Locarnese

Giardino Papio Ascona, ‘locus amoenus’ da restaurare

Progetto da 1,8 milioni di franchi per oltre 6mila metri quadrati di verde, iscritti nell'inventario nazionale

Il collegio e il suo giardino
26 novembre 2020
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“Dalla sala rossa si passa a un diritto e lungo viale, nobile, coperto da vago pergolato, che risiede in un vasto giardino ripieno di frutta ed erbaggi, intorno al quale sono per tutto altri viali per delizioso passeggio degli Alunni di detto collegio”. Così, nel 1710, Giovanni Giuseppe Vagliano descriveva il giardino del Papio di Ascona. Uno spazio verde di oltre 6mila metri quadri, che occupa una buona parte della superficie totale del complesso monumentale del collegio, nel cuore del Borgo.

Iscritto nell'inventario dei giardini storici della Svizzera (Icomos), sarà prossimamente restaurato, recuperato e riqualificato. Un progetto ampio, per un investimento globale di circa 1,8 milioni di franchi. Costi che saranno coperti con contributi cantonali (già confermato dall'Ufficio beni culturali il sussidio di 482mila franchi), federali (stimati in 321mila franchi), enti locali (Comune, Parrocchia e Patriziato con 90mila franchi ciascuno), Fondazione collegio Papio (90mila) e privati (640mila). Il contributo comunale sarà discusso in una prossima sessione del legislativo.

La storia del giardino va di pari passo con quella del collegio. Anzi, si potrebbe dire che è stato lo spazio verde a determinare la costruzione degli edifici dell'istituto proprio in quel luogo. Infatti, nel 1583 l'arcivescovo Carlo Borromeo, in visita ad Ascona per eseguire le disposizioni testamentarie di Bartolomeo Papio, ritenne che il palazzo vicino al lago destinato al collegio era inadatto allo scopo. Tra i motivi, la mancanza di spazio “per un minimo giardino”. Fu ritenuta più consona l'area attorno alla chiesa di Santa Maria della Misericordia.

Un unicum in Ticino

L'attuale spazio verde, che è l'unico esempio in Ticino di giardino di convento in buono stato strutturale, usato costantemente e di ampie dimensioni, è circondato da muri su tutti i lati. Nel corso dei secoli l'impianto originario, con le diverse zone delimitate, è rimasto sempre ben riconoscibile.

Negli ultimi decenni è stato purtroppo semi-abbandonato, diventando quasi un retro del Collegio, con attività di minor pregio e interventi di poca qualità. Ora si è deciso di porre rimedio a questa situazione, con un progetto (firmato da Dionea Sa in collaborazione con lo studio di architettura Giraudi e Radczuweit) che prevede riordino, pulizia, eliminazioni delle aggiunte più recenti e riqualifica del giardino storico. Una riqualifica (con restauro di tipo conservativo) che passerà da recupero, migliore e valorizzazione delle costruzioni collegate agli spazi verdi nonché degli accessi. Previste pure misure legate alla futura gestione di questo luogo incantevole.

Per quanto riguarda l'uso futuro, dovranno convivere spazi per la ricreazione – con prati per le attività sportive e di gioco – assieme ad aree d'uso pubblico, per eventi puntuali – con una copertura leggera per riparare da sole e pioggia. Per quanto riguarda l'arredo verde, basti dire che la scelta delle specie e dei tipi di piante e arbusti sarà determinata dalla coerenza con il passato storico del giardino e con la filosofia di base che ne accompagnavano creazione e cura.

Il vicesindaco: “Un fiore all'occhiello”

«Quest'area verde nel cuore del Borgo è un fiore all'occhiello del nostro comune e merita di essere restaurato, recuperato e valorizzato – commenta il vicesindaco di Ascona Maurizio Checchi, membro del consiglio di Fondazione del Papio e presidente dell'Associazione amici del collegio –. Unico esempio di giardino borromaico ancora riconoscibile in Ticino, rappresenta un elemento di grande forza. Sarà prezioso non solo per le ragazze e i ragazzi del Papio e per il loro tempo libero, ma anche per momenti pedagogici al di fuori delle aule scolastiche. Ne beneficerà pure la popolazione: infatti sarà liberamente fruibile, così come lo è il chiostro dell'istituto, e potrà fungere da luogo particolare per manifestazioni pubbliche e private, compatibili con lo spirito del giardino».

Un tesoro di piante e spazi aperti, di viali e di mura antiche che oggi come oggi è solo l'ombra di se stesso. Un luogo che invita alla spiritualità alla riflessione, ma anche allo svago e all'incontro. Uno spazio che merita di ritrovare il suo antico splendore.

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