Locarnese

L’illuminazione e l’asfalto... fanno rumore

La Commissione opere pubbliche di Losone invita il Cc (domani sera) a respingere un credito di 300mila franchi per illuminare un tratto di ciclopista

11 dicembre 2022
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Non è ancora il momento di illuminare la ciclopista di Losone, o perlomeno non è una priorità a breve termine. È con questa convinzione che la Commissione opere pubbliche invita i consiglieri comunali losonesi – i quali si riuniranno lunedì nell’ultimo Cc del 2022 – a bocciare il messaggio municipale che chiede un credito di 300mila franchi per l’illuminazione del percorso ciclopedonale regionale n° 31, che collega la via Papogna (scuole elementari, medie e dell’infanzia) con la via Pezza Venerdì (posteggio sterrato). Una tratta, come sottolineato dal Municipio nella richiesta del credito, "molto apprezzata e utilizzata dagli scolari di Losone e del Comune limitrofo delle Terre di Pedemonte, ma anche dalla popolazione di Losone così come da tutti gli utenti che frequentano la zona golenale", dove sono tra l’altro già in corso dei lavori per il completamento e per la messa in sicurezza della rete ciclo-pedonale che dal Ponte Maggia porta proprio al Centro scolastico. Secondo l’esecutivo, dotare in particolare il segmento che parte dalle scuole di illuminazione è necessario "in quanto sul percorso l’illuminazione è presente solo nella parte iniziale e la restante è completamente al buio nei mesi invernali nei quali il sole cala ancor prima delle ore 16", senza contare che anche nelle ore serali estive, a causa della vegetazione molto fitta "rimane sempre molto scuro dando la sensazione di essere poco sicuro".

Considerazioni che come detto non hanno però convinto la Commissione chiamata a valutare il progetto, che nel suo rapporto (relatore Luca Guerini) "rileva e sottolinea la serietà del contenuto, ma considerando la particolare situazione finanziaria del nostro Comune e quindi l’innumerevole e noto numero di opere in corso (importanti investimenti), non vede necessario dare priorità a questo oggetto". La stessa fa anche notare di aver "riflettuto sulla possibilità di ampliare il raggio del lavoro, arrivando a illuminare il tratto ciclabile fino al prato del Meriggio", constatando però che questa possibilità non sembra essere realizzabile per una questione di tutela della fauna notturna, e conclude quindi che l’illuminazione della pista ciclopedonale potrà essere ripresa nei prossimi anni, sottolineando come "la proposta non viene rifiutata, ma solo posticipata a tempi finanziariamente più favorevoli".

L’asfalto fonoassorbente non convince

Il tema della ciclopista non è l’unico che rischia di creare dibattito nella plenaria di lunedì. Sempre la Commissione opere pubbliche nel suo rapporto sul messaggio 34 "Domande di credito per la realizzazione di infrastrutture in via ai Molini", invita infatti il Consiglio comunale a concedere un credito di poco meno di tre milioni di franchi per varie opere, tra cui ad esempio la sostituzione e la posa di nuove canalizzazioni, il rifacimento di marciapiedi e il rinnovo del sedime stradale, ma non per la posa dell’asfaIto fonoassorbente, come appunto da intenzione del Municipio, il quale nel suo messaggio fa notare come via ai Molini rientra fra le strade comunali oggetto di risanamento fonico, con i lavori che secondo il progetto cantonale dovranno iniziare al più tardi nel 2028.

Un "rifiuto" motivato dalla Commissione con il fatto che "il mantenimento di questo pregiato asfalto comporta costi molto elevati. Lo stesso va infatti ripulito/vuotato ogni 2/3 anni per permetterne l’assorbimento dei rumori", mentre "in caso di danni al sedime stradale, va rifatto nei primi 5 anni" e ripristinato, salvo eccezioni particolari, da giunto a giunto, con costi elevatissimi". Costi che si invita quindi a non includere nel credito.

Il preventivo preoccupa ma ‘va approvato’

Quanto al preventivo 2023, ricordiamo che il disavanzo ipotizzato è di 817mila franchi e l’aumento del fabbisogno d’imposta rispetto all’anno precedente è vicino al milione, ma sui conti pesa ancora l’incognita del carovita per gli impiegati, con un aumento della massa salariale previsto in circa 220mila franchi. L’ammontare degli investimenti netti per il 2023 sarà di quasi 10 milioni, con la parte principale rappresentata dalla prima tranche di 5 milioni (su un investimento globale di 13,4) per l’edificazione, già in corso, del nuovo Centro comunale. Previste tra le altre opere anche la nuova "club house" dei campi da tennis (mezzo milione) e alcuni interventi di manutenzione (tra cui la sostituzione dell’impianto di ventilazione delle palestre, lavoro da circa 400mila franchi) allo stabile della scuola elementare, che a breve termine dovrà tra l’altro subire un risanamento globale (nel 2023 è attesa la progettazione dell’opera).

Commentando in particolare le differenze tra l’attuale e il futuro esercizio, la Commissione della gestione nel suo rapporto si dice preoccupata (e non poco) "in quanto, se venissero confermate queste cifre, si arriverebbe a un moltiplicatore matematico del 95,18%", cosa che vista l’intenzione del Municipio di mantenere comunque il moltiplicatore al 90%, "porterà a un nuovo aumento dell’indebitamento del Comune". Una tendenza negativa che "potrà essere sopportata ancora per alcuni anni", ma che senza un’inversione del trend porterà "inevitabilmente a un aumento del moltiplicatore". Nonostante ciò e pur auspicando da parte dell’esecutivo un’analisi volta a individuare eventuali risparmi e a ottimizzare i costi (ad esempio nel progetto della nuova sede del Tennis Club), i membri della Gestione raccomandano ai colleghi consiglieri comunali di adeguare gli stipendi dei dipendenti comunali con un carovita del 2,9%, approvare il preventivo 2023 e mantenere il moltiplicatore d’imposta al 90%.

I defibrillatori salvano vite, quelli presenti bastano?

In caso di arresto cardiaco, per ogni minuto di ritardo nella rianimazione, la probabilità di successo dell’intervento si riduce del 7-10%, con un tasso di sopravvivenza globale che in Ticino si attesta attorno al 14%, ma che aumenta fino al 55% in caso di fibrillazione ventricolare. Parte da questa considerazione l’interpellanza di Vincenzo Gambino, che fa notare come tra "l’1.1.2020 e il 31.10.2022 i soccorritori del Salva hanno effettuato 11 rianimazioni nel solo comune di Losone: i pazienti ospedalizzati sono stati 3". Sottolineando come attualmente sul territorio comunale siano 7 i defibrillatori aperti e disponibili 24 ore su 24 – la polizia losonese è dotata di due apparecchi sulle auto di servizio, mentre altri apparecchi sono disponibili unicamente durante gli orari di apertura di uffici e negozi –, il consigliere comunale Plr chiede al Municipio se ritenga sufficiente tale numero in rapporto al numero di abitanti e se ritenga che tutte le zone di Losone siano coperte in modo ottimale, nonché se sarebbe "propenso all’acquisto di due altri defibrillatori a colonna da posizionare nel quartiere Campagna, attualmente piuttosto scoperto".

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