Locarnese

Brissago, la mummia egizia si congeda

La salma della principessa è stata presa in consegna dal professor Valentin Boissonnas, archeologo esperto, per il suo trasferimento oltre Gottardo

7 settembre 2020
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Per la mummia di Brissago è giunta l'ora del commiato. Lascia il Comune, come previsto dagli accordi presi tra l'autorità locale e la facoltà di medicina evolutiva dell'Università di Zurigo, alla volta dell'ateneo sulla Limmat.  La salma della principessa, custodita fino ad ora in modo assai precario in una sala del palazzo sede dell'Amministrazione, troverà proprio a Zurigo la sua ultima dimora. Il prezioso cimelio storico egizio farà tappa anche a Neuchâtel, presso la Haute Ecole de Conservation-Restauration Arc. Lì subirà un primo intervento di studio da parte dell'esperto (in restauri archeologici) professor Valentin Boissonnas, giunto a Brissago di persona con una collaboratrice proprio in queste ore per coordinare il trasferimento del corpo della principessa di epoca Tolemaica (secondo gli studiosi si tratta di Ta Sherit En Jmen, vissuta a Tebe dopo il 300 a.C.) che da anni giace in una poco accogliente (e indicata) cassa di legno. Da questo "scomodo" e inadatto contenitore, la mummia (con la sua maschera in cartonnage dipinto)  è stata tolta e preparata per il lungo viaggio su strada. Un'operazione da compiere con la massima prudenza, vista l'estrema fragilità del corpo avvolto nelle fasciature, già parecchio deterioratosi nei secoli. Una volta giunta a destinazione, sarà sottoposta a una tomografia computerizzata (TC) in grado di fornire informazioni volumetriche sull’interno del corpo. Attraverso le immagini stampate in 3D gli studiosi saranno poi in grado di carpire i segreti contenuti in questa affascinante e misteriosa testimonianza del passato (datazione precisa, patologie, regime alimentare, cause del decesso, tecniche d'imbalsamazione e altro ancora).

Dal Cairo a Zurigo

Acquistata al Cairo da Zaccaria Zanoli, ingegnere e collzionista italiano sposato con una brissaghese, verso la fine dell'Ottocento, alla morte del proprietario la mummia (che aveva richiamato anche l'attenzione dei curatori del Louvre di Parigi) era stata donata al Comune rivierasco. Collocata in una stanza con decine di altri cimeli, è caduta nel dimenticatoio per secoli. Su iniziativa di Eugenia dell'Ora, ex municipale, l'Esecutivo si era di recente attivato per vedere di valorizzarla. Aveva sottoposto al Consiglio comunale un credito di 123mila franchi per un primo, indispensabile, intervento conservativo. Ma i legislatori, a maggioranza, non avevano ritenuto opportuno destinare un simile importo a tale scopo. Così il Municipio del borgo di confine, messo alle strette, ha dovuto ripiegare e cercare potenziali interessati all'acquisto altrove. Grazie alla disponibilità e all'interesse dimostrati dall'Istituto di medicina evolutiva dell'Università di Zurigo, come detto, è stato possibile trovare un accordo. Esso prevede che, una volta ultimati i lavori conservativi, la principessa dell'antico Egitto faccia ritorno, per un periodo breve, proprio a Brissago, per esservi esposta al pubblico. Sarà così possibile ammirata da vicino, nella sua nuova teca, degna di una principessa che ha attraversato duemila anni.

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