Locarnese

Dall’Italia l’allarme: Verbano al minimo, sarà peggio del 2022

L’Osservatorio sulle Risorse Idriche della vicina Penisola preannuncia un’emergenza siccità ancor più acuta rispetto a quella dello scorso anno

15 gennaio 2023
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Il Verbano è un lago sempre più vuoto. Questo perché acqua e neve non riescono più a compensare il deficit idrico. E già si parla di emergenza ancor più acuta rispetto a quella dello scorso anno, caratterizzato da una siccità senza precedenti. A lanciare l’allarme è stata l’ente italiano Anbi (Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue), il cui Osservatorio sulle Risorse Idriche ha certificato "l’impossibilità di recupero con gli attuali afflussi’’.

Per supportare questa considerazione Anbi propone alcuni esempi. Il più evidente e allarmante è quello relativo al grandi laghi del Nord Italia (la più importante riserva idrica della vicina Penisola), "tutti sotto la media e la cui percentuale di riempimento è perlopiù inferiore rispetto a quella del gennaio 2022, che fu preludio a una straordinaria stagione siccitosa". Nell’ultimo rilevamento negli scorsi giorni, la percentuale di riempimento del lago Maggiore era al 18% (24% lo scorso anno), del lago d’Iseo al 20,7% (46%), del lago di Como al 23,5% (35%) e del lago di Garda al 36,4% (38%).

Quello del Verbano rappresenta il minimo storico dal 1946, anno in cui sono iniziati i rilevamenti. L’Osservatorio segnala, fra le criticità regionali, che in Lombardia, "dove il manto di nevoso è del 43% inferiore alla media e il fiume Adda permane al minimo degli ultimi 6 anni, un dato è clamoroso: le riserve idriche sono inferiori del 45,2% rispetto alla media storica e sotto anche a quelle largamente deficitarie del 2022 (meno 2,84%). Attualmente si stima in mezzo miliardo di metri cubi d’acqua il deficit idrico dei quattro grandi laghi lombardi. Quanto basta per la preoccupazione degli agricoltori, anche perché non sui vedono soluzioni. La proposta avanzati da Anbi e Coldiretti di realizzare invasi, che prevedeva investimenti per 4 miliardi di euro, è caduta nel vuoto per mancanza di finanziamenti.

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