Locarnese

'Solo oleandri!' Critiche al verde di Locarno

Il Gruppo territorio del Ps: ‘Sconfessato il Piano regolatore, che prevede biodiversità e più frescura’

Monotonia contestata
31 agosto 2020
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Il verde cittadino è finito nel mirino del Gruppo territorio del Ps di Locarno. In una presa di posizione viene puntato il dito su alcune scelte dell’autorità comunale per il Quartiere Rusca; scelte che non sono in linea con il Piano regolatore e che di certo non favoriscono la biodiversità o la frescura.
“La risposta municipale del 22 luglio all’interrogazione dei Verdi concernente la posa degli oleandri nel Quartiere Rusca di Locarno è servita da spunto per un’interessante riflessione – indica Francesco Albi, architetto, per il Gruppo territorio Ps –. Sebbene la scelta del tipo di pianta sia opinabile, il vero ‘nocciolo’ della questione è il mancato rispetto da parte delle autorità cittadine del Piano Regolatore (Pr)”.

Il Quartiere Rusca si sviluppa a sud di Piazza Grande. È stato progettato dall’ingegner Giovanni Rusca (dal quale prende il nome) a fine '800 ed è contraddistinto da un assetto viario perfettamente ortogonale orientato secondo gli assi cardinali, in contrasto con le linee sinuose del lago a est e degli edifici storici a nord.

Il Piano di Quartiere parla chiaro

Il Piano di Quartiere in questione è opera degli architetti Aurelio Galfetti e Marco Krähenbühl. Approvato nel 1993, consta in un dettagliato progetto che prevede viali alberati di almeno due tipi diversi, spazi pubblici, percorsi pedonali e precise zone riservate ai posteggi.

“Se la costruzione dei viali alberati, come dice il Municipio, è cominciata con l’inizio del nuovo millennio come mai non è ancora stata portata a termine? Che sia forse perché nonostante il Pr indichi che gli alberi debbano stare sul suolo pubblico, si sia scelto di posizionarli a filo del confine, ma all’interno delle proprietà private? L’idea dei pianificatori era realizzare un filtro verde tra i pedoni e i veicoli, fossero essi stati in movimento o parcheggiati – prosegue Albi –. La soluzione adottata, oltre a mancare questo obiettivo, genera quella serie di difetti che il Municipio lamenta: contrattare ogni volta una soluzione con i privati, allungando i tempi di realizzazione, e rinuncia degli alberi ad alto fusto per i problemi che la loro prossimità agli edifici comporta”.

Nel Pr, ricorda il Gruppo territorio del Ps, è stabilito che sui viali orientati est-ovest si prevedano alberi alti e zone e percorsi pedonali, mentre in quelli orientati nord-sud siano previsti alberi bassi e posteggi. “L’obiettivo degli architetti era ottimizzare l’ombreggiamento delle strade e stabilirne una chiara gerarchia in funzione del loro scopo.

Il disegno unitario non piace

Il Municipio ammette che, in contrasto con tutto ciò, si è deciso di definire un disegno unitario. Optando per un solo tipo di alberatura dappertutto si vanifica una lungimirante intuizione che avrebbe contribuito al benessere dei cittadini oltre che a un più ordinato sviluppo urbanistico del quartiere. Di quanto sia importante il verde urbano ce ne rendiamo conto sempre più, con l’aumento delle temperature e il fenomeno delle ‘isole di calore’ presente anche nei nostri centri abitati. In molte città del mondo si sviluppano iniziative atte a ridurre il problema aumentando al contempo la biodiversità. A Sion, ad esempio, si porta avanti un progetto pilota a livello svizzero che prevede la piantumazione tra gli edifici e nelle piazze di specie vegetali indigene. A Copenaghen si piantano alberi da frutta dai quali i cittadini possono attingere gratuitamente. L’esecutivo locarnese si limita a snocciolare dati su quanto sia verde il territorio comunale dimenticandosi che oltre al quanto, si debbano considerare il come e il dove. Continua inoltre imperterrito a ignorare il Pr piantando, poco e male, solo oleandri”.

 

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