Locarnese

Fioccano le firme contro le antenne 5G a Locarno

Terza petizione in poco tempo. Il nuovo impianto nel quartiere Rusca e Saleggi, a due passi dalla Scuola dell'infanzia. Genitori preoccupati

Un'antenna Swisscom affacciata sulla direttissima Ascona-Locarno
21 ottobre 2020
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Un’altra raccolta di firme contro la posa di antenne per la tecnologia 5G. Ed è la terza nel giro di poche settimane. Succede a Locarno, questa volta nel quartiere Rusca e Saleggi. Le due precedenti – ognuna capace di coinvolgere circa 700 persone – esprimevano preoccupazione per altrettanti impianti di telefonia mobile nel quartiere Campagna.

A fare riferimento alla terza petizione, di cui tra l’altro è il primo firmatario, è Marko Antunovic, consigliere comunale dei Verdi, che unitamente al collega Matteo Buzzi ha appena presentato al Municipio di Locarno un’interpellanza (e non è la prima nemmeno questa) sulla tematica e la confusione che continua a gravare su di essa.

‘E le linee guida cantonali?’

L’interpellanza dà notizia di una nuova antenna per cui Swisscom ha pubblicato una domanda di costruzione all’albo comunale. Il problema è che sorgerebbe a 50 metri dalla Scuola dell’infanzia dei Saleggi e a poco più di 100 dal Liceo cantonale. Inoltre, “a pochi metri si trovano anche la Scuola elementare e le Scuole medie di Locarno”. Se fossero applicate le linee guida cantonali del 2016 con il relativo esempio del sistema a cascata, notano i firmatari dell’interpellanza, “l’antenne sarebbe in pieno contrasto” con le normative. “Il principio del modello a cascata prevede inoltre che prima di raggiungere la zona di minima priorità si dovrebbero esaurire le altre, ciò che non sembra il caso”. Viene rilevato che “la scuola dell’infanzia non è neppure menzionata nei Laus nella scheda. Perché? Luoghi sensibili come questi rientrano nella minima nel modello a cascata. Inoltre, se si consulta la Legge federale sulla protezione dell’ambiente, si legge il seguente principio: ‘Le limitazioni delle emissioni sono inasprite se è certo o probabile che gli effetti, tenuto conto del carico inquinante esistente, divengano dannosi o molesti’”.

Viene inoltre contestato l’interesse pubblico dell’antenna, “che oltre ad essere in un luogo molto delicato per i gruppi di persone toccati, sarebbe la settima antenna 5G a Locarno (se non si considera quella provvisoria sulla Posta). Il numero di antenne di quinta generazione nel Comune, soprattutto considerando i loro raggi di copertura, non può e non deve essere infinito”.

'Attendere le procedure di ricorso’

Poi nell’interpellanza viene criticata la politica di Swisscom, che “anziché limitarsi ad un servizio pubblico su mandato della Confederazione, erigendo un numero potenzialmente enorme di antenne lavora per fini di profitto. Così facendo lede gravemente il principio di precauzione, poiché l’intervento non rispetta il principio della proporzionalità”. Swisscom, ancora, “dovrebbe essere tenuta ad attendere l’esito finale di tutte le procedure di ricorso riguardanti le domande di costruzione o potenziamento relative alle antenne di telefonia mobile a Locarno prima di introdurre altre domande di costruzione, soprattutto in luoghi vicinissimi a scuole, addirittura scuole dell’infanzia”.

Infine al Municipio vengono poste domande sul trend di costruzione di antenne 5G in città; sull’interessamento pubblico merito e sulle intenzioni operative “per tutelare i bambini da un potenziale danno alla salute”; su un’eventuale valutazione “della possibilità di definire un numero massimo di antenne nella città”, pianificandone l'introduzione; e sul perché “ancora oggi a Locarno non vengano applicate le linee guida cantonali a cascata”.

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