Locarnese

Delitto di Gordola, nessuna nuova perizia. Il processo va avanti

La Corte d’appello ha deciso che non servono ulteriori approfondimenti scientifici sulla morte del 44enne all’uscita della discoteca la Rotonda

La Corte d’appello ha deciso: si proseguirà col processo bis
(Ti-Press)
21 marzo 2022
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Nessuna nuova perizia, lo ha deciso la Corte di appello e revisione penale riguardo al delitto della Rotonda di Gordola, successo nell’aprile del 2017. La Corte, presieduta dalla giudice Giovanna Roggero-Will, si era riunita nell’aula di Palazzo Pretorio a Locarno lo scorso 11 marzo in una sorta di udienza preliminare per passare in rassegna le diverse perizie mediche, partendo da quella giudiziaria stilata dal dottor Antoine Roggo (dell’Università di Berna). Questo rapporto aveva sollevato non pochi dubbi nell’accusatore privato – l’avvocato Diego Olgiati, sostenuto dal procuratore pubblico Arturo Garzoni – che aveva quindi inoltrato l’istanza per una nuova perizia. Tuttavia, in seguito a quell’udienza, la Corte ha ritenuto di avere elementi sufficienti per proseguire con il processo e quindi ha respinto l’istanza. Tornerà a riunirsi prossimamente per lo svolgimento del dibattimento in secondo grado.

La soprannominata "superperizia" firmata Roggo scagiona di fatto l’imputato, l’allora 21enne domiciliato a Biasca, giudicato in primo grado colpevole di omicidio colposo e condannato a una pena di reclusione di cinque anni per la morte di Fabrizio, 44enne di Genestrerio. Il perito universitario, nella sua analisi, sostiene che il decesso della vittima è da imputare a cause naturali, indipendente quindi dal colpo alla nuca ricevuto in attesa di uscire dalla discoteca. Mentre durante l’udienza di dieci giorni fa, gli esperti interpellati – il radiologo Marco Palmesino, la patologa Luisa Andrello, il perito Ennio Pedrinis – hanno ribadito quanto sostenuto nel processo di prima istanza e cioè che il 44enne è morto in seguito al colpo ricevuto, che provocò un’emorragia celebrale.

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