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Un passo a due sul palco della vita

La compagnia Pas de Deux, nata dall’unione artistica (e non solo) tra Aline e Martin Del Torre, per il secondo anno ha piazzato il suo tendone a Losone

Aline e Martin sul palco
(Ti-Press/Maria Linda Clericetti)
21 marzo 2023
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Basta guardarli, Aline e Martin, per capire che dietro a quel “Pas de Deux”, c’è molto più del semplice nome della loro compagnia teatrale. Ci sono uno stile di vita, una passione, un amore. Il gioco di sguardi, i gesti, i sorrisi, le parole che si intrecciano nel raccontarsi, rivelano come l’intesa che portano sul palco nei loro spettacoli, nasce in realtà da un passo a due ancora più intenso e profondo, quello della vita.

Un progetto nato sulla Transiberiana

«Effettivamente quando ci siamo conosciuti, nel 2005, all’Accademia Dimitri di Verscio, siamo diventati rapidamente una coppia – racconta Aline, 41enne originaria di Bienne ma in Ticino da oltre 20 anni –. Altrettanto velocemente, abbiamo iniziato a sognare di sviluppare insieme un progetto di teatro itinerante. Così, dopo un periodo passato separati in diverse compagnie, siamo andati alla scuola di circo di Mosca e mentre viaggiavamo sulla Transiberiana, abbiamo iniziato a dar forma al nostro sogno, scrivendo il nostro primo spettacolo che ancora adesso proponiamo, “Il violino della fortuna”».

Una volta rientrati in Svizzera, bisognava però capire come concretizzare il tutto… «Abbiamo adattato un camion costruendo con le nostre mani il palcoscenico ribaltabile che utilizziamo tuttora. Il primo anno, nel 2011, ci siamo esibiti solo all’aperto, dovendo però annullare tanti spettacoli a causa del maltempo. Abbiamo quindi deciso di dotarci di una copertura, iniziando da una piccola tettoia per arrivare, cinque anni dopo, al tendone nel quale ci esibiamo oggi».

«Lo abbiamo fatto fare su misura da un ingegnere, non è stato evidente raccogliere i fondi per realizzarlo – interviene Martin, 40enne del Canton Appenzello –. La rete di persone che già ci sosteneva non bastava, abbiamo dovuto richiedere sussidi e ricorrere al crowdfunding, ma alla fine ce l’abbiamo fatta e dal 2018 il nostro tendone è come una seconda casa».

Una “casa” nella quale lavoro e vita quotidiana si fondono... «Lavorare come coppia non è scontato e non è per tutti, bisogna innanzitutto volerlo – affermano all’unisono –. In molte situazioni conoscersi alla perfezione e capirsi al volo è un vantaggio, ma non sempre, per cui bisogna anche essere in grado di separare l’ambito lavorativo e quello privato, così come prendersi (e concedere) i propri spazi».

Un cambiamento ‘epocale’

Il loro amato tendone che li ha portati a esibirsi in tutta la Svizzera (Ticino compreso) e in mezza Europa, dall’anno scorso “riposa”, quando non sono in tournée, in un angolino di un grande terreno nel cuore di Losone… «Per questo dobbiamo ringraziare la Parrocchia (alla quale i due versano un affitto simbolico, ndr), proprietaria del fondo. Qui ci troviamo molto bene, come comune è davvero accogliente e anche la zona ci piace molto».

A tal punto da spingere Aline e Martin a prendere una decisione “epocale” per due giramondo come loro, anche se per certi versi inevitabile visto che il passo a due è nel frattempo diventato un passo a… quattro. «Durante la prima pausa per la costruzione del tendone è nata Lola (che oggi ha 5 anni e mezzo, ndr) e durante il secondo stop forzato per il Covid è arrivato Elio (2 anni). Ora condividono con noi questa vita, ma saranno evidentemente liberi di prendere la loro strada, che potrà anche portarli lontani da questo mondo. Anche per questo, abbiamo deciso per la prima volta di abbandonare in parte la nostra roulotte e di prendere un appartamento qui a Losone, dove speriamo di poter rimanere anche in futuro (in questo senso le discussioni con la Parrocchia sembrano ben avviate, ndr). Pianificando tappe della tournée non troppo lontane prima e dopo l’estate, Aline rimarrà qui con i bambini, permettendo loro di frequentare regolarmente la scuola, e mi raggiungerà per gli spettacoli. Giocoforza qualcosa cambierà, ma ci eravamo comunque già resi conto che non avremmo più potuto gestire tutto da soli e avevamo iniziato una sorta di processo di rinnovamento, con tre collaboratrici che ci seguiranno in tournée e altri compiti delegati».

Un teatro per tutti, che fa ridere e piangere

A proposito di spettacoli, la coppia ticinese-appenzellese afferma di situarsi nella tradizione degli antichi artisti itineranti e della commedia dell’arte, definendosi dei moderni saltimbanchi... «Il nostro è un teatro per tutti, in tutti i sensi. Portiamo i nostri spettacoli non solo nei grandi centri urbani, ma anche nelle regioni più discoste e non facciamo pagare l’ingresso, preferiamo porgere il cappello e lasciare le persone libere di contribuire secondo le loro possibilità (ad aiutarli a coprire costi quali ad esempio riparazioni, assicurazioni e tasse, dal 2020 esiste un’associazione di sostegno che conta oltre un centinaio di membri, ndr). Allo stesso modo anche lo stile deve essere adatto e comprensibile a tutti, adulti e bambini, motivo per cui le nostre storie presentano contenuti profondi che fanno riflettere, ma presentati in maniera leggera. Gli spettatori sono invitati a commuoversi, ma anche a ridere, perché la risata apre una porta nel cuore dell’essere umano, attraverso la quale possiamo trasmettere le emozioni. Per questo motivo mischiamo teatro, narrazione, musica e diverse discipline artistiche come giocoleria e acrobazia, vogliamo portare le persone nel nostro mondo, farle sognare».

Chi vorrà provare ad aprire il proprio cuore ad Aline e Martin (e a Lola ed Elio), potrà farlo a Losone da questo sabato al primo aprile, quando prima di partire in tournée presenteranno due loro spettacoli e ne ospiteranno altri due (tra i quali un concerto, programma completo al sito www.pas-de-deux.ch). E chi il cuore ce l’ha davvero grande, domenica 2 aprile dalle 9 potrà aiutarli a smontare il tendone, che verrà poi rimontato a Überlingen, in Germania, dove ricominceranno a danzare il loro personalissimo “Pas de Deux”.

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