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‘Nuntius’: oltre lo scoop, una palestra di giornalismo

Il foglio online, realizzato da 5 liceali, rientra nelle attività d'eccellenza proposte dal Collegio Papio di Ascona. Fra i temi: l'Ambrì, il Festival e le carceri

La redazione
8 giugno 2021
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La discriminazione verso le donne sul posto di lavoro, la vita in carcere, un'intervista a Paolo Duca, una a Marco Solari. E ancora un incontro con Luca Pissoglio e Maurizio Checchi, sindaco e vicesindaco di Ascona. Un approfondimento su Casa Armònia, rifugio locarnese per donne in difficoltà. Non si può dire che siano passati all'acqua bassa, i 5 liceali del Papio che hanno imbastito Nuntius (messaggero). Il primo giornale interno del collegio – che già si può leggere su www.collegiopapio.ch (sezione news) – è un viaggio nella cronaca e nell'approfondimento svolto con il pennino intinto nella passione e nell'impegno. Oltre che, almeno un po', nel coraggio: prepararsi all'intervista, prendere contatto, reggere la conversazione, dar vita a un contraddittorio, scrivere il testo, correggerlo e darlo idealmente alle stampe non è come dirlo. Specialmente per un o un'adolescente. Etienne, Samuel, Magali, Giovanni e Manda, con l'aiuto e sotto la supervisione della docente di latino Luana Todesco, lo hanno fatto. Di più: lo hanno fatto alla grande.

«L'idea mi è stata sottoposta dal vicerettore Paolo Scascighini nell'ambito di quelle che vengono definite “attività di eccellenza”: sia alla Scuola media, sia al Liceo del Papio se ne svolgono molte, ma quasi tutte in ambito scientifico. Per venire incontro anche ai talenti delle materie umanistiche, ai ragazzi è stato proposto il giornale. L'idea è piaciuta, le adesioni sono giunte su base volontaria (e si è quindi provveduto a formare una redazione) e il risultato finale è lì da vedere», si rallegra Todesco, autrice fra l'altro di un bell'editoriale sull'inconsistenza di molti pregiudizi sugli adolescenti, e che si conclude con parole da scolpire sulla pietra: “Non impariamo per la scuola, ma per la vita”.

L'avventura ha preso avvio a fine novembre con un incontro con Alain Melchionda, giornalista Rsi, poi si è discusso dei temi, dei destinatari del foglio informativo (anche gli adulti, non solo i giovani), ognuno ha espresso preferenze e personali auspici, e pian piano il progetto ha assunto una sua forma. In corso d'opera – aggiungiamo – due ulteriori incontri sul tema dell'intervista si sono svolti con chi vi scrive. Spunti, obiettivi, tempistiche e “strumenti del mestiere” sono così stati calibrati per imbastire il miglior prodotto possibile.

“Esprimersi sui talenti individuali”

Un prodotto variegato e interessante, alla fine dei conti, in cui, fra l'altro, Solari parla del suo Festival (e molto anche di se stesso); Duca del suo Ambrì (con diversi gustosi aneddoti di carriera); Stefano Laffranchini fotografa le strutture carcerarie ticinesi; alcune operatrici di Casa Armònia circostanziano il tema della violenza familiare e delle risposte che possono venir date oggi; e i politici asconesi offrono uno spaccato del loro Comune. Senza dimenticare il focus sul 50° dal suffragio femminile in Svizzera. Il tutto – fatta salva l'opera di revisione – realizzato in ambito extrascolastico.
«Il progetto di giornale del collegio va inserito nel più ampio contesto delle “attività d'eccellenza”, le quali permettono agli allievi di esprimersi sui loro talenti individuali – sottolinea Paolo Scascighini –. Di base, l'idea è permettere il più possibile di valorizzarsi nello specifico, al di là di un programma scolastico che forzatamente è considerato un “minimo comune demonimatore”». Come attività d'eccellenza, prosegue il vicerettore, «intendiamo il Kangourou di matematica, sia individuale, sia a squadre; i concorsi “La gioventù dibatte”; le Olimpiadi della chimica per i liceali (dove sono stati raggiunti importanti traguardi); le settimane di “Scienza e gioventù”, ovvero soggiorni di studio e scambio in Svizzera; e diverse proposte sul tema della digitalizzazione, con corsi estivi su programmazione e robotica (anche per esterni) sempre molto gettonati».

Nuntius rientra dunque in questo contesto, aggiunge Scascighini, «perché oltre ad essere un prodotto informativo possibilmente ben concepito e interessante, quindi con determinate ambizioni, è stato anche una piccola palestra di vero giornalismo. Tutte le attività di eccellenza vengono proposte e non imposte, quindi scelte dai ragazzi in base ai propri interessi e alla voglia di mettersi in gioco su un terreno più impegnativo e stimolante. L'unica cosa che chiediamo è l'impegno a portare le cose fino in fondo».

 

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