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Imbarazzo e impazienza nell'attesa dei grandi progetti

In zona stazione a Muralto e in Largo Zorzi a Locarno domina l'abbandono. Cantiere ex Globus entro fine anno; Urbania a Muralto, tentativo d'accelerazione

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22 giugno 2023
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È un imbarazzo strisciante e ampiamente condiviso, quello che aleggia da Muralto zona Ffs, dirigendosi in città, fino all’inizio di Piazza Grande. Lo si percepisce transitando sotto il porticato fronte stazione – male in arnese e in parte abbandonato, a immagine dell’ex ristorante Manora – per sfociare su un Largo Zorzi ridotto a spazio vuoto e senza una funzione precisa (se non quella, attuata in questi giorni, di trafficato percorso alternativo verso il centro a causa di un cantiere in zona Debarcadero). Largo Zorzi dove l’ex Globus acquistato da Artisa sembra un panciuto gigante bianco che sonnecchia rimuginando sul passato e nulla lasciando trapelare sugli sviluppi futuri.

L’imbarazzo è una sensazione che accomuna i turisti convogliati da AlpTransit, cui appare una città reduce da una notte brava, ancora struccata e con gli occhi gonfi; i residenti, sempre e ancora confrontati con una perdurante incompiutezza progettuale; la categoria dei commercianti, che si vede riflessa in uno specchio oscurato; le autorità, additate come responsabili politiche del degrado, e da più parti sollecitate a intervenire; e gli stessi proprietari di immobili, ai quali vengono attribuite le colpe di un’apparente immobilità, ma che essi stessi risultano condizionati da situazioni e tempistiche che vanno oltre le loro capacità di intervento.

Per ora, un ‘make-up’ alle vetrine

Proprio da loro parte la verifica della situazione attuale, per capire se esistono spiragli che facciano riaffiorare la luce, e se sì, in quali termini. La buona notizia è che i primi movimenti dentro il vasto perimetro fra Muralto stazione e la zona est di Locarno sono previsti nei prossimi giorni. Lo sottolinea Artisa, che alla “Regione” annuncia un intervento di “make-up” alle vetrine dell’ex Globus, quale risposta ai pressanti inviti del Comune a far qualcosa che funga almeno da “trompe-l’oeil”. L’azienda del patron Stefano Artioli allestirà un provvisorio “fronte Largo Zorzi” «per far capire a tutti che c’è qualcosa di importante in divenire», nota il portavoce di Artisa.

«Per quanto attiene al grande progetto di rilancio, stiamo ultimando la fase di progettazione, che comprende anche la questione dei collegamenti fra le varie aree coinvolte, al cui interno conviveranno strutture di epoche diverse. Pianificare richiede tempo, ma certamente non oltre il tardo autunno o l’inizio del prossimo inverno, quando finalmente potrà partire il cantiere sulla base della licenza edilizia già in nostro possesso. Nell’attesa, le vetrine offriranno appunto un colpo d’occhio sui grandi progetti di cui ci stiamo occupando fra Muralto e Locarno».

Le proteste dei commercianti

Un intervento estetico urgente era stato come detto richiesto dalla Città, sollecitata anche dalla Società commercianti industriali artigiani (Scia) con una piccata lettera di rimostranze inviata alcuni mesi fa a Palazzo Marcacci. Il comitato presieduto da Giovanni Caroni rilevava che con Globus hanno chiuso i battenti anche Boutique King e Ristorante Paolino, creando una sorta di deserto dei tartari, in netto contrasto con un’immagine che si pretende accogliente: “La stagione turistica è alle porte e questo tratto di portici poco curati, con le attività commerciali chiuse, non invoglia i passanti a proseguire oltre”. La richiesta al Municipio, formulata a fine aprile, era semplice: “Valutare con il proprietario dell’immobile e chiedergli di intervenire per ripristinare un minimo di decoro, sostituendo i grandi autoadesivi bianchi con qualcosa di più attrattivo”. Tempo due mesi, e si procede. In che misura l’intervento sarà soddisfacente ce lo diranno i prossimi giorni.

‘Nouvelle Belle Époque’, avanti piano

Non giorni, ma anni, continuano intanto a separare la stessa area di Largo Zorzi dalla prima tappa di cantiere del grande progetto di rivalutazione degli spazi pubblici del centro urbano “La Nouvelle Belle Époque”, che si espanderà poi anche dall’estremo opposto (piazzetta Remo Rossi) per confluire infine in Piazza Grande.

Sappiamo che i lavori in Largo Zorzi prenderanno il via non prima della conclusione dell’adiacente cantiere di Artisa sull’ex Globus, che inizierà appunto entro fine ’23 e che dovrebbe durare un triennio. Bruno Buzzini, municipale e “papà” del progetto di rivalutazione degli spazi pubblici del centro urbano, ricorda che «siamo praticamente a metà mandato dell’allestimento del progetto di massima, iniziato a gennaio dopo l’approvazione del credito di progettazione da parte del Consiglio comunale. Da inizio anno si è messo in azione il team di progettisti, con cui ci si incontra mezza giornata al mese unitamente a un “ospite” a turno che rappresenta di volta in volta i vari attori interessati alla rivalutazione, come Film Festival, “Moon & Stars”, i proprietari di Piazza Muraccio, la stessa Artisa. Si tratta di affrontare progressivamente le varie parti dei 42mila metri quadrati di superficie totale interessata, ascoltando tutti gli interlocutori (compresi, fra l’altro, gli specialisti dell’illuminotecnica, giunti appositamente da Zurigo) in sorte di “workshop” mensili».

Lavori pubblici dal 2026-27

Il progetto di massima, prosegue Buzzini, dovrebbe concludersi per gennaio 2024, «poi si procederà con i progetti definitivi e le domande di costruzione per gli interventi prioritari, vale a dire appunto Largo Zorzi (priorità uno) e piazzetta Remo Rossi (priorità due), partendo quindi dalle due estremità est-ovest e andare poi verso Piazza Grande. Dopo l’approvazione del messaggio con i crediti di costruzione, è auspicabile un inizio dei lavori in Largo Zorzi durante il 2026 o all’inizio del ’27, ma solo dopo la conclusione del cantiere ex Globus, con il quale non è purtroppo possibile convivere».

Possibilmente prima di allora si muoveranno invece le ruspe laddove l’abbandono urbano ha inizio, ovverosia in zona stazione. Il grande progetto “Urbania”, presentato dalla Renzetti Properties Sa, rimane per ora una promessa di unitarietà con il soprastante Grand Hotel, cui è intitolato il Piano particolareggiato di zona, e che Artioli ha effettivamente iniziato a ristrutturare con grande dispiegamento di mezzi.

Luca Renzetti: ‘Pronti per la riqualifica’

Ricordando che ogni previsione sulla tempistica è condizionata dagli ingranaggi non sempre oliati della Legge edilizia, lo stato dell’arte sul fronte stazione viene illustrato da Luca Renzetti, deputato al parlamento cantonale, consigliere comunale a Locarno e unico membro nel Cda presieduto dal papà e fondatore Angelo Renzetti. «Dopo l’uscita di Manor, 4 o 5 anni fa, sembrava sul punto di subentrare un altro gruppo con la stessa tipologia di ristorazione, ma all’ultimo momento si era tirato indietro – ricorda –. In seguito, quando già eravamo allo stadio di una progettazione avanzata per tornare a un’offerta tipo il Gambrinus dei tempi, era arrivata la notizia dell’acquisto del Grand Hotel da parte di Artioli, il quale ci aveva giustamente contattati per spiegarci il suo progetto e chiederci cosa eravamo intenzionati a fare nello stesso comparto. Questo contatto era stata la scintilla che ci aveva spinto a coinvolgere gli altri proprietari di immobili di viale Stazione per imbastire, in collaborazione fra tutti gli attori, un progetto che vada nella direzione di una riqualifica completa del comparto, soggetto come sappiamo a un Piano particolareggiato che riguarda l’albergo e la striscia sottostante».

Questa prospettiva, continua Renzetti, «era stata affrontata in maniera molto veloce, tant’è vero che già all’inizio di quest’anno abbiamo presentato il progetto “Urbania” per l’ottenimento di una licenza edilizia, previa discussione dei dettagli con gli uffici del Cantone per prepararli rispetto all’entità dell’operazione. Dopo l’inoltro della domanda di costruzione al Comune di Muralto sono giunte delle opposizioni, cui si è aggiunta una richiesta atti del Cantone, ma di tipo molto tecnico, che ci ha portato a completare la documentazione richiesta e a ripresentarla al Cantone proprio questo mese di giugno. Nel frattempo abbiamo anche incontrato gli opponenti. In sostanza, la volontà è di realizzare un progetto unico, che vada a integrarsi da una parte con quello del Grand Hotel e dall’altra con il nodo intermodale in stazione. Noi vorremmo partire ancora nel 2023, sapendo che ci saranno disguidi per un paio d’anni, ma anche che non si lavorerà a spizzichi e bocconi. Il nostro obiettivo è evitare che il nostro cantiere inizi quando terminerà quello del Grand Hotel».

‘Noi siamo pronti’

Quanto al degrado che purtroppo salta all’occhio, «stiamo facendo il possibile anche lì, pulendo ogni mese il fronte ex Manora ed evitando che la situazione peggiori. Ma ripeto: la priorità è ottenere quanto prima il benestare del Cantone e la licenza edilizia da parte del Comune, sapendo una cosa importante: che attenendosi al Piano particolareggiato per cui si è complimentata anche la Stan, è praticamente impossibile mantenere i portici, che sono l’elemento di cui più si è parlato. È nell’interesse di tutti, popolazione di Muralto in testa, che veniamo messi nelle condizioni di procedere. Noi siamo pronti».

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