Locarnese

‘Tra tunnel e semafori, progettazioni disfunzionali’

Il consigliere nazionale Bruno Storni commenta le scelte dell’Ustra per il prossimo futuro sulla strada di collegamento tra Locarnese e Bellinzonese

Sul tema un’interpellanza al Consiglio federale
(Ti-Press)
16 dicembre 2022
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In futuro semafori tra Cadenazzo e Quartino al posto delle rotonde. Ma intanto già velocità ridotta a 60 chilometri orari, e in futuro dosaggio del traffico nella galleria Mappo-Morettina, quando il numero di veicoli in transito supera le 1’250 unità. Misure che l’Ufficio federale delle strade (Ustra) ha intenzione d’introdurre visto che, come lo stesso Ustra ha comunicato due anni fa, la Mappo Morettina non rispetta i criteri di sicurezza. Il problema principale è costituito dalle importanti criticità nelle vie di fuga per gli automobilisti in caso d’incidenti o d’incendio: la distanza tra le vie di fuga, di 600 metri invece dei 250 previsti dalle norme di sicurezza in vigore, è eccessiva.

La limitazione della velocità o il dosaggio del traffico (sulla falsa riga di quanto avviene per la galleria del Gottardo), come pure la prospettata semaforizzazione degli incroci giratori sulla strada tra Bellinzonese e Locarnese suscitano grossi dubbi. In particolare, stando al consigliere nazionale Ps Bruno Storni, pure membro della Commissione federale dei trasporti, si tratta di "progettazioni disfunzionali".

«Ustra quest’anno ha informato di voler posare un sistema di semafori lungo il tratto Cadenazzo Quartino per aumentare il flusso dei veicoli, almeno nelle intenzioni. Ricordo – commenta l’intervistato – che sull’efficacia di questi semafori non ci sono certezze. Anzi si teme il contrario». Con un’interpellanza presentata lo scorso marzo Storni aveva chiesto al Consiglio federale: "Considerato che la galleria Mappo Morettina è praticamente in saturazione e che per questioni di sicurezza il numero dei veicoli in transito non è incrementabile, quali volumi di traffico s’intende dover regolare in futuro nel tunnel e sul tratto tra Quartino e Locarno?".

La risposta (giunta lo scorso giugno): "La galleria Mappo Morettina, con una corsia per direzione di marcia e senza disturbi per immissioni laterali, è pure affiancata da una strada cantonale bidirezionale verso Locarno e un’altra verso il Gambarogno. La capacità dell’intero sistema a valle risulta pertanto essere maggiore di quello a monte della rotonda A13 di Riazzino. La nuova gestione può quindi aiutare a sfruttare meglio anche la capacità disponibile a valle".

«Da una parte Ustra segnala la pericolosità della Mappo Morettina e le misure per limitare il numero di passaggi, mentre dall’altra, sulla Cadenazzo-Quartino, vuole favorire il flusso di auto da e per la galleria Mappo Morettina e le strade cantonali, vedi Via San Gottardo a Minusio – afferma Storni –. Disfunzionalità progettuale, a mio avviso, con conseguenti grandi perplessità sulla validità e la coerenza dei progetti, come pure sulla gestione dei flussi di traffico di Ustra. L’ufficio federale giustifica il sistema semaforico (già bocciato in votazione popolare) sulla base di ipotesi: l’aumento del traffico e il "fallimento" del trasporto pubblico, che non avrebbe portato a nessun trasferimento dalla strada alla ferrovia. Ipotesi che già ora sembrano errate. Ragion per cui ho presentato una nuova interpellanza sul tema della semaforizzazione Cadenazzo-Quartino, chiedendo che venga giustificata l’ipotesi di crescita del traffico formulata da Ustra, che è da rivedere, per chiarire appunto la reale evoluzione del traffico motorizzato e del trasporto pubblico lungo la tratta sulla quale vorrebbero installare il nuovo sistema semaforico».

Nella stessa interpellanza Storni menziona alcuni dati attuali: l’aumento dell’utenza Tilo in Ticino (più 18 per cento) e sulla linea del Ceneri (più 45 per cento). Una crescita è stata registrata anche sui treni da e per Locarno e la tendenza, con l’annunciato potenziamento, continuerà verosimilmente negli anni a venire. Mentre per quanto riguarda i transiti sulla strada che collega il Locarnese al Bellinzonese, lo stesso consigliere nazionale fa notare che l’evoluzione, al contrario di quanto afferma Ustra, non indica un aumento. Anzi: "Considerando i dati aggiornati al semestre estivo 2022, ci risulta una diminuzione del sette per cento per rapporto al picco del 2015, a conferma che la crescita del trasporto pubblico ha contribuito a ridurre il traffico individuale motorizzato". Perciò Storni chiede dati sul numero di veicoli negli ultimi 10 anni e sulle previsioni d’utilizzo sia della strada sia della ferrovia nei prossimi decenni. Cifre sulle quali poi pianificare e progettare al meglio il futuro.

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