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Il tetto della Siberia ancora non c’è, ma è già ‘sforato’

Il Municipio di Ascona ha presentato la richiesta di credito per la realizzazione dell’attesa copertura: 4 milioni di franchi, 1,39 in più del previsto

21 novembre 2022
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La tanto attesa copertura della Siberia di Ascona compie un importante passo avanti, che potrebbe però rivelarsi decisamente più caro del previsto. Il Municipio del Borgo ha infatti presentato il messaggio – che dovrà ora venir approvato dal Consiglio comunale – contenente la richiesta di credito per dotare appunto la pista di ghiaccio, costruita nel 1961, di un tetto. Ebbene, la somma ammonta a ben 4 milioni di franchi, 1,39 in più rispetto al progetto di massima, che salgono a quasi 2 milioni totali di aumento se si guardano le cifre indicate agli albori del progetto.

Ma andiamo con ordine: come spiegato anche dallo stesso esecutivo asconese, l’idea di dotare la Siberia di una copertura risale all’inizio degli anni 2000, tanto che nel 2006 era stato richiesto un primo credito di mezzo milione per la progettazione definitiva del centro sportivo "La Siberia". Abbandonato il progetto per i costi troppo elevati, negli anni successivi sono comunque stati eseguiti (dal Comune di Ascona) importanti lavori per l’impianto sportivo, come la ristrutturazione del ristorante, il risanamento della tribuna, la sostituzione dell’impianto di illuminazione e la manutenzione di quello di raffreddamento. Il tutto senza compromettere la possibilità di una futura copertura.

Eventualità quest’ultima che si è tramutata in necessità negli ultimi anni, in particolare per "assecondare" la crescita delle società e i club che fanno capo alla struttura e per permettere loro di continuare a giostrare a livello competitivo disputando gare e tornei. E sono state le stesse società – nello specifico il Club pattinaggio Ascona, il Curling club Ascona e l’Hockey club Ascona – a muoversi in prima persona organizzando una raccolta fondi (211 mila franchi la cifra raggiunta) e facendo elaborare da un ingegnere un progetto di massima per la copertura, poi regalato al Municipio. Quest’ultimo si è quindi rivolto ai Comuni della regione del Locarnese per comprendere il loro interesse e la disponibilità a partecipare ai costi di un’opera considerata a valenza regionale e, una volta appurato il sostegno da parte di quasi tutti i "vicini", ha dato il là – con l’approvazione da parte del Cc, lo scorso maggio, di un credito di 365mila franchi, ai quali ne vanno aggiunti 77mila per la progettazione delle modifiche dell’impianto di raffreddamento e 217mila per il risanamento della piastra di calcestruzzo – alla progettazione definitiva.

Una struttura ad arco in legno con impianto fotovoltaico

In base al progetto di massima, è quindi stato sviluppato quello finale che prevede una copertura aperta lateralmente, la cui struttura principale sarà costituita da sette travi longitudinali ad arco (di circa 70 m) in legno. Un tetto che oltre a permettere lo svolgimento degli eventi sportivi anche in caso di cattivo tempo, metterà a disposizione una superficie di 2’000 metri quadrati da sfruttare tutto l’anno. Quanto alle infrastrutture esistenti (in particolare ristorante, tribuna e locale tecnico), verranno "mantenute allo stato attuale senza limitare la funzionalità".

Prevista inoltre la realizzazione di un impianto fotovoltaico per produrre energia che nel periodo invernale, quando per mantenere il ghiaccio i consumi sono "importanti", verrà utilizzata interamente dalla pista, mentre in estate potrebbe "servire elettricamente il ristorante adiacente o il vicino Museo Castello San Materno".

Nel messaggio municipale si spiega anche come i sondaggi geologici eseguiti sul terreno sul quale poggerà la struttura hanno evidenziato la presenza di "due strati geotecnici con caratteristiche differenti", il primo composto da depositi alluvionali (sabbie limose) e il secondo da depositi di origine fluvio-glaciali (sabbie). Ma soprattutto è emerso che "la roccia si trova a profondità fortemente variabili, comprese tra 8 e 16 metri, maggiori a quanto si ipotizzava nel progetto di massima". Un aspetto che ha portato "in parte a rivedere il sistema delle fondazioni", con conseguenti maggiori costi.

Bisognerà inoltre risanare completamente il canale tecnico con i collettori dell’impianto di raffreddamento, adeguare l’impianto elettrico e sostituire quello di illuminazione di vecchia generazione con uno composto da 42 proiettori Led.

Aumento dei costi ‘importante ma non preventivabile’

E veniamo al capitolo costi e sussidi, indubbiamente quello più delicato e che, alla luce del citato aumento di oltre un milione dell’investimento necessario, potrebbe far storcere il naso a qualcuno. Un aumento legato a più fattori e tra quelli dal costo maggiore troviamo: le già citate "scoperte" a livello geologico (+134mila franchi); la necessità di adottare, per questioni di Piano regolatore, alcune misure di riqualifica al vicino riale Brima (+183mila); modifiche per ovviare a delle criticità della copertura individuate dal fisico della costruzione a livello di isolazione fonica (+168mila) e di formazione della condensa (+105mila); maggiori costi, inizialmente sottostimati, per l’impianto elettrico (+108mila). A questi e ad altri fattori "minori", si aggiungono diversi rincari (rispetto al dicembre 2021, quando era stato allestito il preventivo di massima) sulle materie prime, pari a circa 150mila franchi.

Ne scaturisce un aumento, rispetto al progetto di massima, come detto ben superiore al milione di franchi, ma definito "non preventivabile" dal Municipio, che se ne assumerà l’onere. Al netto dei vari contributi che riceverà ad esempio dai Comuni della regione (circa 1,5 milioni, di cui però circa il 30% assunto da Ascona a copertura della propria quota e di quella dei Comuni che non hanno accettato), da società sportive e privati (circa 300mila, di cui un terzo dalla Banca Raiffeisen Losone Pedemonte Vallemaggia) e dai fondi Swisslos e Sport-toto (480mila) per un totale di su per giù 2,21 milioni, al Comune del Borgo rimarrà un investimento stimato intorno al milione e 840mila franchi.

Un investimento – che comporterebbe un ammortamento annuale di circa 55mila franchi, nonché un aumento dei costi di gestione – "decisamente importante" e per il quale non è al momento preventivabile un aumento del sostegno esterno, in quanto i Comuni che si sono impegnati in tal senso hanno vincolato il loro impegno finanziario ai costi del progetto di massima (le società sportive dal canto loro si sono impegnate a cercare ulteriori fondi, sui quali però non è al momento possibile fare affidamento). Il Municipio fa comunque notare come "la spesa netta a carico del Comune rientra nell’importo previsto nel piano delle opere" e che il progetto, seppur oneroso, "permetterebbe finalmente di poter disporre di una pista di ghiaccio coperta che costituirebbe un fiore all’occhiello per il nostro Comune" (e per tutta la regione), nonché "di un’ampia superficie totalmente coperta utilizzabile per eventi, sportivi e non, da aprile a settembre".

La palla, o meglio il disco, a questo punto passa al Consiglio comunale (in particolare alla Commissione della gestione e edilizia). Se dovesse superare questo scoglio, nonché quello della licenza edilizia, si ipotizza l’inizio dei lavori per l’aprile del 2023, nella speranza di terminarli entro l’autunno e consentire a tutta una regione di godere già nell’inverno 2023/2024 del nuovo "gioiello".

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