piante spogliate e sradicate, riali esondati (in particolare il Brima ad Arcegno, che ha costretto l’evacuazione di una casa, mentre a Locarno quattro palazzi sono stati fatti evacuare per precauzione), cadute di massi (uno grosso ha distrutto un’auto posteggiata a Tegna) e quant’altro si possa immaginare in uno scenario – con le dovute proporzioni – post-apocalittico. In più zone (problemi sono stati segnalati a Brissago, Ronco s/Ascona e Locarno) è venuta a mancare la corrente (che la Ses ha fatto sapere di aver ripristinato nella maggior parte dei casi già il sabato) e sempre in quel di Brissago e Ronco, problemi all’acquedotto hanno reso l’acqua non potabile. Una sorte quest’ultima toccata in seguito anche ai comuni della Valle Maggia compresi tra Aurigeno e Riveo.

Dai danni alle emozioni, si diceva. In primis di chi ha vissuto il nubifragio in prima persona, come chi si trovava all’aperto e ha dovuto cercare riparo – non tutti ci sono riusciti per tempo, tanto che alcune persone sono anche finite all’ospedale, con il Salva che ha segnalato alcuni interventi non gravi –, chi era su un bus invaso dalla grandine che ha frantumato il lunotto, chi si trovava in qualche ritrovo pubblico o semplicemente a casa: tra la miriade di testimonianze, a emergere sono sensazioni quali paura, sorpresa, preoccupazione, che hanno poi lasciato il posto a incredulità e scoramento, al momento di constatare i danni e i lavori da effettuare (per non parlare dei costi da sostenere).

Scuole allagate e inizio rimandato ‘Uno shock, reagito da squadra’

Ma c’è anche l’emozione (negativa o positiva, lo concediamo) di chi, più che l’evento in sé, ne subisce le conseguenze. Ci riferiamo in questo caso agli allievi delle scuole di Losone (infanzia, elementari e medie) e di Locarno (infanzia, elementari e liceo), che non hanno potuto iniziare l’anno scolastico oggi, come invece accaduto nel resto del cantone. In particolare nel comune sulla sponda destra della Maggia, la situazione è apparsa da subito critica e i primi ad accorgersene sono stati proprio i docenti delle scuole elementari e dell’infanzia, presenti venerdì sera in loco in quanto stavano partecipando alla tradizionale cena dei dipendenti comunali.

«È stato uno shock, ci siamo subito resi conto che la situazione era grave», racconta il direttore Doriano Buffi, che assieme alle altre persone presenti si è ritrovato davanti uno scenario disastroso, con la grandine che ha frantumato tutti i 110 lucernari dei due edifici (elementari e asilo) e la pioggia che ha allagato le aule e rovinato il materiale già pronto per il primo giorno di scuola. Primo giorno che si è quindi deciso di posticipare a martedì, mentre per oggi è stato garantito un servizio di accudimento degli allievi che non potevano essere tenuti a casa dalle famiglie. «Sì, lo confermo, se tutto va bene martedì saremo in grado di riaprire la scuola a tutti gli allievi (circa 500 bambini, scuola speciale compresa) e viste le condizioni in cui versava, direi che sarebbe un grandissimo successo – prosegue il direttore, da noi raggiunto poco dopo che la verifica degli interventi di messa in sicurezza effettuati ha dato esito positivo –. La scuola dell’infanzia è completamente stagna e a posto, per cui lunedì faremo accudimento lì, mentre per quel che riguarda le scuole elementari, tutti i pozzi luce sono chiusi, ma ce ne sono 4-5 (su un’ottantina) che perdono, questione di poche gocce. Inoltre la parte bassa degli stessi lucernari deve ancora venir coperta per precauzione contro la caduta di possibili schegge. Durante la notte poi si sono allagati i rifugi nel piano interrato, ma la Protezione civile è già al lavoro per svuotarli. Questo lavoro dovrebbe venir completato già oggi (ieri, ndr) e gli ultimi interventi per la messa in sicurezza completa della scuola dovrebbero venir completati lunedì, permettendoci come detto di iniziare l’anno scolastico. Per quel che riguarda invece la palestra, si inizierà a sistemarla (a partire anche in questo caso dai pozzi luce) da martedì e dovrebbe tornare agibile al più tardi giovedì».

Nella voce del direttore a dominare – anche sulla comprensibile stanchezza accumulata nelle ore che hanno seguito gli eventi di venerdì sera – sono la soddisfazione e la fierezza per come la sua “squadra” ha reagito agli eventi... «Ci siamo subito resi conto che la situazione era grave e nessuno ha perso tempo, tutti si sono attivati immediatamente per salvare il salvabile. Il Comune certamente, dai municipali all’amministrazione agli operai comunali, donne delle pulizie comprese – oltre all’aiuto fondamentale di Protezione civile e alcune ditte private –, ma quello che mi ha veramente colpito sono stati i docenti, come detto da subito spontaneamente in prima linea (compresi alcuni loro familiari e persino ex docenti dell’istituto, ndr) per rimettere in sesto le cose. Sono saliti persino sul tetto a riparare i pozzi luce e hanno passato ore nelle aule per risistemarle, in modo da essere pronti per martedì. È stato davvero bello vedere la solidarietà e l’unione del gruppo in un grande momento di difficoltà».

Situato nelle immediate vicinanze di elementari e asilo, all’edificio delle scuole medie sembrerebbe essere andata ancora peggio, tanto che gli allievi dell’istituto non potranno mettervi piede almeno fino a mercoledì. Questo, scrive il Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport, per “permettere il ripristino essenziale” della scuola, “fortemente danneggiata dal maltempo”. Anche in questo caso, da oggi è garantito “l’accudimento a tutte le allieve e allievi altrimenti incustodite o incustoditi”.

Lo stesso Decs ha fatto sapere di “danni materiali importanti anche al liceo di Locarno” e che per questo “l’istituto inizierà l’anno scolastico mercoledì 30 agosto”. Da Bellinzona hanno inoltre comunicato che “ingenti danni si riscontrano anche nelle diverse scuole professionali del Locarnese, ma non tali da compromettere l’inizio dell’anno scolastico secondo il programma stabilito”.

Per ragioni di sicurezza, è rinviato di un giorno (quindi a domani) il ritorno sui banchi anche in tutte le sedi dell’Istituto scolastico di Locarno (dove verrà comunque garantito un servizio di accudimento), a eccezione di quella delle Gerre di Sotto, nella quale i bambini potranno iniziare normalmente l’anno. Il gruppo operativo per la gestione della crisi, attivato dal Municipio cittadino già venerdì notte, ha inoltre comunicato che i parchi giochi e alcune zone boschive della Città sono stati chiusi al pubblico e pure il parco veicoli della Città ha subito pesanti danni.

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