Locarnese

Delitto di Emmenbrücke, disposta una perizia psichiatrica

Il principale indiziato per la morte della 29enne è un insegnante di ginnastica. L’inchiesta penale, condotta dalla procura di Emmen, è tuttora in corso

Il corpo della 29enne losonese è stato ritrovato esanime domenica 11 luglio 2021
(Ti-Press)
8 febbraio 2022
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«Si è proceduto con una perizia psichiatrica. Attualmente siamo in attesa del parere dell’esperto, che stilerà il suo rapporto». C’è un aggiornamento nell’inchiesta penale (condotta dalla procura di Emmen) aperta per fare luce sulla morte violenta della donna di ventinove anni, di origini honduregne e domiciliata a Losone, ritrovata esanime – pare con plurime ferite d’arma da taglio – l’11 luglio 2021 in un appartamento di un quartiere residenziale di Emmenbrücke. La morte della giovane mamma scosse la comunità losonese e non solo, facendo parecchio scalpore. Il barbaro fatto di sangue portò all’arresto di un docente di educazione fisica: un cittadino svizzero allora 33enne, principale indiziato per il femminicidio.

A fare il punto della situazione sull’inchiesta aperta oramai da sette mesi – e «tuttora in corso» – è uno dei portavoce del ministero pubblico di Emmen: «L’uomo è ancora in custodia ed è stata richiesta una perizia psichiatrica – ribadisce –. Siamo quindi in attesa del parere del perito». I passi compiuti finora nell’indagine, perizia compresa, serviranno a comprendere se l’uomo in custodia sia l’autore del truce delitto, valutando e accertando la sua volontà, al fine di dipanare la matassa che vede l’intrico di movente, ora e giorno del decesso, così come il modo in cui si è consumato il femminicidio. Tutti questi elementi sono tuttora incogniti, per lo meno per quanto ci è dato sapere.

L’antefatto

Era una domenica di luglio quando la Polizia cantonale di Lucerna, grazie alla segnalazione di un testimone che aveva notato qualcosa di sospetto, rinvenne il cadavere della 29enne losonese nell’appartamento verosimilmente dell’oggi 34enne insegnante di ginnastica (presso la scuola media di Argovia sud), nel frattempo scappato in un cantone vicino. Nonostante il tentativo di fuga, sempre l’11 luglio l’uomo è stato acciuffato dagli agenti, preso in custodia e interrogato. L’indagine era iniziata fra le mura dell’appartamento, con la minuziosa perquisizione operata dalla Scientifica e durata circa dieci ore, che ha rilevato più tracce possibili sequestrando altresì un’automobile con targhe ticinesi, parcheggiata nelle vicinanze della scena del crimine.

Da quanto raccolto negli scorsi mesi, sembra che i due, accomunati dalla passione per il fitness, si conoscessero e frequentassero da diverso tempo: lei era «una ragazza solare – la ricordava al nostro giornale un conoscente –. Umile, tranquilla. Sempre allegra e sorridente». Sull’insegnante di educazione fisica le informazioni sono assai lacunose, sembrerebbe che in alcune occasioni sia stato visto a Losone, in palestra. Ciononostante, questi fatti non sono stati confermati.

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