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Casa San Donato: sapeva e non si è mosso, sanzionato

Anziano deriso all'interno del reparto Alzheimer, un quarto collaboratore a conoscenza dell'accaduto è stato ripreso. Il CdF rincuora i dipendenti

24 febbraio 2021
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C'è un quarto dipendente della Casa anziani San Donato d'Intragna coinvolto – anche se, occorre subito precisarlo, solo marginalmente – nell'incresciosa vicenda dell'anziano ospite del reparto Alzheimer deriso e sbeffeggiato da tre suoi colleghi. La persona in questione, come ci è stato confermato, non figura comunque sulla lista degli indagati. Non ha infatti preso parte attiva agli scherzi e alle imitazioni grottesche delle vittima finite in una chat interna del personale; la sua colpa, se di colpa vogliamo parlare, è di non essersi mosso per impedire che ciò accadesse, richiamando all'ordine i tre suoi colleghi. Dopo aver appurato i fatti nei dettagli, i vertici della Casa per anziani, che non hanno condiviso questo suo comportamento, hanno dunque deciso di sanzionarlo con una sospensione e l'ammonimento.

Sempre sul fronte degli accertamenti, intanto, dopo la segnalazione al Ministero pubblico da parte dell'Ufficio del medico cantonale, la Procura sta valutando il da farsi. L'incarto è sotto gli occhi della procuratrice pubblica Valentina Tuoni, che deciderà se e come “vestire” la questione di abiti penali, ipotizzando quindi eventuali capi d'imputazione a carico dei tre dipendenti coinvolti.

Nuova lettera di stima e solidarietà nei confronti dei collaboratori dell'istituto

Nel frattempo, il presidente del Consiglio di Fondazione, Ottavio Guerra, ha scritto un'e-mail al personale della struttura (un centinaio, grossomodo, i dipendenti) per ribadire la piena fiducia nel loro operato. "Dopo la triste vicenda degli scorsi giorni, desidero ringraziarvi indistintamente, personalmente e a nome dei membri del Consiglio di Fondazione, per il vostro lavoro e impegno profuso in questi tempi già difficili a causa della pandemia e resi ancor più complicati da quanto accaduto. Mi permetto inviarvi questo messaggio quale sostegno, solidarietà e piena fiducia nei vostri confronti. Come avrete sicuramente letto e sentito, siamo intervenuti subito nel ribadire la nostra intransigenza di fronte a comportamenti inaccettabili come quelli avvenuti, che si tratta di un caso isolato, ma soprattutto ribadito che le collaboratrici e i collaboratori del San Donato sono persone dedite alla loro professione con impegno e passione, nel rispetto dell’etica professionale, degli ospiti e dei loro familiari; questo in passato, oggi, e lo sarà anche in futuro. Siamo orgogliosi di voi e del vostro operato. Non è una novità questa vostra solerzia, ma ribadirlo in frangenti simili giova al corpo e allo spirito".

Un modo sicuramente apprezzato dai collaboratori, utile a riportare il sereno sul posto di lavoro, a tutto vantaggio della qualità delle cure offerte dalla struttura agli anziani. Prova ne è che diversi di loro hanno risposto dicendo di aver apprezzato l'iniziativa.

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